Coltivata dai Fenici tra l’VIII e il VII secolo a.C. ma esistente già prima in forma selvatica, la vite è presente in Sicilia da millenni. Con più di 97mila ettari il vigneto siciliano è grande tre volte quello della Nuova Zelanda, più grande di quello del Sudafrica e di dimensioni equivalenti a quello della Germania. Un tesoro che ricopre un’isola eterogenea, in cui si sono sviluppati vitigni con peculiarità uniche nel loro genere e dove oggi si arrivano a contare numerose varietà autoctone.
È questo il contesto nel quale opera il Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia, costituto nel 2012 con l’obiettivo di tutelare, valorizzare e promuovere la Denominazione di origine controllata “Sicilia”. Sono molti i progetti messi in atto dal Consorzio per valorizzare i vini Doc Sicilia e promuoverne gli elevati standard qualitativi, con un richiamo costante al profondo legame con il territorio d’origine, composto da una biodiversità unica.
Credito foto: Consorzio Vini Doc Sicilia
Vigna del Gallo, progetto che valorizza la biodiversità
Uno dei progetti più importanti in tal senso è quello della Vigna del Gallo all’Orto Botanico di Palermo, risultato dell’azione congiunta del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e del Sistema museale dell’Università degli Studi di Palermo, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e forestali. Testimonianza tangibile della biodiversità dell’isola, la Vigna del Gallo - recentemente intitolata a Diego Planeta - è un’area urbana di circa 200 metri quadri che custodisce vitigni autoctoni (tra cui Grillo e Nero d’Avola) e tra questi i vitigni reliquia.
Il Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia è costantemente impegnato nella valorizzazione delle tipicità viticole regionali, nella tutela della biodiversità e sui temi della sostenibilità, oltre che nella promozione di studi e iniziative per la difesa dei vitigni che popolano il “continente vitivinicolo siciliano”.
Valorizzazione del germoplasma autoctono siciliano
Un altro ambizioso progetto è quello per la “Valorizzazione del germoplasma autoctono siciliano”, promosso e sostenuto dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia in partnership con il Dipartimento regionale dell’Agricoltura, l’Università degli Studi di Palermo e il Centro regionale per la conservazione della biodiversità viticola e agraria “F. Paulsen”. L’iniziativa ha lo scopo di conservare la biodiversità generata dai 3mila anni di viticoltura nell’isola e le sue varietà autoctone, intervenendo a monte della filiera vitivinicola, dotando i vivaisti di materiale di base da cui ottenere un prodotto certificato da fornire alle aziende.
Credito foto: Consorzio Vini Doc Sicilia
“Vigna del Gallo” e “Valorizzazione del germoplasma autoctono siciliano” sono progetti virtuosi, volti a preservare la biodiversità oltre che a salvaguardare una produzione enologica da secoli interconnessa alla cultura e al territorio della regione e dunque patrimonio del Paese.
Uva Nero d'Avola (credito foto: Consorzio Vini Doc Sicilia)
Per informazioni: siciliadoc.wine