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Cantina Elena Walch, quando la sostenibilità non si improvvisa

Da diversi anni è il fulcro della filosofia dalla casa vinicola di Tramin (Bz). Una strada che richiede un lungo processo di apprendimento e sviluppo. Le nuove metodologie di lavoro vengono introdotte progressivamente

di Gabriele Ancona
vicedirettore
 
20 giugno 2022 | 17:29

Cantina Elena Walch, quando la sostenibilità non si improvvisa

Da diversi anni è il fulcro della filosofia dalla casa vinicola di Tramin (Bz). Una strada che richiede un lungo processo di apprendimento e sviluppo. Le nuove metodologie di lavoro vengono introdotte progressivamente

di Gabriele Ancona
vicedirettore
20 giugno 2022 | 17:29
 

In Alto Adige l’azienda vinicola di Tramin (Bz) Elena Walch è un paladino della sostenibilità. Artefici di questa linea Elena Walch e le figlie Karoline e Julia, la quinta generazione alla guida della cantina. Il loro concetto di sostenibilità non è di facciata. Lavorare secondo principi ispirati alla sostenibilità è già da diversi anni, il fulcro della filosofia aziendale. Una strada che non può essere improvvisata, ma richiede un lungo processo di apprendimento e sviluppo. Le nuove metodologie di lavoro vengono introdotte progressivamente: è necessario formare una consapevolezza di tutti a operare, insieme, nella giusta direzione. Lo scopo ultimo è quello di essere un’azienda “buona” e l’attenzione per l’ambiente è parte fondamentale della quotidianità.

Elena Walch con le figlie Karoline e Julia Cantina Elena Walch, quando la sostenibilità non si improvvisa

Elena Walch con le figlie Karoline e Julia

Un vigna sempre monitorata

La natura sui loro 70 ettari fa il proprio corso il più possibile in autonomia. L’azienda mantiene muri a secco, siepi e cipressi che creano un ambiente naturale per animali piccoli come serpenti, lucertole e uccelli, offrendo loro riparo nelle proprie nicchie. Lo stesso vale per l’erba tra un filare d’uva e l’altro, che viene alternativamente rivoltata per proteggere il terreno dall’aridità formando un caldo, umido microclima. Lungo i filari si trovano cereali e piante leguminose le cui radici ammorbidiscono il terreno, conferendo alla vite maggiore azoto e ossigeno. Non vengono utilizzati erbicidi e le erbacce ai piedi della vite sono estirpate meccanicamente. Inoltre viene aggiunto compost, per aumentare il quantitativo di humus nel suolo: l’attività del terreno viene così stimolata affinché produca i minerali necessari a uno sviluppo sano della vite. Viene utilizzata anche la tecnica della “potatura dolce”, non vengono effettuate incisioni troppo profonde, per garantire continuità al flusso linfatico e assicurare la salute della vite. Da segnalare anche l’utilizzo di un sistema di monitoraggio in vigna per maltempo e infezioni, per prevenire o agire tempestivamente contro eventuali malattie delle piante riducendo l’utilizzo di prodotti chimici e l’utilizzo della tecnica di sfogliatura delle viti per favorire il circolo d’aria e ridurre l’insorgere di malattie, così come il controllo costante dei valori idrici del terreno.

Castel Ringberg Elena Walch: la sostenibilità non si improvvisa

Castel Ringberg

Selezione dei lieviti

«Nell’ottica di un’azienda sostenibile – spiegano le sorelle Walch - abbiamo cominciato un progetto di selezione di lieviti propri. Con l’aiuto della Fondazione Edmund Mach/San Michele all’Adige abbiamo iniziato nel 2020 un’attività di selezione di ceppi di lieviti trovati sulle nostre uve, in particolar modo su uve Sauvignon e Lagrein dai vigneti della Vigna “Castel Ringberg” e su uve Gewürztraminer provenienti dalla Vigna “Kastelaz” a Tramin. Nella fase di isolamento presso la Fondazione abbiamo raccolto circa 100 diversi campioni differenti tra loro per morfologia. Dopo una serie di test abbiamo ottenuto ceppi di lievito a ottima attitudine enologica da utilizzare come starter autoctoni nelle nostre vendemmie. Questo ci ha permesso di ottenere vini più territoriali e di ridurre l’utilizzo di lieviti per fermentazione». Uno sviluppo sano del vigneto va inoltre a esprimersi nella qualità longeva dei vini.

Lungo i filari si trovano cereali e piante leguminose Elena Walch: la sostenibilità non si improvvisa

Lungo i filari si trovano cereali e piante leguminose

 

Cantina e packaging

La sostenibilità prosegue in cantina. Quattro le direttrici. Copertura del 45% del consumo energetico totale grazie all’installazione di un impianto fotovoltaico (energia solare).
Riduzione dell’utilizzo di acqua grazie a un sistema di riciclo idrico: l’acqua utilizzata dall’impianto di refrigerazione della cantina viene riutilizzata per l’irrigazione del giardino e la pulizia della cantina. Utilizzo della forza di gravità, anziché di apposite pompe per il vino, grazie alla struttura della cantina in verticale. Non ultimo il risparmio dell’energia del sistema di raffreddamento; la cantina sotterranea, con le sue basse temperature, consente un clima naturale per la conservazione dei vini.

La natura fa il proprio corso il più possibile in casa Walch Elena Walch: la sostenibilità non si improvvisa

La natura fa il proprio corso il più possibile in casa Walch

Ultimo anello della catena di sostenibilità di Elena Walch è rappresentato dal packaging, che si traduce in uso parziale di sughero non sbiancato, non tinto e privo di sostanze chimiche, in utilizzo parziale di capsule di origine vegetale e al 100% riciclabili e di un vetro leggermente più leggero di 450 g creato per la linea Selezione dei vini Elena Walch, per favorire ulteriormente la riduzione di anidride carbonica.

 

Elena Walch
Hoferstrasse 1 – 39040 Tramin (Bz)
Tel 0471 860172

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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