Da 3 a 10 euro, anche solo per una passeggiata: la tassa di sbarco a Venezia è realtà. Il Consiglio comunale ha infatti approvato il regolamento proposto nei giorni scorsi dalla giunta. Sarà immediatamente applicabile.
Il “
contributo di accesso” al centro storico della città lagunare, più conosciuto come tassa di sbarco, è stato introdotto dall'ultima Legge di bilancio e adesso, con il via libera del regolamento che ne determina l’entità, può entrare in vigore. Il testo è passato con il voto favorevole di 22 consiglieri su 33 (solo 5 i contrari).
La prima fase di applicazione partirà a maggio, con l’introduzione di una tariffa unica di 3 euro; successivamente saranno introdotte invece le quattro fasce, per cui si potrà arrivare a pagare anche 10 euro. Le esenzioni previste sono 22: non pagherà chi è nato in città, anche se si è trasferito altrove, chi arriverà per sostenere visite mediche e neppure i tifosi a sostegno delle loro squadre in occasioni di eventi sportivi, a patto che raggiungano la laguna con viaggi e mezzi organizzati. Nessuna esenzione, invece, per parenti e amici invitati a cerimonie in città. Prevista anche una riduzione del 50% per chi soggiorna in strutture ricettive in Veneto.
I proventi della tassa di sbarco, che integra quella di soggiorno - già presente - con lo scopo di colpire anche il turismo giornaliero, saranno utilizzati in primis per la pulizia della città, ha assicurato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Secondo una prima stima, nelle casse del Comune entreranno tra i 40 e i 50 milioni di euro all’anno. A riscuoterli saranno le società che gestiscono il trasporto pubblico. Come si riuscirà a gestire il sistema, è però ancora tutto da capire.