È un lento e costante ritorno alla normalità, anche se parlare di normalità in una Regione come la Lombardia, è abbastanza difficile dopo i tre terribili mesi del coronavirus. Nello scorso fine settimana hanno infatti riaperto i centri termali e benessere e gli impianti di risalita dopo il via libera alle palestre e alle piscine.
I rifugi della Lombardia potranno riaprire a metà giugno
Due realtà tutt'altro che secondarie, visto che proprio sui laghi - si pensi solo alle terme di Sirmione e a quelle di Bormio - e sulle montagne lombarde si sviluppa un turismo di grande qualità e in crescita. Un settore vitale, quello del turismo, per l'economia regionale, con oltre 56mila pubblici esercizi, quasi 3mila alberghi, più di 2mila agenzie di viaggio oltre 7mila strutture ricettive non alberghiere, alle quali si aggiungono numerose soluzioni abitative per
soggiorni turistici brevi.
Semaforo verde anche per tanti amanti del trekking, della mountain-bike, della corsa e del wellness che aspettavano da tempo di animare le località turistiche montane in particolare nelle provincie di Sondrio, Bergamo, Brescia, Varese e Como. Ultima tappa di questa lenta e difficile ripresa sarà, a metà giugno, la riapertura degli oltre 300 rifugi e bivacchi sparsi sull'arco alpino. «Finalmente - dice
Gino Baccanelli, presidente dei rifugisti lombardi - apriremo le porte agli escursionisti, certo con
posti ridotti e massime misure di sicurezza».
Fra l'altro, proprio per ammodernare queste strutture la Regione ha stanziato nei giorni scorsi oltre 2 milioni di euro (praticamente già assegnati) per abbattere le barriere architettoniche e realizzare nuovi e più moderni servizi. Un ulteriore segnale di attenzione verso un mondo che è destinato a svilupparsi sempre più in futuro grazie ad una nuova sensibilità attorno all'ambiente, e alla necessità di vivere all'aria aperta, antidoto sicuramente efficace contro il covid 19.