Cantine Giacomo Montresor festeggia i 130 anni di attività a Verona con un Museo del vino, un libro e una bottiglia celebrativa di Amarone Riserva. La mattina del 7 dicembre scorso il taglio del nastro del nuovo spazio, in cui è possibile ripercorrere le tredici decadi di storia dell’azienda fondata nel 1892, nel cuore della Valpolicella. A tagliare il nastro del nuovo Museo sono stati il presidente e il vicepresidente di Cantine Montresor, Marco Nannetti e Luigi Turco, il consigliere regionale Alberto Bozza e Christian Marchesini, presidente del Consorzio Vini Valpolicella. Il consigliere Bozza ha anche consegnato al presidente Nannetti una targa della Regione Veneto per le celebrazioni dei 130 anni della cantina. A unire le tante iniziative è la «consapevolezza che il vino è un’esperienza immersiva da vivere a 360 gradi tra storia, cultura e territorio».
Amarone della Valpolicella Montresor in bottiglia satinata
Tutto sintetizzato nel Museo del vino che si sviluppa su un’area ristrutturata della cantina di 500 metri quadrati. Nel lungo corridoio accessibile dal rinnovato wineshop - altro “regalo” che la cantina ha voluto farsi per 130° compleanno - si confronta la storia di Cantine Giacomo Montresor e quella della città di Verona. Tappe salienti che spesso si incrociano e amalgamano, condite da “nettari” che hanno fatto la storia della Valpolicella e della Città dell’Amore: Recioto e Amarone.
Inno al terroir della Valpolicella
Nella seconda sezione del Museo del Vino, Cantine Montresor prende per mano gli enoturisti (italiani e stranieri) ricorrendo a una guida molto particolare. Si tratta di Isidoro, fattore che ha accompagnato Giacomo Montresor all’inizio della storia dell’azienda. Ovvero in quel fatidico 1892 in cui i genitori Gaetano e Rosa gli intestarono un’azienda vitivinicola della zona. Isidoro spiega l’utilizzo degli attrezzi del mestiere, condendo la narrazione con chicche della cultura popolare dell’epoca.
L’ultima sezione del Museo approfondisce il terroir della Valpolicella, nell’interazione tra clima, paesaggio, uve locali e tecniche che hanno reso speciale la regione vinicola. Non poteva mancare, così, un riferimento all’appassimento delle uve - candidata a patrimonio Unesco - e alla storia dell’Amarone. «È la testimonianza che il vino nasce dalla terra e dalla cultura che lo circonda e che ogni bottiglia Montresor è un tutt’uno con il paesaggio da cui trae linfa», spiega la famiglia. Il Museo sarà gratuito e aperto al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 19 (escluso il lunedì, ma solo fino al 31 dicembre).
L’opera d’arte nel wineshop
Novità anche per il wineshop, che non è stato solo ristrutturato. Da oggi si potranno acquistare e degustare i vini di Cantine Giacomo Montresor al cospetto dell’opera “Dionisiaco e Apollineo” dell’artista Emanuele Marchesini. Un “monumento” al vino di 9,25 x 2,50 metri, realizzato utilizzando resine, vino, vinaccioli, vinacce, raspi, foglie di vite e pigmenti. L’opera si ispira alla filosofia di Nietzsche e indaga l’equilibrio tra spirito dionisiaco e apollineo, ovvero tra caos e razionalità, che contraddistingue l’uomo. Il vino, così, diventa l’elemento che capace di sintetizzare follia e ragione.
L’opera “Dionisiaco e Apollineo” dell’artista Emanuele Marchesini, nel wineshop Montresor
Tratti che si amalgamano anche nel libro “Cantine Giacomo Montresor: 130 anni di impegno e innovazione”. L’autrice, Valeria Chilese, racconta la storia della cantina, che affonda le radici nel XVII secolo. Risalgono alla notte dei tempi le prime tracce del cognome Montresor tra i proprietari di alcuni terreni a Bussolengo. Due secoli dopo, le prime mosse di Giacomo Montresor in quello che diventerà un colosso capace di esportare i propri vini della Valpolicella in 56 Paesi del mondo. Nel mezzo, l’acquisto di un’Osteria in pieno centro a Verona e la costruzione di Cantine Giacomo Montresor, avvenuta nel 1934 in quella che tutt’ora è la sede della cantina, in via Ca’ di Cozzi 16.
Dalla prima bottiglia di Recioto Rustego secco del 1946 si passa alla presentazione in Canada di quella che diventò un’icona dei vini veronesi in Nord America, sin dal 1969: l’Amarone della Valpolicella in bottiglia satinata. Un vino, prodotto in soli 6mila “pezzi”, che Cantine Giacomo Montresor ripropone nel segno dell’originale, come ultimo tassello per le celebrazioni dei 130 anni. Uno speciale Amarone della Valpolicella Docg Riserva 2012, presentato in anteprima all’ultima edizione di Vinitaly e ora disponibile per l’acquisto.
Cantine Giacomo Montresor
via Ca' di Cozzi 16 - 37124 Verona
Tel 045 913399