La “Cantina Aquila del Torre – Vino per Natura”, situata a Savorgnano del Torre, frazione di Povoletto, all’interno dei Colli Orientali del Friuli, ha recentemente presentato tre vini Doc, particolarmente accattivanti e longevi. Si tratta di At Refosco dal peduncolo rosso, un eccellente rosso selvaggio di 13°, robusto e di gran carattere, e due bianchi interessanti e di lungo periodo: At Oasi 2018, intrigante e ben strutturato di 13,5° e At Friulano 2019 di 13°, un bel fruttato, che dà al palato piacevolezza e freschezza. I bianchi in degustazione rappresentano l'essenza dell'agricoltura eroica di collina, che coltiva le viti su piccoli terrazzamenti in terreni di matrice argillosa con calcare di origine marina.
I tre vini Doc presentati da Aquila Del Torre
La “Cantina Aquila del Torre – Vino per Natura”
«Pochi vini, ma di altissima qualità», ha tenuto a precisare il proprietario Claudio Ciani, che la gestisce con il figlio Michele, di professione enologo. Producono 60 mila bottiglie all'anno nei Colli Orientali del Friuli. La cantina è distribuita su tre colline in una sorta di splendido anfiteatro naturale.18 ettari di vigne, 6 varietà coltivate secondo le tecniche dell'agricoltura biologico-dinamica che crea una vera e propria oasi di biodiversità. Aquila del Torre è un’azienda relativamente giovane; è nata 1996 (fu fondata nel '900 da Giovanni Sbuelz) ed esporta nel Nord Europa, in Francia e negli Stati Uniti senza dimenticare la capillare diffusione nel Centro Nord.
Una Cantina che da sempre ha avuto rispetto per la materia prima
«Qui si rispetta al massimo la materia prima», ha spiegato Michele Ciani. Le varietà rosse (in particolare Merlot e Refosco dal peduncolo rosso) sono piantate nel cuore dell'anfiteatro sul gira poggio della collina esposta a sud. Le esposizioni a est, invece, sono destinate alle varietà Sauvignon Blanc, quelle orientate a ovest per la varietà friulana sulla cresta della collina Picolit e il Riesling Renano. «La nostra è una viticoltura che rispetta la biodiversità e la vita - ha ripreso Ciani - La lavorazione del terreno e il mantenimento delle fertilità del suolo sono i capisaldi di tutta la gestione agronomica dell'azienda che è attorniata da ben 66 ettari di bosco».
A rendere più accattivanti i tre vini Doc ci sono anche delle originali etichette
Un discorso a parte meritano le originali etichette ideate da Michele in collaborazione con il grafico Davide Bevilacqua. «Sono delle piccole chicche - ha concluso Ciani - I vini si assaggiano anche con gli occhi».