Tutto il mondo sta già facendo i conti con i cambiamenti climatici, ma questi a lungo andare potrebbero sconvolgere colture e tradizioni secolari. È il caso, per esempio, del vino. E a sostenerlo questa volta è una ricerca scientifica che arriva dalla Gran Bretagna.
Quale sarebbe la prossima rivoluzione? Il caldo e la siccità potrebbero, a detta degli studiosi britannici, far diventare l'isola la terra del vino, scalzando Italia e Francia.
Vigneti nel Surrey, in Inghilterra
Salgono le temperature e cresce il vino del Regno Unito
Tutto parte da uno studio pubblicato su Oeno One, rivista scientifica, in cui si evidenzia come le temperature nelle regioni vinicole del Regno Unito potrebbero aumentare di 1,4 gradi entro il 2040. Una condizione che permetterebbe alla a Londra di diventare, fra le altre cose, la regina del Pinot Nero. I ricercatori suggeriscono infatti che le attuali regioni migliori per coltivare il Pinot Nero si sposteranno verso nord, lontano dalla Francia, a causa dei cambiamenti di temperatura.
Non solo però: «Uno degli altri risultati di questo lavoro è che nel breve termine — scrivono i ricercatori — i cambiamenti climatici possono offrire l’opportunità per il successo di varietà come Sauvignon Blanc, Riesling e Sémillon o altre più resistenti alle malattie, non ancora comunemente coltivate».
Qualcosa si è già visto
Ecco, senza esagerare come fatto dal Times, che ha scritto «Possiamo battere la Borgogna, è l’ora dei grandi vini rossi inglesi. Saranno vini di livello mondiale», di certo lo sviluppo del vino e della sua produzione oltre la Manica sono da tenere d'occhio. Basti pensare che nel 2018 la Gran Bretagna ha prodotto per la prima volta oltre 15,6 milioni di bottiglie di vino rosso a causa dell'estate particolarmente lunga e che da ormai vent'anni si producono nella Terra di Albione spumanti con uno stile molte simile allo Champagne (più di 5 milioni di bottiglie).