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Marsuret, Prosecco d’eccellenza. «La nostra è una viticoltura eroica»

Con il titolare dell’azienda Ermes Marsura ripercorriamo la storia di un’azienda nata in Valdobbiadene nel lontano 1936. Le colline sono impossibili da meccanizzare: tutte le attività vengono svolte manualmente

 
21 maggio 2021 | 08:30

Marsuret, Prosecco d’eccellenza. «La nostra è una viticoltura eroica»

Con il titolare dell’azienda Ermes Marsura ripercorriamo la storia di un’azienda nata in Valdobbiadene nel lontano 1936. Le colline sono impossibili da meccanizzare: tutte le attività vengono svolte manualmente

21 maggio 2021 | 08:30
 

Ermes Marsura, figlio di Giovanni, oggi guida l’azienda agricola Marsuret in Valdobbiadene dal 1936. Un’eredità molto preziosa, un patrimonio di conoscenze e di valori. Oltre ad essere orgoglioso depositario della tradizione, ha introdotto una fase di importante evoluzione e ricerca per garantire un prodotto rappresentativo del territorio ed ineccepibile sotto tutti gli aspetti. Ne sono prova i numerosi riconoscimenti ottenuti specialmente nella categoria degli Spumanti Prosecco Docg e Superiore di Cartizze.

Marsuret, Prosecco d’eccellenza «La nostra è una viticoltura eroica»



Cosa è cambiato per il Prosecco da 11 anni ad oggi?
A partire dal 1° agosto 2009, con la riorganizzazione delle denominazioni Prosecco, vengono definiti e classificati dei territori ben precisi all’interno dei quali lo si può produrre. La varietà principale di uva (quella che si chiamava appunto “Prosecco”) viene rinominata “Glera”. La menzione Prosecco può essere ora utilizzata solo se l’uva viene coltivata in determinate aree di Veneto e Friuli Venezia Giulia seguendo precise regole che ne garantiscono la qualità. La classificazione si distingue principalmente tra l’area storica Conegliano Valdobbiadene (15 comuni nella parte settentrionale della provincia di Treviso) e quella più recente Prosecco Doc (9 province tra Veneto e Friuli Venezia Giulia).

L’azienda Marsuret che lei conduce ha origine nel 1936. Ci racconti di Agostino, che la fondò.
Agostino Marsura era il fratello più anziano di mio padre Giovanni. Nel 1936 acquistò i primi 2.000 mq di vigneto a Valdobbiadene, ma a quei tempi l’agricoltura era mista e la viticoltura era quindi affiancata ad altre coltivazioni. L’economia era basata sugli scambi e il vino veniva venduto solo localmente. Dal secondo dopoguerra in poi e in particolare dagli anni ’70-80, il Prosecco ha ottenuto un graduale e sempre maggiore consenso negli appassionati di vini e non solo nei territori circostanti ma anche e soprattutto al di fuori. La strada tracciata da lui e poi portata avanti da mio padre, e ora da me, è sempre stata chiara: produrre vini che fossero la miglior espressione del territorio storico Conegliano Valdobbiadene. L’unico modo per poterlo fare senza scendere a compromessi è sempre stato quello di partire dalla terra. Questa è stata la visione che ha portato Agostino a iniziare ad acquistare le vigne più vocate della zona. Bisogna però chiarire una cosa importante: quando parliamo della denominazione Conegliano Valdobbiadene ci riferiamo a una zona collinare! In particolare nella parte più a nord queste colline sono molto aspre e ripide, impossibili da meccanizzare: tutte le attività vengono svolte manualmente, si parla quindi di una viticoltura eroica. Ogni vigna rappresenta poi una situazione unica per microclima e suolo: le diversità devono essere valorizzate e preservate fino all’assemblaggio finale dei vini.

Quindi il segreto della qualità sta nel blend che viene creato?
Il momento dell’assemblaggio rappresenta la fase più importante del lavoro in cantina. È il momento in cui le peculiarità di ogni vigna vengono interpretate e valorizzate. Ognuno dei tanti appezzamenti che compongono i nostri 70 ettari vitati rappresenta una situazione unica. Si va dai 1.000/2.000 metri quadrati degli appezzamenti più piccoli fino al massimo a qualche ettaro, e vengono vinificati singolarmente! Io dico sempre che è come dipingere un quadro, si utilizzano colori diversi per creare un’opera nuova e unica. Questo però non vale per tutti i vini. C’è anche la possibilità di imbottigliare una zona da sola con la menzione “Rive” che ne identifica la provenienza. Nel nostro caso il Conegliano Valdobbiadene “Rive di Guia”, che rappresenta l’espressione di una delle nostre vigne più storiche, e il Valdobbiadene Superiore di Cartizze, che proviene dall’omonima sottozona nel cuore del comune di Valdobbiadene.

Marsuret, Prosecco d’eccellenza «La nostra è una viticoltura eroica»
Ermes Marsura


Un lavoro molto faticoso tutto nelle mani dell’uomo.
Fare viticoltura in condizioni di alta collina è molto diverso rispetto alle zone meccanizzabili. La manualità ricopre un ruolo primario. Per coltivare la stessa superficie ci vuole un tempo di circa 4-5 volte superiore! Un lavoro che richiede tanti sacrifici, anche fisici, ma che può dare grandi soddisfazioni. Un lavoro che nasce da un attaccamento a questo territorio e che ci fa innamorare ogni giorno. Io lo associo spesso al lavoro di un cuoco: non puoi pensare di farlo se non hai una grande passione.

La ristorazione insieme ad altre categorie è stata la più colpita dagli effetti della pandemia. La sua azienda come ha vissuto questo periodo?
La nostra azienda è fortemente legata ai ristoranti e in generale all’Horeca: sono i nostri ambasciatori più importanti oltre che i clienti principali. Questo momento è stato sicuramente difficile per tutti ma dobbiamo solo guardare con ottimismo ai mesi che ci aspettano e sperare di lasciarci alle spalle il dramma di quest’ultimo anno.

Ermes, il suo arrivo alla guida di Marsuret ha portato dei cambiamenti nella produzione. Quali?
Il mio obiettivo è sempre stato quello di ottenere uve espressione di ogni territorio e rispettarle al massimo in cantina; dopo la raccolta fanno una breve macerazione prima della spremitura per ottenere il massimo di quello che ci possono dare. Le prese di spuma sono molto lunghe per garantire una bollicina estremamente fine e delicata. Sono affiancato nel mio lavoro dai miei figli Alessio ed Enrico e da un gruppo di collaboratori unico e speciale.

Quindi il lockdown non ha cambiato molto il lavoro della vostra azienda?
Abbiamo venduto meno ma sicuramente non è cambiata nostra la filosofia aziendale. Durante i giorni di chiusura sono stati molti i clienti e operatori che hanno visitato le nostre vigne e si sono entusiasmati. Camminare tra i filari è uno dei modi migliori per capire un vino e la sua storia.

Marsuret, Prosecco d’eccellenza «La nostra è una viticoltura eroica»


Il Cartizze viene definito più dolce, più abboccato.
In realtà non si tratta di un vino dolce, anche se è comunque nella maggior parte dei casi proposto nella versione Dry, più morbida rispetto alle classiche Brut o Extra Dry a cui si è più abituati. Una morbidezza che nasce però anche dalla particolare situazione in cui viene prodotto: un fazzoletto di 107 ettari vitati nel cuore del comune di Valdobbiadene, una delle zone meglio esposte e con un suolo unico nel suo genere.

Ci salutiamo con un augurio per i prossimi giorni a venire?
Venite a Conegliano Valdobbiadene. Venite a passeggiare in mezzo ai filari, ai vigneti. Si sta bene, benissimo. L’ossigenazione è perfetta. Si respira aria pulita e fresca. Sono i boschi che ci sono fra un vigneto e l’altro che provocano la magia. Questa estate vi aspettiamo. Sarà bello ricominciare insieme.

Per informazioni: www.marsuret.it


© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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21/05/2021 14:46:54
1) complimenti e saluti
Complimenti a tutti , Ermes SEMPRE AL TOP!!!!!!! Ciao Enrico
ENRICO TREVISAN



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