Madonna di Campiglio, che insieme a Pinzolo e a tutta la Val Rendana costituiscono i punti chiave del turismo nel Trentino occidentale, permettono di vivere la vera montagna, come ha spiegato Matteo Bonapace.
Il direttore operativo dell'Azienda del turismo di queste tre zone ha infatti parlato di una stagione invernale, specialmente a Madonna di Campiglio, la meta più glamour e moderna delle tre, che «sta andando molto bene. Finalmente abbiamo avuto un inverno "normale", anche per le precipitazioni nevose, dopo gli ultimi due o tre anni dove c'è stata qualche difficoltà».
Difficoltà, lo precisa, non tanto in fatto di piste, «sempre innevate», quanto più per «l'atmosfera natalizia o comunque invernale». Sì, perché Madonna di Campiglio, incastonata a 1.550 metri tra le Dolomiti del Brenta, vette uniche Patrimonio mondiale dell'umanità - Unesco, può dirsi il paradiso degli sport sulla neve in questa regione. Adatta per sciare dall'alba al tramonto, è prima di tutto elegante stazione turistica: 100 anni tra vicissitudini storiche, trasformazioni architettoniche e stilistiche, eventi sportivi e ospiti prestigiosi, il tutto reso ancor più affascinante dal bianco candore tipico della fredda stagione.
Un esempio è la
settimana di Carnevale appena svoltasi, durante la quale Madonna di Campiglio rievoca lo straordinario soggiorno dell'imperatrice d'Austria, che visitò il piccolo paese nel 1889. Tra questi generi di iniziative e un ricco «palinsesto di eventi sportivi, direi - chiarisce
Matteo Bonapace - che offriamo davvero qualcosa di importante al turista».
foto: A. Bernasconi
A conferma di quanto detto, ci sono i numeri a parlare: una prima parte di stagione che supera lo stesso periodo dell'anno precedente in fatto di visitatori, non di molto, ma per una meta così affermata è un gran risultato. «Madonna di Campiglio è una località già nota, già consolidata, il fatto di riuscire ad aumentare di anno in anno l'afflusso dei turisti è un dato di un certo rilievo».
Dicevamo prima, il paradiso dello sci, e non per niente: 150 km di discese (100 piste tra 42 blu, 37 rosse e 21 nere), il 95% dei tracciati dotato di innevamento programmato, 4 snowpark, dal 2013/14 un unico skipass per tutta la skiarea che oscilla tra gli 850 e i 2.500 metri di altitudine. I collegamenti non sono da meno: impianti di risalita hi-tech e società funiviarie che ogni anno pianificano interventi di manutenzione e miglioramento capaci di garantire la modernità e l'efficienza del comprensorio. Il tutto collegato che le stazioni di Pinzolo e quelle della vale di Sole.
Ma una meta turistica di così grande impatto e capace di richiamare un così alto numero di visitatori non può concentrarsi unicamente sull'inverno: «L'estate passata è andata bene, hanno aiutato un po' anche le condizioni climatiche. Noi intanto continuiamo a investire, perché siamo convinti che non restando fermi a guardare ma mettendoci del nostro, la bella stagione possa essere anch'essa trainante per il nostro turismo nei prossimi anni. Per l'estate 2018 stiamo realizzando iniziative importanti, capaci di portare flussi di persone nuove e che potrebbero interessare anche gli stranieri».
Tra queste attività c'è la mountain bike, un "prodotto" su cui «abbiamo investito per 2-3 anni in maniera consistente e ora siamo pronti a fare un passo in più anche nella comunicazione»: parla con i piedi per terra Bonapace, conscio del fatto che richiamare il turista con false aspettative per poi deluderlo sul campo sia inutile; molto più utile è avere un prodotto valido da offrirgli e quindi comunicarglielo. Qui si parla si un prodotto unico, «perché parte dalle Dolomiti e arriva fino al lago di Garda, una regione davvero ampia».
Sia in questo turismo estivo che in quello invernale la componente turistica straniera non manca. Certo, «il turismo italiano è padrone tutto l'anno», spiega sicuro Bonapace, ma Madonna di Campiglio, dall'alto della sua storia e della sua notorietà, è riuscita negli anni ad attirare visitatori di oltre 50 nazionalità. La componente straniera «in inverno è circa del 40%, mentre d'estate siamo intorno al 12-15%».
Sicuramente interessata alle piste o a sport estivi come mountain bike e trekking, la clientela - straniera e italiana - ha molti altri spunti d'intrattenimento da prendere in considerazione: lo shopping, ad esempio, tra le ultime proposte delle boutique, le botteghe artigiane o le gallerie d'antiquariato; il food, tra enoteche e wine-bar fino a ristoranti di alta cucina come
Il Gallo Cedrone * guidato dal cuoco Sabino Fortunato o il
Dolomieu con in cucina il membro Euro-Toques Enrico Croatti; infine la movida, perché il dopo cena a Madonna di Campiglio è all'insegna della musica, tra discoteche, locali di tendenza e serate a tema.
Per informazioni:
www.campigliodolomiti.it
foto: P. Bisti (Piste e tradizioni, food e movida
100 anni di turismo in quota a Campiglio)
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