Dopo 140 anni di storia, la
Maison Roederer lancia un restyling dell’etichetta e del packaging del Cristal e per la prima volta anche una campagna di marketing e comunicazione del marchio. La campagna, curata dall’agenzia Saltinbanque di Parigi, si articola in quattro fotogrammi riconducibili alla filosofia e alla scelta di metodo della Maison: “Fossili” con la particolare composizione gessosa del terreno; “Fasi lunari”, l’effetto della luna crescente e calante in fase di potatura; “Biodinamica”, enfasi sulla conduzione del vigneto e “Stagioni”, l’avvicendarsi delle stagioni. Un insieme che contribuisce all’elaborazione di grandi cuvée.

Dopo Parigi, Londra, New York e l’Australia, si è presentato a Milano presso Four Seasons Hotel il Cristal 2009, un evento organizzato da Sagna, dal 1928 società torinese d’importazione di vini di qualità, con la partecipazione di Frederic Rouzaud, presidente di Roederer e dello chef de cave Jean-Baptiste Lécaillon.
Cristal non ha bisogno di molte presentazioni, viene considerato uno dei beni Veblen, dal nome dell’economista, viene realizzato con le uve dei migliori appezzamenti di sette cru della Maison Roederer. Elaborato unicamente nelle grandi annate, 60% Pinot noir, 40% Chardonnay di cui il 16% di vino vinificato in fusti di rovere, nessuna fermentazione malolattica. Circa il 40% del Cristal 2009 proviene da vigneti biodinamici, una maturazione di sei anni ed un ulteriore riposo in bottiglia di otto mesi dopo la sboccatura. Dosaggio 8 g/l.
L’annata 2009, arrivata sul mercato prima della 2008, che necessita di ulteriore affinamento sulle fecce, è stata caratterizzata da un clima continentale e solare con un inverno rigido e secco seguito da un’estate soleggiata con scarse precipitazioni nei mesi di agosto e settembre e viene considerata come una delle migliori annate.
Nel calice brillanti e vivaci le bollicine, si presenta aristocratico, di grande profondità, una perfetta armonia tra i sentori agrumati e fruttati con delicate note di nocciola tostata. Una nota elegante di fiori bianchi si fonde in un finale molto lungo, freschezza che colpisce. Taglio sartoriale.

La serata è stata anche l’occasione per la presentazione del Brut Nature 2009 nato dalla collaborazione con il designer Philippe Starck, da un progetto nato nel 2006. Le uve provengono esclusivamente dalle argille nere dei Côteaux de Cumières, 10 ettari lavorati a mano con i principi della biodinamica. Due terzi di Pinot noir e Meunier, un terzo di Chardonnay, nessuna fermentazione malolattica, 25% dei vini vinificati in legno, una maturazione di 5 anni ed un riposo di sei mesi dopo la sboccatura. Assenza totale di dosaggio. Un vino elegante, non tagliente, precisa acidità, pulito, note di frutta fresca, essenziale e cremoso. L’etichetta rispecchia l’essenza e la naturalezza del vino.
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