In Trentino, caldo e siccità stanno rimescolando le carte della vendemmia: ok a vini Dop e Igp con più alcol. Questo, molto in sintesi, il contenuto della delibera approvata in "via precauzionale" ai primi di agosto dalla Provincia che ha autorizzato l'aumento della gradazione nel limite massimo dell'1,5%.
La delibera del Consorzio di Tutela dei Vini del Trentino
Un provvedimento richiesto dal Consorzio di Tutela dei Vini del Trentino e integrato con un allegato: «Considerata l'eterogeneità del territorio viticolo trentino e valutato che nell'annata in corso si sono verificate condizioni climatiche tali da rendere necessario il ricorso alla pratica dell'aumento del titolo alcolometrico volumico naturale delle uve». Il tutto ovviamente nel rispetto delle normative nazionali ed europee, nel limite massimo del 1,5% vol. e delle limitazioni previste dai vari disciplinari di produzione.
Nella delibera "precauzionale" si citano alcuni vini che potranno aumentare il titolo alcolometrico e volumico delle uve fresche, del mosto di uve, del mosto di uve parzialmente fermentato, del vino nuovo ancora in fermentazione e del vino, per le bottiglie Dop: Casteller, Delle Venezie, Lago di Caldaro, Teroldego Rotaliano, Trentino, Trento, Valdadige, Valdadige Terradeiforti. Stessa possibilità per i vini spumanti della Dop Trento e per le partite di prodotti destinati ai vini spumanti delle Dop "Delle Venezie".
Nei vini a denominazione di origine protetta ottenuti in Trentino, la gradazione alcolica può raggiungere massimo il 15%. Nel documento si parla anche dei vini spumanti di qualità Igp, degli spumanti e dei vini generici e varietali. «Un provvedimento - ha ricordato sulla stampa locale il Presidente del Consorzio Graziano Molon - che tiene conto dei diversi microclimi e terreni che reagiscono in modo diverso alla crisi idrica e alle alte temperature dei giorni scorsi».