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L’Umbria si scopre coi sapori di Antonelli A Montefalco vino ed olio da gustare

L’Umbria, terra in cui curiosare, approfondire, sorseggiare e gustare alla ricerca dei sapori più genuini che l’azienda Antonelli San Marco di Montefalco (Pg) declina attraverso i suoi vini e il suo olio extravergine

21 settembre 2017 | 14:31

L’Umbria si scopre coi sapori di Antonelli A Montefalco vino ed olio da gustare

L’Umbria, terra in cui curiosare, approfondire, sorseggiare e gustare alla ricerca dei sapori più genuini che l’azienda Antonelli San Marco di Montefalco (Pg) declina attraverso i suoi vini e il suo olio extravergine

21 settembre 2017 | 14:31

Il vivere quotidiano, la tranquilla vita nei campi, i cicli stagionali allorquando, saggia legge di natura, c’è il tempo per seminare ed il tempo per mietere. Il vivere quotidiano, dunque, l’avvicendarsi delle generazioni, lo scorrere del tempo che diviene storia. L’ubertosa e mistica Umbria, centro del Belpaese, ha un suo centro. Siamo a Montefalco (Pg), giammai casualmente definita la ringhiera dell’Umbria per quanto abilita gioia per gli occhi, emozioni che lievitano, sguardo placido su terra generosa e benedetta.

Filippo Antonelli (L’Umbria si scopre coi sapori di Antonelli A Montefalco vino ed olio da gustare)

Filippo Antonelli

E se è vero che l’Appennino è la catena montuosa del Mediterraneo, davvero qui si può avvertire, piacevolissima la sensazione, la mediterraneità umbra con la più dolce delle connotazioni: l’abbraccio tra l’ulivo e la vite. La simbiosi da cui discendono i doni sommi all’umanità: l’olio ed il vino. Ed uliveti e vigneti, pittoreschi i giochi cromatici del verde, sostanziano il tenimento dell’affabile gentiluomo Filippo Antonelli. Dall’Urbe a San Marco, la frazioncina di Montefalco con i vigneti, gli uliveti, la casa padronale, la cantina di Antonelli. Pendolarità scandita da impegni laboriosi; ma mai fretta, mai tempi affannosi, bensì lo scorrere sereno di chi sa bene che l’orologio avrà pure acquisito una sua immanenza, ma è il tempo che è trascendente.

Eleganza vera, si agisce in understatement. E che vini ed olio siano ottenuti dalla coltivazione biologica delle uve e delle olive è notizia sussurrata piuttosto che strillata. Proprio sottostante l’antica casa padronale, si trova la cantina, che è completamente interrata; è stata progettata per la vinificazione a caduta. Ciò significa che il pigiato nei fermentini ed il successivo scarico delle vinacce avviene per gravità, senza uso di pompe.

(L’Umbria si scopre coi sapori di Antonelli A Montefalco vino ed olio da gustare)

Nella splendida tenuta, locali antichi dal grande fascino e resi ben funzionali grazie ad accorti interventi, in lietezza, seriamente ma non seriosamente, abbiamo potuto degustare alcuni dei grandi vini di Antonelli. Provvidenziali gli appunti. Si comincia con il Trebbiano Spoletino Trebium che ricade nella Spoleto Doc. Ottenuto da sole uve Trebbiano Spoletino da vecchie viti maritate con aceri. Fermentazione in botti di rovere da 25hl, a briglia sciolta, se così ci si può esprimere, in quanto è voluta l’assenza di controllo della temperatura.

Affinamento sulle fecce di fermentazione per 6 mesi e poi in bottiglia per 4 mesi. Il colore è di un giallo oro. Al naso sentori di frutta tropicale. Piacevolmente persistente in bocca. Lo vediamo molto bene con i saporiti formaggi locali e ci piacerebbe azzardare abbinamento con la Mozzarella di Bufala Campana Dop. Sorprendente novità con il Trebbiano Spoletino Anteprima Tonda. Fermentazione spontanea e senza controllo della temperatura in anfore di ceramica. Sì, ma perché Anteprima? Perché è anticipazione di quello che sarà il Vigna Tonda, un cru che sarà realizzato con queste tecniche ma le cui uve proverranno esclusivamente dalla vigna tonda della tenuta Antonelli.

(L’Umbria si scopre coi sapori di Antonelli A Montefalco vino ed olio da gustare)

Passiamo ai rossi, principiando dal Montefalco Rosso ottenuto dall’assemblaggio di Sangiovese (70), Sagrantino (15) e Montepulciano (15). Maturazione in botti di rovere per 12 mesi. Lo vediamo in abbinamento perfetto con le carni rosse. Ed eccoci al Montefalco Sagrantino Docg, da sole uve Sagrantino. Si diceva, in virtù della progettazione della cantina interrata, del riempimento delle vasche per gravità. Fermentazione sulle bucce per circa un mese a temperatura controllata.

Spettacolo per gli occhi il suo colore ammaliante di un rosso rubino molto intenso. All’olfatto si presenta piacevolmente ricco e complesso, con presenza intrigante di menta ed origano. In bocca denota il tannino ben deciso. Oltre alle carni rosse questo Montefalco Sagrantino ha abbinamento di elezioni con i grandi formaggi stagionati a pasta dura. Palato che si rende pronto per il Montefalco Sagrantino Passito Docg, anticamente il vino sacro da sorseggiare durante le feste della tradizione cristiana. Lo si ottiene da sole uve Sagrantino raccolte manualmente a fine settembre, avendo cura di privilegiare nella cernita i grappoli più soleggiati e spargoli. L’appassimento su cassette e graticci dura circa due mesi. Il colore è di un rosso che tende al granato. Al naso piacevoli le note di agrumi canditi. È vino per pasticceria secca e per deliziosi fine pasto.

(L’Umbria si scopre coi sapori di Antonelli A Montefalco vino ed olio da gustare)

Menzione anche per la grappa monovitigno di Sagrantino le cui vinacce sono distillate dal distillatore Nannoni nel grossetano. Disponibile sia annata che riserva. Entrambe ci sono molto piaciute. Dalla coltivazione biologica dei suoi oliveti, varietà Moraiolo, Frantoio e Leccino, Antonelli ottiene il suo pregevole olio extravergine di oliva che si connota come fruttato medio tendente all’intenso. Perfetto a crudo sulle zuppe della tradizione umbra e sulle carni grigliate. Antonelli svolge anche attività di enoturismo e molto seguiti sono da enoturisti provenienti da tutto il mondo, i corsi di cucina. Un tutt’uno di prassi e teoria, amena la convivialità e l’immediata confidenza con le brave docenti che insegnano, on the field, come tirare la sfoglia, come fare la focaccia, come fare i biscotti. E, posta la diligenza, si impara davvero e si impara alla svelta.

Ma qui da Antonelli, grazie al gentiluomo Filippo, si impara anche cosa altra ed alta. Si impara ad apprezzare ancora di più ed ancora meglio l’Umbria, questo scrigno, contenitore di tanti piccoli tesori ancora nascosti. Si impara a godere della serenità che con i suoi quadri seppe trasmettere Benozzo Gozzoli. Si impara il ritmo lento, ci si riappropria del piacere irrinunciabile di una convivialità schietta. E poi arriva il momento, che pur sempre deve arrivare, in cui si deve andare via da Montefalco. Ma se è vero, come purtroppo è vero, che si lascia Montefalco, è anche vero che mai più Montefalco andrà via da noi. E di ciò, e perciò, ancora ringraziamo il gentiluomo Filippo Antonelli.

Per informazioni: www.antonellisanmarco.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
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