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I vini etnei di Al-Cantàra si ispirano alla poesia e all’arte

Una cantina che si distingue tra quelle etnee per la bontà dei suoi vini e per un esclusivo museo creato dal proprietario Pucci Giuffrida che vi ha raccolto 400 piccole opere di artisti contemporanei.

di Gianni Paternò
 
13 settembre 2020 | 15:33

I vini etnei di Al-Cantàra si ispirano alla poesia e all’arte

Una cantina che si distingue tra quelle etnee per la bontà dei suoi vini e per un esclusivo museo creato dal proprietario Pucci Giuffrida che vi ha raccolto 400 piccole opere di artisti contemporanei.

di Gianni Paternò
13 settembre 2020 | 15:33
 

Giuseppe (Pucci) Giuffrida è un commercialista catanese che acquistò nel 2005 una tenuta pianeggiante di 20 ettari, in contrada Feudo Sant’Anastasia, agro di Randazzo (Ct), nella bassa propaggine dell’Etna che confina col fiume Alcantara, con 3 ettari di un vecchio vigneto ad alberello, altrettanti di uliveto e antiche case in pietra lavica. Alla tenuta diede quindi il nome Al-Cantàra.

Pucci Giuffrida - I vini etnei di Al-Cantàra si ispirano alla poesia e all’arte

Pucci Giuffrida

Giuffrida si mise a piantare vigne degli autoctoni etnei e memore delle parole di Giacomo Tachis, l’enologo italiano per antonomasia, per cui il territorio etneo ben si presta al Pinot nero, ne innestò un poco assieme ad altro poco di Cabernet Sauvignon e Grecanico. Sono 15 ettari di vigneto a circa 600 m di altezza a doppio cordone speronato e alberello in fase di conversione biologica. Il primo millesimo di commercializzazione fu il 2008 con sole 5mila bottiglie, che furono apprezzate tanto da indurlo a ristrutturare i fabbricati per realizzare la cantina. Si imbottigliano oggi 90mila esemplari che per il 60% si vendono all’estero, fino in Giappone. Da 3 anni è l’azienda etnea che ha vinto più premi al concorso del Vinitaly.



Giuffrida, è un profondo amante dell’arte e della poesia, è riuscito quindi a differenziarsi dalle tante cantine etnee prendendo spunto dai grandi ma poco noti poeti siculi quali Nino Martoglio, Micio Tempio, Giovanni Meli e ad ogni suo vino ha attribuito un nome ricavato da una poesia o un sonetto, perché per Pucci «un buon vino è poesia e per farlo ci vuole arte». L’arte si manifesta anche nelle etichette realizzate dagli artisti Alfredo Guglielmino e Annachiara Di Pietro sempre prendendo a modello la poesia da cui deriva il nome, etichette così originali ed efficaci da aver meritato dei premi.

Il museo - I vini etnei di Al-Cantàra si ispirano alla poesia e all’arte
Il museo

Particolare attenzione all’accoglienza con un particolare museo che raccoglie 400 piccole opere d’arte comprendente speciali etichette dei vini creati dai più grandi artisti contemporanei in occasioni di alcuni eventi, installazioni, quadri, documentazione di poesie, e tanto altro secondo l’estro degli artisti, oltre ad una serie di strumenti e attrezzi agricoli d’epoca.

Un particolare del museo - I vini etnei di Al-Cantàra si ispirano alla poesia e all’arte
Un particolare del museo


La poesia e l’arte sono importanti ma il vino bisogna saperlo fare e saperlo vendere, per cui ci sono il bravo enologo Salvatore Rizzuto e il direttore commerciale Gianluca Calì. Degustiamo “O’ Scuru O’ Scuru” 2017 Etna Rosso Doc e “A Nutturna” 2018 Igp Terre Siciliane bianco da uve nere.



O’ Scuru O’ Scuru, un album di poesie di Martoglio, proviene da vigna in terreno vulcanico ad alberello di circa 50 anni; grappoli scelti di Nerello Mascalese e 5% di Nerello Cappuccio, fermentazione con lieviti selezionati a 28° di temperatura, sosta sulle vinacce per estrarre il massimo, svinatura, malolattica in barrique e tonneau dove affina per 12 mesi sulle fecce fini, poi un anno in acciaio, filtrazione leggera e niente chiarifica.

Nel calice colore rubino scarico tipico; un naso suadente di fresche ciliege, lamponi, fragole assieme a note balsamiche e speziate, molto leggeri cuoio e pietra focaia, è franco, intenso, raffinato; bocca fragrante che riprende le note nasali, acidità vivace ma non eccessiva, tannini presenti e levigati, un vino moderno di struttura non esagerata, di ottima beva anche se 14,5° alcolici, da carne alla griglia, formaggi di media stagionatura, salumi. Sono 6.600 bottiglie a 22 euro.

I vini etnei di Al-Cantàra si ispirano alla poesia e all’arte

A Nutturna, poesia di Martoglio, 2018 è un bianco da uve rosse di Nerello Mascalese. Vigna a 600 m vendemmia manuale ad ottobre, vinificazione in bianco allontanando subito le bucce; il mosto dopo una decantazione di 48 ore fermenta con lieviti selezionati a 15°C, il vino affina in acciaio per circa 8 mesi a contatto con le fecce fini per poter esprimere il meglio di sé, chiarifica, filtrazione. Come in tutti i vini la solforosa è bassissima.

Nel calice il colore è paglierino carico con riflessi dorati; all’olfatto un melange di fiori bianchi, albicocca, pera coscia, cedro, lievi sentori vulcanici come di pietra focaia e petrolio, è complesso, ricco, austero, particolare; la stessa austerità si ritrova al palato con una spinta mineralità, sapido ma non salato, un corpo vibrante, spesso, avvolgente, lunghezza e franchezza da record, insomma un esperimento riuscitissimo che si distingue nel panorama etneo. Va bene con i prodotti del mare e con i formaggi molto stagionati. Sono 6.600 bottiglie a 17 euro in enoteca.

Per informazioni: www.al-cantara.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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