Pomoria, Pellegrina, Spergolina o Spargolina sono alcuni delle diverse denominazioni date alla Spergola, vitigno a bacca bianca presente in Emilia-Romagna nell’area dei Colli di Scandiano e Canossa fin dal XV secolo, anche se negli anni più recenti è stato dimenticato e spesso assimilato al Sauvignon. Nel 2000 è stato studiato in modo approfondito e un’analisi sul dna ha dimostrato definitivamente la diversità genetica rispetto al Sauvignon, consentendo la registrazione della Spergola nel “Catalogo nazionale delle varietà della vite” e quindi l’inserimento nelle Doc Colli di Scandiano e Canossa e la Reggiano.

Le prime testimonianze risalgono a Matilde di Canossa, che fece omaggio a Papa Gregorio VII, e poi la testimonianza scritta di Bianca Cappello, Granduchessa di Toscana, moglie di Francesco I de’ Medici, che nel 1580 nel suo diario di viaggio annotava: «Il buon vino di Scandiano, fresco e frizzante».
Vitigno dalle grandi potenzialità, a molti sconosciuto, si presta alle varie vinificazioni: consente di ottenere un vino bianco che nella versione frizzante o spumante presenta un colore giallo paglierino scarico con tenui riflessi verdolini, un delicato profumo di fiori e di mela verde e un gusto fragrante dotato di buona acidità.
Come vino tranquillo, grazie a una leggera surmaturazione delle uve, la Spergola si carica di profumi più complessi ed eleganti, acquisisce una buona struttura e un armonico equilibrio acidulo che gli consentono di chiudere con un retrogusto lungo e persistente. Ottimo come vino da aperitivo, oppure da consumarsi con il pesce e piatti leggeri e soprattutto con il Parmigiano Reggiano. La versione dolce si abbina a torte da forno, ai biscotti, al tradizionale ciambellone casareccio, il busilan.
Per valorizzare il territorio e l’unicità del vitigno, le aziende Bertolani, Cantina di Arceto, Cantina Colli di Scandiano, Casali Viticultori e Tenuta di Aljano hanno dato vita alla Compagnia della Spergola. Il vino Spergola di Scandiano dal 2008 è a Denominazione Comunale (De.Co.)