La cucina del ristorante una stella Michelin L’Alchimia di Milano a fine ottobre è stata il terreno fertile per una degustazione di alcuni vini di Vallepicciola, casa vinicola chiantigiana a Castelnuovo Berardenga (Si). Una realtà vinicola che conta 105 ettari di vigneto suddivisi in 12 zone per 7 varietà di uva. Un terzo è coltivato a Sangiovese per la produzione di Chianti Classico Docg a cui si affiancano sei vitigni internazionali (Pinot Nero, Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Chardonnay e Petit Verdot) per la produzione di vini toscani Igt. Attualmente la produzione annua è di 350.000 bottiglie, che diventerà 600.000 nel 2024 quando tutti i vigneti saranno pienamente produttivi.

Le bottiglie in degustazione a L'Alchimia di Milano
Raccontare il territorio
Vallepicciola è infatti un progetto partito nel 1999, quando Bruno Bolfo e la sorella Giuseppina, trasformano un ex convento di suore abbandonato nell’hotel di lusso Le Fontanelle. Dopo qualche anno si comincia a edificare da zero la cantina su una superficie di circa 6.000 metri quadri. «Vallepicciola è la mia nuova sfida – ha ricordato l’enologo Alessandro Cellai - Ho portato il mio modo di concepire il vino e sto lavorando al massimo per dare vita a vini che raccontino il territorio, il vitigno e l’anima di chi lo produce, i tre punti cardine della filosofia di Giacomo Tachis, che è stato per me il più grande maestro». Con lui in sala l’amministratore delegato di Vallepicciola Alberto Colombo. La degustazione, in abbinamento alla cucina de L’Alchimia, è stata guidata con il turbo dal sommelier superstar Luca Gardini.
Il colore rosso secondo Vallepicina
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Risotto Milano-Langhe con tartare di fassona e polvere di nocciole
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Alessandro Cellai, Luca Gardini, Alberto Colombo
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Il colore rosso secondo Vallepicina
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La cucina de L'Alchimia
Tra i piatti, da segnalare le Caramelle di vitello tonnato, capperi croccanti, foglia di cappero e il Risotto Milano-Langhe con tartare di fassona e polvere di nocciole. Al tavolo ouverture con un preciso Perlinetto Rosè Extra Brut, spumante Metodo Classico 2016 100% Pinot Nero a cui ha fatto seguito Pievasciata Brut Pinot Nero 2020, ottima espressione del territorio all’insegna del rigore stilistico.
Struttura, bevibilità, precisione
Grand tour con i rossi. In apertura Chianti Classico Docg 100% Sangiovese 2018. Invecchia in botti grandi per circa 12 mesi e affina in bottiglia per 3 - 5 mesi, miglior vino italiano sotto i 15 euro. A seguire Lapina Chianti Classico Docg Gran Selezione 100% Sangiovese 2017. Invecchia in barriques, tonneaux e botti grandi per circa 24-26 mesi e affina in bottiglia per 6 - 8 mesi. Grande bevibilità, fresco e piacevole. Quest’anno ha ottenuto 92 punti da Wine Spectator, 92 da James Suckling, 94 da Luca Maroni, 95 da Doctor Wine e TheWineHunter Gold Award. Finale di peso con Quercegrosse Igt Toscana 100% Merlot 2018 (barriques di rovere francese per circa 12-14 mesi; affinamento in bottiglia 6-8 mesi). Grande struttura, bevibilità e precisione. Tre bicchieri dal Gambero Rosso, 93 punti da James Suckling, 96 da Luca Maroni e TheWineHunter Gold Award.
Vallepicciola Società Agricola
Strada Provinciale 9 di Pievesciata, 21 - 53019 Castelnuovo Berardenga (Si)
Tel. 0577 1698718
www.vallepicciola.com