Come spesso accade serve l’episodio grave per “svegliare” le istituzioni a intervenire per risolvere una questione annosa. L’episodio è quello della nave da crociera che ha urtato un battello nel Canale della Giudecca. Il bilancio è per fortuna di soli 4 feriti non gravi, ma l'incidente avrebbe potuto avere effetti drammatici.
La questione annosa è quella del transito delle grandi navi da crociera nei canali di Venezia.
Tanto si è detto negli ultimi anni, tante proposte sono state avanzate,
alcune decisioni (più o meno concrete) sono state prese, ma ora è il momento di intervenire davvero.
Il momento dell'impatto (Repubblica)
E la politica, da tutti i fronti, si è fatta sentire. Che sia per spot o per reale intenzione di fare qualcosa, in ogni caso le reazioni sono arrivate e pure le promesse. Su tutte quella del ministro delle Infrastrutture
Danilo Toninelli che ieri, subito dopo l’incidente, ha garantito lo stop a breve delle grandi navi. “A breve“ significa entro giugno quando arriverà la decisione definitiva per allontanare le grandi navi dal percorso Bacino di San Marco-Canale della Giudecca.
Il dubbio che la politica continuerà a scherzare col fuoco c’è a giudicare dalle prime accuse reciproche lanciate dai vari fronti.
Matteo Salvini ha attaccato i 5 Stelle: «Mi risulta - ha detto a Tivoli nel corso di un comizio - che una soluzione fosse stata elaborata e condivisa già dall'anno scorso predisponendo l'allargamento di un canale e una parte delle navi a Porto Marghera. Ma tutto ciò è bloccato da mesi perché è arrivato un “no” da un Ministero, e non è un Ministero della Lega».
Fronte Pd: «Quanto è accaduto questa mattina nel canale della Giudecca a Venezia è grave e richiede uno stop immediato al passaggio delle grandi navi nel bacino di San Marco. I porti sono stati chiusi dal ministro dell'Interno ai naufraghi, non a navi di 300 metri e più che entrano nella cristalleria di Venezia».
Dalla politica nazionale a quella locale: secondo l'ex primo cittadino
Massimo Cacciari per risolvere il caso basterebbe «
portare le grandi navi a Marghera» aggiungendo in un'intervista a
Repubblica: «C'era bisogno della tragedia sfiorata? Sono 20 anni che ne parliamo».