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«Dietro un’etichetta ci devono essere una storia e un territorio». Con queste parole l’enologo Donato Lanati ha dato il via alla seduta celebrativa di degustazione per i trent’anni di Gravello Librandi.
Una verticale unica che ha visto sfilare il 28 novembre all’Hotel Mandarin Oriental di Milano 15 annate di Gravello Val di Neto Rosso Igt, dal 1988 al 2014. Il vino prodotto dalla casa vinicola di Cirò Marina (Kr) nasce nelle tenute Critone e Rosaneti da uve Gaglioppo (60%) e Cabernet Sauvignon (40%) su terreni con esposizione a Est a un’altitudine di 150 metri. La vinificazione prevede una fermentazione in acciaio a temperatura controllata con macerazione di 15 giorni e affinamento in legno per 12 mesi in barrique di Allier e 6 mesi in bottiglia.
Donato Lanati e Nicodemo Librandi
L’azienda, nata come attività di imbottigliamento nel 1953 e sempre a gestione familiare, oggi è guidata da
Nicodemo Librandi con i figli e nipoti Raffaele, Paolo, Francesco e Teresa. Una realtà di impresa che si sviluppa su sei tenute di proprietà che contano 350 ettari, di cui 232 vitati e 80 a uliveto. La produzione vinicola è di 2,5 milioni di bottiglie, di cui il 45% destinato all’export.
Enologo “di famiglia” dal 1997 è
Donato Lanati, che ha abbracciato subito la filosofia di puntare sui vitigni autoctoni. A questo proposito, la tenuta di Rosaneti è emblematica: accoglie una collezione di circa 200 varietà recuperate su tutto il territorio regionale e disposte in un vigneto dedicato. «La vigna è sempre stata al centro del nostro progetto - spiega
Paolo Librandi - per questo abbiamo investito nel territorio». Intuizione confermata da Lanati, che sottolinea: «Il grande vino viene fatto dalla sua terra. Le aree più vocate, inoltre, risentono meno dei cambiamenti climatici». Valore aggiunto non indifferente di questi tempi.
«Il Gravello, di cui oggi festeggiamo il trentennale - ha puntualizza Nicodemo Librandi - ci ha dato la consapevolezza che nel nostro territorio si potevano produrre vini di valore, in grado di reggere il confronto con tutti a testa alta. Il Gravello Val di Neto Igt ha rappresentato il debutto in Calabria di un vino importante e si è rivelato un apripista per le altre etichette». Un modello, ma anche un felice testimonial per tutta la regione.
La degustazione ne ha visto passare in rassegna 15 annate: 1988, 1989, 1990, 1998, 1999, 2001, 2003, 2004, 2005, 2007, 2009, 2010, 2011, 2012, 2014. Vini eleganti che hanno saputo mantenere la costanza qualitativa e l’identità nel corso del tempo. Una personalità riconosciuta e premiata fin dal 1989 da guide, pubblicazioni e concorsi internazionali.
Per informazioni:
www.librandi.it