Giovedì 4 maggio 2023, il Comitato che porta il suo nome ha assegnato il Premio dedicato alla memoria del giornalista gastronomico bergamasco Francesco Arrigoni, Veronelliano puro, prematuramente scomparso nel 2011, a un’iniziativa in ambito agricolo e alimentare contraddistinta da una forte valenza etica. Il riconoscimento attribuito nelle precedenti edizioni a personalità e progetti di grande valore sociale, è andato quest’anno a una realtà esemplare delle Orobie Valtellinesi, l’Alpe Pedroria, un antico alpeggio recuperato e rivitalizzato dalla famiglia Sassella, pastori e allevatori da generazioni, che l’hanno reso un vero e proprio laboratorio dove sperimentare un modo nuovo di pensare e di vivere gli spazi rurali. Sui monti alla sinistra orografica dell’Adda che dominano Morbegno e il tratto occidentale della Valtellina, si sperimenta una sintesi concreta tra la volontà di recuperare e tutelare un luogo e la vita economica, sociale e famigliare che si svolge al suo interno. A solo tre settimane di distanza, giovedì 25 maggio scorso, in Cantina Majolini, di Ome (Bs), in Franciacorta, è stata nominata a Francesco Arrigoni, una strada, grazie all’iniziativa lanciata dalla famiglia Maiolini e accolta dalla giunta comunale, sindaco in testa, che ha svelato la targa che indica che per raggiungere Tenuta Majolini bisogna imboccare via Francesco Arrigoni.
Cantina Majolini dedica una strada a Francesco Arrigoni
Cantina Majolini dedica una strada a Francesco Arrigoni
Una diramazione breve ma piena di significati, che testimonia invece un percorso lungo e farriginoso, sempre contrassegnato da stima e riconoscenza reciproca. Valori che la famiglia Maiolini ha avuto modo di apprezzare e condividere negli anni in cui le strade si sono incrociate, quegli anni che hanno visto praticamente nascere e poi crescere a ritmo vertiginoso il movimento vitivinicolo della Franciacorta, sfociato nella costituzione del Consorzio, fondato appunto con il contributo dell’azienda di Ome. Ezio Maiolini ne è stato anche presidente e proprio lui ha avuto l’idea di intestare la via ad Arrigoni.
Ed è stato lui che ha accolto una nutrita schiera di giornalisti, di municipali di Ome, di produttori della zona e dei familiari di Francesco con in testa la moglie Antonella con i figli, e da amici di lunga data che non hanno voluto mancare a questo appuntamento che è stato salutato da lunghi applausi e da un Ezio che ha raccontato in più di mezz’ora tutte le tappe che hanno portato loro due ad avere incontri in cantina, come pure in ristoranti franciacortini e anche momenti di studio in ristoranti tra i più celebri di Spagna. Ha ricordato i punti salienti che hanno convinto l’amministrazione comunale di Ome ad accettare questa importante operazione che vede nelle strade i nostri più celebri poeti, personaggi storici, studiosi, scrittori, ecc.
Ome, in Franciacorta
Chi era Francesco Arrigoni
Arrigoni - ha ancora raccontato Ezio Majolini «è stato giornalista di schiena dritta, ha avuto una vita breve ma ha saputo riempirla di cose buone e giuste. Allievo di Luigi Veronelli dai primissimi anni Ottanta, fondatore e direttore del Seminario Veronelli, è passato nei primi anni Novanta alle pagine del Gambero Rosso e quindi, negli ultimi dieci anni, a quelle del Corriere della Sera. Ha scritto di vini e cibi non per hobby, ma per profonda passione e competenza: ha lavorato in gioventù le vigne e come molti di quelli che amano la terra coltivandone una visione etica. La stessa passione che è etica della professione, è responsabilità, è libertà di pensiero e di giudizio. Era diventato uno di casa qui da noi, ci scambiavamo opinioni, abbiamo sviluppato progetti insieme come quello dell’Accademia del Gusto, punto dì incontro tra esperienze di abbinamento cibo-vino che ha ospitato e continua ad ospitare eventi di grande rilievo. Abbiamo pensato che fosse una cosa buona riconoscere ad una persona che ha collaborato con noi, ma più estensivamente con tutto il mondo di Franciacorta. Francesco lo ha fatto con slancio, senza opportunismi, credendo e talvolta criticando anche aspramente, ma sempre in modo costruttivo, il nostro operato. E che come lui hanno saputo parlare del nostro territorio in maniera essenziale, alla ricerca della verità».
Dedicare una strada non è una cosa semplice. Un gesto importante, che ricorda e onora il nome di una persona per bene, che non c’è più ma ha lasciato un segno, un esempio di passione professionale. La fitta condivisione di valori, e l’amicizia tra il giornalista e la famiglia Maiolini di Ome, hanno ispirato quest’iniziativa, lanciata proprio dalla famiglia, e subito accolta dalla giunta comunale.
Il menu e i vini per festeggiare la strada intitolata a Francesco Arrigoni
Dopo i saluti del padrone di casa Ezio Maiolini e della emozionatissima Antonella Colleoni, compagna del giornalista, si è passati nella stupenda grotta/cantina ad uno spettacolo dedicato, con l’attrice Susanna Zanolli, che ha letto, con tanta enfasi, alcuni brani scritti da Arrigoni, intervallati da brani musicali, interpretati dalla cantante Ivana Galli. Un lungo aperitivo in terrazza con Franciacorta Docg Majolini Brut Etichetta Blu con stuzzichini preparati dallo chef Stefano Cerveni del ristorante Due colombe, che ne ha lasciato un ricordo scritto nel menu: «Francesco che ho incontrato nel 2000 ha segnato la mia vita professionale. La prima volta che venne a pranzo fu molto critico, schietto e sincero. Da allora ho sempre avuto la fortuna di frequentarlo in diverse occasioni, dove ho appreso i Suoi valori e condiviso esperienze che non potrò mai dimenticare. Oggi sono qui a cucinare con voi, pensando a Lui. Grazie Francesco, hai lasciato in me un segno indelebile, un germe di bellezza».
I fagottelli di pasta fresca Bre-Mi-Bre
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Due Franciacorata degustati in occasione della cena per la strada dedicata a Francesco Arrigoni
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E sempre dal menu abbiamo potuto apprezzare ai tavoli: La patata viola, il gambero rosso ed il Franciacorta Docg Majolini Blanc de Noir 2018, I fagottelli di pasta fresca Bre-Mi-Bre con Franciacorta Docg Majolini Extra Brut Disobbedisco 2015. A seguire Petto d’anatra al rosa, mosto d’uva, erbe di campo con Franciacorta Docg Valentino Majolini 2011. Chiusura in dolcezza con: Meringa bruciata, yogurt, sedano bianco e gin e piccola pasticceria.
La cantina Majolini
Un racconto di passione e forza di volontà, tramandato da generazioni. Era la fine degli anni 60 quando il sogno ebbe inizio, grazie a nonno Valentino, che con grande spirito innovativo inizia la sua produzione esclusiva di vino rosso. Alla sua morte, la cantina dopo un piccolo fermo riparte nelle mani dei figli, (Ezio, Gianfranco Piergiorgio e Rino) che diedero un grande impulso di crescita all’azienda. Oggi il sogno di famiglia, è affidato nelle mani della terza generazione (Simone e Giovanni), che si impegnano per rendere i propri vini oltreché delle eccellenze, dei prodotti ecologici che rispettano l’ambiente. Nella cantina Majolini la passione più grande per il vino si fonde con i principi di bellezza e di natura, dando vita alle 3 A della cantina: arte, architettura, ambiente. Un progetto che cerca da sempre di fondere il rispetto per la natura con le forme del bello, espresso in architettura e arte. Perché anche creare vino è una forma d'arte.
Cantina Majolini
Via A. Manzoni 3 - 25050 Ome (Bs)
Tel 030 6527378