11 birrifici, un unico territorio: la rivoluzione della birra a Messina

La prima edizione di Me Hops ha celebrato la qualità birraria messinese. L'evento ha messo in luce l'eccellenza dei birrifici locali, sottolineando l'importanza delle materie prime locali e la varietà degli stili birrari . Si è trattato di un'esperienza immersiva nel mondo della birra artigianale di Messina, evidenziando il potenziale di questo settore in Sicilia

10 agosto 2024 | 05:00
di Marcella Ruggeri

Dai brani di Rino Gaetano alle divinità greche, le birre del Messinese sono almeno undici, allegre, serie e celestiali: tutto nella Prima Edizione di “Me Hops”. Undici marchi birrai tra stabilimenti e Beer Firm, in una unica Città Metropolitana come Messina, sono un sintomo di un territorio che ha scoperto di poter sfruttare ciò che esiste in loco per la produzione, quelle materie prime “di grido” come il tanto quotato grano siciliano e sulla cui virtù nutritiva si possono redigere trattati e l'acqua così cristallina nella Trinacria (indispensabile per la birra in quanto il suo contenuto va dall'88% al 92%).

“Me Hops”, c'è fermento brassicolo a Messina

Questa consapevolezza ha pilotato l'Ais Taormina, insieme ad Ais Sicilia, a tradurre queste corroboranti rivelazioni al malto nella prima edizione di "Me Hops - fermento brassicolo messinese" che ha visto integrarsi nel suggestivo teatro del Monte di Pietà la prima Masterclass sulle birre peloritane con i suoi partner.

La varietà delle aziende brassicole è apprezzabile per trasmettere anche il crescente flusso di competenza degli imprenditori e studio nei prodotti scelti: dagli interpreti più storici e strutturati quali il Birrificio Messina con i suoi 15 Mastri Birrai al più giovane di sette mesi di vita ossia il “Birrificio Artigianale Zankle” come impianto produttivo (ma poi c'è una beer firm, ancora più piccina di età, la “Roosvelt 86” con appena qualche mese di vita) e persino quelli che da tempo masticano di vino e si sono indirizzati al fenomeno luppolato da milioni e milioni di target, dalla Tenuta “Barone Sergio” della Val di Noto intrecciata a Sinagra fino alle Isole Eolie con la “Cantina Virgona”.

Messina, nessuna birra è banale

Gli stili di birra che sono divisi per nazione non bastano per far breccia sulla possibile clientela perché ogni protagonista deve poi esplicitare e fare primeggiare le sue convinzioni, oltre al suo pensiero, in termini di realizzazione tra ottiche originali che attingono ai ricordi dell'infanzia e alla formazione esperienziale. Questa è la sintesi della Masterclass, condotta dal responsabile eventi Ais Sicilia Gioele Micali e il Sommelier della Birra Ais Nazionale Giuseppe Visalli. Il risvolto culturale è approcciarsi alla birra con apertura mentale, di più di come si fa con il vino perché il brewery craft (mestiere del birrificio) si conosce meno e ha miliardi di sfumature con le manovre svolte dai Lieviti. Non potendo narrare oltre 400 stili birrari, accenniamo a tre macrocategorie: Ale, Lager e Lambic e alle due tipologie di lieviti usate.

L'Inghilterra è la patria delle Ale ad Alta fermentazione con lieviti che salgono verso l'alto mentre la Germania ben rappresenta la bassa fermentazione con il predominio delle Lager e dei lieviti che precipitano ma tra le tante ci sono anche Marzen, Pils e Bock. Per esempio le Stout irlandesi sono di derivazione inglese. Quelle a fermentazione spontanea sono birre con odore molto acido come la Lambic (prodotta in una zona del Belgio) con odore di fragola. I Malti Speciali conferiscono il colore della birra. Il luppolo è da Aroma e da Amaro. Il Mastro Birraio può decidere se utilizzarlo all'inizio o alla fine della produzione anche a freddo. Ha vari elementi per fare esprimere il produttore. Anche la birra con aromi un po' più tenui e colori meno intensi ha un suo carattere: nessuna birra è banale.

Messina, i luoghi comuni da sfatare nell'assaggio della birra

Con le birre messinesi affrontiamo il tema dell'individualismo che è più efficace dello stile, a cui senz'altro ci si ispira. Per la degustazione a cui ci commisuriamo, si è preferito usare per praticità calici classici. Ma ogni bicchiere è studiato per esaltare uno stile. Il ballon da Stout, il bicchiere da Weiss forma di una bella donna alta carbonazione (stretta per determinare la bevuta giusta). Il tulipe per la Belgian Ale e Saison. Come per il vino la birra ha la sua temperatura di servizio. Le tripel e le Dubbel hanno bisogno di alte temperature per liberare aromi importanti.

La birra si può coniugare a tutto pasto anche a frutta e gelato. La caratteristica del Food pairing con le birre è la valorizzazione (non in contrapposizione o concordanza). Il consumo non è canonicamente inteso come scontato quindi con pizza o focaccia. Si decifrano le sensazioni saporifere e tattili. Esempio classico dolcezza del piatto dolcezza del vino. Struttura del piatto e corpo del vino. Una birra si può accompagnare al carciofo e invece il vino ha le sue complicazioni per questo abbinamento con un ortaggio amaricante.

La birra non va roteata perché non ha bisogno di ossigenazione. Non si beve solo ghiacciata. «Ogni volta che si beve una birra con un bicchiere a Zero gradi, un sommelier muore», ironizza Visalli. Sotto ai 4 gradi non dovrebbe bere mai una birra. All'interno degli stili avremo vari colori. Quando si serve la schiuma non si deve formare: è un altro luogo comune sbagliato. La schiuma si deve formare perché è un segnale di qualità. Tranne per le inglesi che hanno schiuma leggera. Le Stout e le Double hanno una schiuma più persistente. Le birre da meditazione. «La birra doppio malto non esiste: definisce solo l'accise da pagare», commenta Visalli. Prima si analizza la schiuma, poi il colore. La secchezza è quella che richiama il sorso».

A Messina c'è una personalità brassicola che conta più dello stile

Ecco una selezione di birre in degustazione:

Birrificio Messina

Con il “Birrificio Messina” si propone una ricetta speciale della Doc 15 che è la Cruda per la serata ma c'è anche una versione da sempre “non cruda”. L'appellativo nasce da una battuta: la Città dello Stretto è stata molto solidale e l'etichetta ricorda i 15 operai che hanno fatto la storia. La Linea Cruda entra nel metodo non pastorizzato e dura di meno del suo opposto con una “shelf life” di 12 mesi. Per lo stabilimento presenti i figli di due produttori, anche loro impegnati nella cooperativa (Dominique Fiorentino e Antonino Cannaò). Attualmente, si confezionano 55mila ettolitri di birra l'anno e 10 milioni di bottiglie con un dominio della Lager Premium.

Birrificio Messina | via Comunale Larderia Inferiore, Zona ex ASI Capannone n.4 - 98129 Messina | Tel 090 730072

Birrificio Zankle

La Limpidezza è caratteristica delle Lager. Il Malto fa da padrone, nota fruttata, vegetale dell'erba falciata. Coerentemente come il naso, leggera, diretta, l'essere bilanciata è il punto di forza, bevibile senza fronzoli, versatile negli abbinamenti, prende possesso del palato, la carbonazione richiama il sorso. Soddisfa l'abbinamento con braciole messinesi con formaggio ma senza aglio o con poco aglio. Il birrificio “Zankle” è l'ultimo nato, avviato l'8 dicembre. Micro birrificio che realizza formato in fusti, più in là le bottiglie. Le etichette sono “Scilla” Belgian Blonde Ale, pensata per l'estate che è stata messa in degustazione per la serata e “Cariddi” che è una Pale dal gusto intenso con aromi erbacei e fruttati. Il produttore si rifà a questo stile che è l'input di fabbricazione, in ogni cotta si modifica qualcosa. Per Villari l'alcol fa da spalla. La tendenza solitamente è di spingere verso l'alcol. Data la carbonazione e una freschezza e una spinta leggermente sapida, ci vuole tartare di pesce spada che corona la tendenza dolce.

Birrificio Zankle | Viale Principe Umberto 139/141 - 98122 Messina 

Birrificio Rock Brewery

Terza birra in degustazione “Paranoid” l'unica in lattina della batteria, in stile Pils di un birrificio di Brolo “Rock Brewery” di Alessio Cafarella e dal 2016 una tap room anche a Capo d'Orlando - zona porticciolo turistico. Grande luppolatura e osmotizzazione dell'acqua senza retrogusto metallico. Il servizio è meno romantico rispetto al vetro ma garantisce la conservazione. Il packaging permette al produttore di divertirsi. La schiuma torna a scendere nelle pils, leggermente torbida, non è d'impatto nel suo aspetto olfattivo, tutto spinto sulla carbonazione, sulla freschezza più indicata per l'estate come per la Scilla, luppoli di Resina con complessità. L'amaro è appena accennato. In bocca richiama alla beva, piacevolissima. Abbinamento per contrastare la freschezza di beva, tendenza dolce pasta gamberetti e zucchine accostata a birra fresco - sapida.

Rockwell Brewery | Quartiere S. Anna - 98061 Brolo (Me) | Tel 3391432804

Birrificio Irias

Quarta birra di frumento White Ale la “Cincu Timmuna” di Irias, birrificio di Torrenova di cinque amici che hanno usato in questo caso cinque grani antichi. Loro sono anche produttori di grano e ceci e sono approdati a otto etichette. Un'etichetta old style. Spiccata persistenza schiuma e compatta, velata con colore dorato, al naso emozionante. Questo stile si serve a 7-8 gradi. Crosta di pane preparato in casa strofinato con olio e pomodoro. Piacevolezza del frumento, molto beverina, non secca sul finale, morbida che rivela pastosità e che è bilanciata dal luppolo, abbinamento semplice con panino con provola di Montalbano e salame Sant'Angelo.

Birrificio Irias | Via Rosmarino 82/84 - 98070 Torrenova (Me) | Tel 328 928 8542

Barone Sergio

“La Baronz” è Angela Sergio, produttrice di vino della Val di Noto, insieme al marito Carlo Vermiglio che ha illustrato la bevanda al Monte di Pietà e nasce per una serie di coincidenze nel periodo del COVID da ispirazione di un birrificio friulano. «Noi realizziamo tramite Epica perché siamo una Beer firm - spiega Vermiglio -. Abbiamo comprato birre Iga. Abbiamo utilizzato il mosto di Moscato che è un pezzo di storia della famiglia Sergio. Birra artigianale come interpretazione di Moscato. Facciamo degustazione moscato ancestrale e birra vendemmia 2022. Il mosto veniva pressato ed immediatamente a fine bollitura veniva aggiunto nella cotta. Nel 2023, abbiamo optato per un'altra strategia. L'etichetta è stata disegnata da un artista siciliano. Stiamo riflettendo per un altro tipo di vino ma insistiamo con questa. Nel primo esperimento avevamo una Shelf Life più ridotta». Lo stile Iga ha l'impronta del vino. Qui l'intensità cresce, il floreale e il cedro sono notevoli, la nuance richiama la nota varietale dell'agrumato per la sua particolare aromaticità come la salvia, il rosmarino dolce ma non stucchevole, la retrolfazione è dolce. L'esperienza di Iga è unica, ci si mette del proprio. La carbonazione è piacevole. L'abbinamento è versatile e attira sul fronte pasto il cous cous non troppo speziato ma a base di pesce per avere l'accostamento quindi per valorizzazione. Un continuum a livello gusto - olfattivo.

Barone Sergio | SP 26 Pachino -  96019 Rosolini (Sr) | Tel 349 380 0941

Azienda Agricola Virgona

“Birra Beatrice”, sesta in assaggio, a base di cappero di Salina della famiglia Virgona con Daniela Virgona e il marito Francesco Villari. Al naso note di ginestra, olivandro, cappero non fresco che è una parte salina, agro - sapida, salmastra da pane cunzato.

Azienda Agricola Virgona | Via Bandiera 2 - 98050 Malfa (Me) | Tel 090 984 44 30

Birrificio Roosvelt 86

L'etichetta “Mechanic” è la settima, una Ipa “Roosevelt 86” di Alessio Rosetta che è proprietario della ricetta ma ha conferito mandato ad Epica di Sinagra per la realizzazione. Nel logo c'è un riferimento alla Route 66 americana; il nome è una metafora che descrive il lavoro necessario per passare da uno stato mentale negativo ad uno positivo. Schiuma tipicamente bianca, luminosa che invita al sorso. Colore paglierino. Luppolatura a freddo che spinge verso la menta, fiore d'arancio, mandarino giapponese, melone di Paceco, nota tostata e resinosa, finale lungo e persistente. Carbonazione medio - bassa. Abbinamento per valorizzazione per leggera evidenza amara con insalata di carciofi un po' unti. Prodotto coerente tra vista, naso e bocca, parte chiara quasi oro - verde nei riflessi: nel vino questo requisito racconta l'evoluzione mentre nella birra è prontezza con grande persistenza e saporisità.

Birrificio San Bull

L'ottava birra di nome “Castiddana” è l'ultima arrivata in casa “San Bull”, che è un birrificio di Francavilla di Sicilia operativo dal 2015. Si tratta di una Belgian Strong Golden Ale, di gradi 7,5, bionda con sfumature arancio, elaborata durante la diffusione del Corona Virus. Il mastro birraio e titolare Giuseppe Santoro ha escogitato di onorare i ruderi illuminati del castello, stando in ammirazione dalla terrazza e creando una ricetta possente. Colore ambrato e profilo aromatico, speziato e fruttato con agrume percepibile in bocca. Si abbina ad una zuppa di crostacei.    

Birra Scialla

La Beer Firm “Scialla” è stata prodotta nel 2020, in Baviera in un paesino vicino a Monaco, quindi di importazione tedesca ma su idea di un terzetto di soci (Aurelio, Basilio con il figlio Emanuele e Enrico Monici) nella zona di San Marco d'Alunzio - sempre provincia di Messina - che ha motivato la fusione di due stili e in questa occasione la presentazione di “Aida”, il cui nome è tratto da una canzone e album di Rino Gaetano. La passione di un gruppo di estimatori musicali che hanno chiamato le birre con opere musicali. Stile Mazenbock, tipico delle birre di marzo, ha un naso ricco ed invitante da torrone, da mandorla/nocciola ghiacciata, sciroppo d'acero vegetale pregnante, dattero, fichi secchi. Non intenso da impatto, ha finezza e complessità. Risveglia i ricordi di pasticceria.

Beer Firm Scialla | Via S. Antonio186a - 98070 San Marco d'Alunzio (Me)

Birrificio Kottabos

Ancora “Kottabos” di Rocca di Capri Leone è una “Moriana” scontrosa ma anche dolce. Colore quasi nero. Olfazione ampia dal malto affumicato allo stile produttivo. Caramello, Cacao, fichi. Una componente di affumicato che rievoca lo speck, anche di bacche di ginepro, alloro, caffè, non è affatto estiva, alcol leggero.

Birrificio Kottabos | Via Dante Alighieri 1 - 98070 Rocca di Capri Leone (Me) | 335 106 9285

Birrificio Epica

L'ultima è “Ares” di Epica, una Imperial Stout birra irlandese. Meditativa da degustare quasi come un distillato. Da protocollo dovrebbe essere servita intorno ai 10 gradi ma va bene anche a 15. Rischia di essere coperta al naso più fredda: aromi di frutta secca, dattero, cacao, carruba, al palato non è amaro da luppolo, l'alcol è importante 8 gradi ma non fastidioso. Si può bere anche per mezz'ora, è gentile. Così scura non invita al sorso. Dolcezza del malto e della tostatura equilibra l'alcol, è da bere in silenzio o con la musica di sottofondo. Abbinarla sarebbe forzato: si potrebbe pensare al bianco e nero al caffè, alla pignolata.

Birrificio Epica | Area Artigianale - C/da Filippello - 98069 Sinagra | Tel 333 317 3272

Messina, cibi tipici e Gourmet per celebrare le birre

Ad esaltare i sapori gli Ambasciatori del Gusto Francesco Arena e Lillo Freni da soci Ais che raccontano l'artigianalità. Nell'impasto della focaccia, è stata inserita la birra. Lo chef anche sommelier Freni ha precisato che la convivialità è di livello alto. “Non è la prima volta che abbino la birra al dolce - ha detto -, preparazione gourmet con diverse consistenze: fondo di bavarese, un crumble di piparello, sopra chantilly con spalla profumata, realizzata con la birra La Baronz”.

A conclusione di questo viaggio, concordiamo con la disamina di Giuseppe Visalli che sia difficile variare da una birra all'altra ma le creazioni territoriali sono tutte di eccellente qualità. Lettura visiva totalmente diversa e beva piacevole.

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