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Valtellina Wine Trail Lo sport per promuovere il territorio

 
23 novembre 2018 | 17:11

Valtellina Wine Trail Lo sport per promuovere il territorio

23 novembre 2018 | 17:11
 

In corsa tra filari e cantine della Valtellina. Grazie allo sport, l’enogastronomia valtellinese promuove il proprio territorio. Rigamonti, leader nella produzione di bresaola è main sponsor di Valtellina Wine Trail.

Abbandonare l’asfalto per prediligere mulattiere, percorsi nei boschi o filari di vigneti. Il trail runner è la specialità sportiva che sceglie la corsa in ambienti naturali: sabato 10 novembre i vigneti terrazzati e i muretti a secco della Valtellina sono diventati teatro di ben duemilacinquecento sportivi.

(Valtellina Wine Trail Lo sport per promuovere il territorio)

Con i pettorali in bella vista hanno corso 28 differenti nazioni tra borghi, cantine, botti e luoghi dove si producono i migliori vini valtellinesi Docg. L’idea è partita sei anni fa da un gruppo, capitanato dal sei volte campione di corsa Marco De Gasperi. Nel 2013 l’esordio della corsa aveva coinvolto cinquecento persone, per arrivare all’odierna manifestazione, che si è svolta su tre livelli: maratona classica di 42 km, mezza maratona e un percorso di 12 km, riservato ad appassionati.

La partenza è stata posticipata al primo pomeriggio per far godere agli sportivi la luce del tramonto. Qualche scroscio di pioggia non è riuscito a rovinare il successo dell’evento, che dall’imbrunire ha visto una lunga scia di luci, lungo il percorso. Rigamonti, leader mondiale della produzione di bresaola valtellinese Igp, è il main sponsor della gara. Nel 1913 Francesco Rigamonti era titolare di una bottega artigianale al centro di Sondrio, dove veniva preparata la bresaola, secondo una antica ricetta.

(Valtellina Wine Trail Lo sport per promuovere il territorio)

Nel corso degli anni l’azienda si è ingrandita fino a creare negli anni Settanta la sede produttiva a Poggiridenti e in seguito nel 1986 a Mazzo di Valtellina lo stabilimento operativo. Oggi Rigamonti fa parte del gruppo brasiliano Jbs Sa, vanta 154 dipendenti, senza contare i trenta stagionali, la ventina di addetti dedicati ai servizi, pulizia e ricevimento e un fatturato di oltre 130 milioni. Magra, ipercalorica, altamente proteica e ricca di vitamine, la bresaola Rigamonti si è affermata come prodotto ideale in un regime dietetico sano, adatto a tutti e soprattutto agli sportivi.

«Da subito - sottolinea Claudio Palladi amministratore delegato della società - nel 2016 ho condiviso con gli organizzatori di Valtellina Wine Trail la maggior presenza del marchio per comunicare al meglio i valori del territorio, complementari alla gara, che unisce il piacere di stare in forma. È il migliore modo di essere ambasciatori del cibo italiano».

La filosofia, la passione e la qualità sono elementi imprescindibili su cui si fonda Rigamonti. Nel tempo la società ha ottenuto importanti certificazioni come ulteriore garanzia del “modo di fare”. La presenza nel territorio di Rigamonti è rilevante, generando ricchezza: «Non esisterebbe il distretto della bresaola valtellinese - prosegue Palladi - se non ci fosse importazione di carne, proveniente prevalentemente dal Sud America, perché la carne italiana disponibile non arriva al 2 per cento. Il mercato è pronto per assorbire bresaole diverse».

(Valtellina Wine Trail Lo sport per promuovere il territorio)

La continua ricerca ha portato Rigamonti a proporre nuovi prodotti, come la bresaola di tacchino. «Due anni fa abbiamo firmato un accordo con la Coldiretti per promuovere la filiera italiana nei supermercati con carne al 100% nostrana: nata, allevata e macellata in Italia».

Sette mesi fa è nato “Quando e dove vuoi”, un pratico snack di 50 grammi. Un vero concentrato di proteine di carne di manzo e bresaola, dove gli unici grassi sono l’olio evo e di riso. Ha riscontrato grande successo, soprattutto perché non necessita di frigorifero. Una merenda ideale da portare in ufficio, a scuola o in uno zaino durante una passeggiata, pronta da mangiare, perchè già affettata. Il 7% della produzione Rigamonti viene esportata in Europa, Svizzera, Emirati Arabi e Canada.

«È un controsenso - conclude Palladi - se si pensa che ancora oggi non è possibile esportare in Sud America bovini lavorati ed esistono barriere che impediscono l’esportazione in Usa. Una assurdità, considerando che alcuni imprenditori producono all’estero prodotti simili, danneggiando il vero made in Italy».

Per informazioni: www.rigamontisalumificio.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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