Ruffino protagonista a Milano per una serata dedicata a Riserva Ducale Oro (Chianti Classico Doc, Docg e Gran Selezione). A Villa Necchi Campiglio, condotta dal cultore della materia Filippo Bartolotta con l’enologo della cantina Gabriele Tacconi, si è svolta una verticale dal 1977 al 2018. «Il numero 7 - è stato sottolineato – è una costante nella vita di Riserva Ducale».
Le bottiglie in degustazione
Annate di carattere
Il 1927 è stato infatti l’anno della prima vendemmia, nel 1947, annata viticola straordinaria, è stata prodotta una super edizione di Riserva Ducale celebrata con una etichetta oro: la prima annata di Riserva Ducale Oro. Nel 1977 la casa vinicola ha compiuto i 100 anni e con questa annata di Chianti Classico Doc (75% Sangiovese, 10% Canaiolo e Malvasia, 5% Colorino) ha preso il via la degustazione che ha visto seguire l’annata 1982 caratterizzata dal medesimo uvaggio. Due vini che sviluppano interessante acidità e ben rappresentano l’idea di enologia italiana. A seguire Riserva Ducale Oro Chianti Classico Docg 1988 (90% Sangiovese, 7% Canaiolo, 3% Malvasia - carattere citrico e balsamico), 1996 (90% Sangiovese, 10% tra Colorino, Canaiolo, Cabernet Sauvignon, Merlot – esprime la combinazione tra i vari terreni) e 2000 (85% Sangiovese, 15 % tra Colorino, Merlot, Cabernet Sauvignon - morbido e strutturato). È stato poi il momento dei Riserva Ducale Oro Chianti Classico Docg Gran Selezione 2014 (85% Sangiovese, 10% Merlot, 5% Colorino – note mentolate, rotondo, annata di gran valore) e 2018 (succoso e minerale).
Sandro Sartor, Filippo Bartolotta, Annarita Ciccarelli (direttrice marketing), Gabriele Tacconi
Sostenibilità globale
«Questa sera – ha ricordato Sandro Sartor, presidente e amministratore delegato di Ruffino - abbiamo avuto la fortuna di poter apprezzare, a distanza di molti anni dalla loro nascita, vini che sono stati realizzati dal lavoro di persone che erano in azienda prima di noi. Mi piace pensare che a distanza di 30 anni si possa ancora parlare di questi vini perché qualcuno è stato in grado di custodire i terreni e l’ambiente nei quali vengono prodotti. La sostenibilità per noi non è solo ambientale, ma anche sociale ed economica. Siamo custodi del nostro territorio e questi vini ne sono la testimonianza. Oggi il 51% dei nostri vigneti ha completato la conversione a biologico ed entro due anni tutta la superficie vitata sarà bio».
Il panorama della verticale
Nuovo corso
Nel corso dell’evento è stato anche annunciato il rinnovamento delle etichette di Ruffino che si inserisce all’interno di un percorso di restyling complessivo del logo e di tutti i vini dell’azienda. Una veste contemporanea che si inserisce in un mondo di valori e tradizioni. Il futuro di Ruffino inizia oggi.
Ruffino
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Tel 055 836005