Degustazione con sorpresa al Vun del Park Hyatt di Milano. Protagonisti i Cabochon della franciacortina Monte Rossa e la cucina di Andrea Aprea, che l’8 maggio ha compiuto 42 anni.
La sorpresa è stata la presentazione di Cabochon Fuoriserie, ancora senza etichetta, sul mercato tra giugno e luglio. «È un metodo Classico elegante, ricco di carattere e di ottima struttura, che però ho voluto non fosse figlio di una ricerca esasperata, che allontana la valenza sociale del vino. Con Fuoriserie ho deciso rivalutare la quotidianità», ha precisato
Emanuele Rabotti alla guida dell’azienda di Bornato (Bs).

Un Franciacorta sociale, certo, ma sempre nato nella famiglia Cabochon, «un vino che amo nell’ambito della produzione di Monte Rossa - ha ricordato Rabotti - e che ho chiesto ai miei genitori di produrre nell’87». La storia di
Monte Rossa, del resto, è costellata di decisioni strategiche e vincenti. Come quella di abbandonare per primi la strada dei vini fermi alla ricerca dell'alto profilo nel Franciacorta o quella di investire in tecnologia e la continua sperimentazione che contraddistingue il dna della cantina.

Oggi Monte Rossa governa 70 ettari di vigneti. Le varie posizioni dei cru su terreni ed esposizioni diverse contribuiscono ad ampliare il patrimonio aromatico delle uve, così da comporre cuvée ricche di struttura e complessità. La produzione si attesta intorno alle 500mila bottiglie all'anno.
Emanuele Rabotti
La cucina di Andrea Aprea ha servito Seppia alla diavola, Risotto-marino, Rombo, zucchine, escabece e Pompelmo rosa, yogurt di bufala, pepe nero. Monte Rossa, oltre all’innovativo e democratico Fuoriserie, ha proposto i Cabochon Doppiozero Brut Nature 2012, Brut 2009, Sansevé Brut Saten e Stellato 2005. Gradi differenti di elevata caratura. Il Cabochon dall’animo conviviale ha reso completa una gamma importante. Fuoriserie di nome e di fatto.
Per informazioni:
www.monterossa.com