Nove persone ai domiciliari, 46 indagati tra persone fisiche e persone giuridiche e oltre 260 milioni di euro sequestrati. Questi i primi risultati di un'operazione messa in atto dalla Guardia di Finanza che ipotizza una maxi frode di 1,8 miliardi di euro di fatture false e un'evasione fiscale da 260 milioni. Nel mirino delle fiamme gialle anche due importanti società della grande distribuzione, Auchan (ora Margherita) e Gs, controllata da Carrefour. Disposto per entrambe il sequestro di ingenti somme: 33,8 milioni di euro per la prima e 26,2 milioni di euro per la seconda.
Associazione a delinquere e false fatture
Le misure cautelari riguardano alcuni imprenditori bresciani e campani, oltre a Gianpietro Racagni, ex responsabile dell'ufficio acquisti di Auchan, licenziato nel 2019 e poi passato ad Apulia Distribuzione. I reati contestati sono associazione per delinquere ed emissione e utilizzo di false fatture.
Il sistema di frode ricostruito sarebbe stato portato avanti tra il 2015 e il 2021 in due modi: uno attraverso false lettere di intenti per effettuare da fornitori italiani acquisti di merci senza applicare l'Iva, l'altro attraverso acquisti da fornitori di altri paesi dell'Unione Europea anche in questo caso senza applicare l'Iva.
Il ruolo dei due gruppi
I gruppi della grande distribuzione avrebbero concorso nel meccanismo di evasione e di realizzazione di profitti come intermediari nelle compravendite tra le varie società del circuito finito al centro dell'inchiesta.
La posizione di Carrefour
«Con riferimento all’indagine condotta dalla Guardia di Finanza, che coinvolge alcune società della grande distribuzione tra cui GS, e ai provvedimenti emessi dal GIP di Milano, Carrefour Italia, che ne è la controllante, comunica di aver già avviato un’indagine interna per verificare quanto è emerso e conferma la massima disponibilità a collaborare con le Autorità competenti, mettendo a disposizione tutte le informazioni necessarie a fare chiarezza sui rilievi formulati», ha spiegato Carrefour in una nota.