Siamo alle falde del Vesuvio. Là, dove il vulcano dormiente occhieggia placido il Golfo di Napoli. Capri non lontana, la Penisola Sorrentina molto vicina e proprio sotto, sorta di affaccio da balconata vitata, la Pompei che c’è e, grandissimo il fascino, la Pompei che fu, visibile con gli occhi della storia. La balconata vitata dalla quale si gode un tale panorama unico al mondo è parte del vigneto dell’azienda vinicola Sorrentino.
Alle falde del Vesuvio, come da non frettolosa visita all’area archeologica di Pompei, agevolmente si desume, la vite vive da sempre. Osterie con mescita e somministrazione di cibi cotti animavano le strade di Pompei. E la famiglia Sorrentino, non da millenni, ma comunque da secoli, sì, era nell’800, fa vino. Vino buono con tensione lodevole al miglioramento continuo. Il terreno lavico e la leggenda che abbraccia la storia.
A condurre l’azienda, siamo al delicato punto di flesso di generazione che subentra, Paolo Sorrentino insieme con suo figlio Giuseppe. Coadiuvano in ruoli tanto distinti quanto importanti, le figlie di Paolo: Benny in produzione e Maria Paola al commerciale. Passeggiata tra i filari, casotti a fungere da punti di riferimento. Occhi in alto e si ammira la vetta bina del vulcano, occhi in basso e si ammira il golfo di Napoli: elogio del bello sublime!
Giuseppe Sorrentino
Degustazioni ben guidate da Benny agevolano la comprensione di vini accomunati dall’evidente competenza e dalla grande passione. Più che a diligenti appunti, essi appena sbirciando, si vuole qui ricorrere a fresche rimembranze. Benny sa lavorare molto bene nel vigneto, ancor prima che in cantina. Dalla cura amorevole dei filari di Aglianico Pompeiano, in purezza, sortisce un ottimo rosso, il Don Paolo. Affinamento in legno. Bel colore rosso rubino, intriga la complessità dei profumi al naso. Si sente la fragola, a seguire tracce di pepe ed una piacevole nota finale di liquirizia. Elegante, equilibrato. Lo si apprezza, ne siamo persuasi, con i grandi formaggi stagionati.
Siamo nel cuore di vino famoso all’estero ancor più che in Italia: Lacryma Christi. Selezione Vigna Lapillo. Da uve piedirosso (80%) ed aglianico (20%), il pregevole Rosato Lacrima Christi del Vesuvio. Elegante il suo rosa intenso, connotante al naso, piacevole, l’albicocca non ancora matura. Così tanto versatile negli abbinamenti che, al netto di carni rosse, può sostenere pasto completo, soprattutto se le pietanze sono a base di pesci.
Sanno riaffiorare tra i freschi ricordi altre pregevoli creazioni di Benny Sorrentino. Citiamo il Natì, da uva caprettone al 100%, in matrimonio d’elezione con una sontuosa linguina all’astice. Da sole uve catalanesca, memorabile la degustazione del Catalò, che vedremmo molto bene in abbinamento con la Mozzarella di Bufala Campana Dop. Dulcis in fundo, una vera chicca di Benny Sorrentino: Fiori di Ginestre, vino passito (sarebbe più corretto ma meno usuale dire: “vino da uve appassite”) ottenuto da falanghina (70%) e coda di volpe (30%). Ottimo per accompagnare i dolci natalizi.
Qui, grazie alla dedizione ed alla competenza di Maria Paola, si sa fare la vera accoglienza; insomma, qui si pratica il vero enoturismo. Piccoli gruppi, moltissimi gli stranieri, visitano l’azienda godendo di passeggiata tra i vigneti prospicienti il plesso per poi sostare e fruire di doviziosa quanto accorta e piacevole, degustazione guidata. Azienda Vinicola Sorrentina a Boscotrecase: dove coltivare la vite e fare il vino è il passato che vira al futuro.
Azienda Vinicola Sorrentino via Casciello 5 - 80042 Boscotrecase (Na)
Tel
081 8584963www.sorrentinovini.cominfo@sorrentinovini.com