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Vino, falso Bolgheri Sassicaia Doc Blitz della Finanza, due arresti

Smantellata un'organizzazione criminale che vendeva all'estero vino siciliano, spacciandolo per la prestigiosa Doc toscana. Altre 11 persone sono indagate a piede libero. Le casse utilizzate provenivano dalla Bulgaria.

 
14 ottobre 2020 | 12:47

Vino, falso Bolgheri Sassicaia Doc Blitz della Finanza, due arresti

Smantellata un'organizzazione criminale che vendeva all'estero vino siciliano, spacciandolo per la prestigiosa Doc toscana. Altre 11 persone sono indagate a piede libero. Le casse utilizzate provenivano dalla Bulgaria.

14 ottobre 2020 | 12:47
 

Un business illegale da 400mila euro al mese, che in un anno ha portato alla contraffazione di 80mila esemplari, tra etichette, bottiglie, tappi e casse di legno, e al commercio di vino comune proveniente dalla Sicilia, spacciato per la Doc Bolgheri Sassicaia, e venduto un po’ in tutta Italia da un’organizzazione criminale che la Guardia di Finanza di Firenze ha smantellato nei giorni scorsi al termine di una lunga indagine.

Le casse contraffatte di Bolgheri Sassicaia Doc - Vino, falso Bolgheri Sassicaia Doc Blitz della Finanza,  due arresti

Le casse contraffatte di Bolgheri Sassicaia Doc

Due persone sono finite in manette, altre 11 sono state invece denunciate a piede libero. I due arrestati sono entrambi residenti in provincia di Milano: avevano organizzato una sofisticata e accurata falsificazione di bottiglie di vino recanti il noto marchio registrato “Doc Bolgheri Sassicaia” relative a diverse annate tra il 2010 e il 2015, con la contraffazione della relativa indicazione geografica.

Nell’ordinanza emessa dal Gip, si rileva che “sussiste anche l’aggravante della organizzazione stabile, giacché le attività osservate sono poste in essere in maniera sistematica, cioè con carattere stabile e non occasionale, nonché in maniera organizzata, con preordinata pianificazione di medio termine e nella prospettiva di un ulteriore sviluppo, per il futuro, per l’esito positivo conseguito”.

L’acquisto del vino utilizzato per confezionare il prodotto avveniva dalla Sicilia, le bottiglie invece provenivano dalla Turchia e la produzione di etichette, tappi, casse e carta velina era incentrata in Bulgaria. Le bottiglie di vino contraffatte riproducevano falsamente gli ologrammi e i segni distintivi originali e venivano vendute a livello internazionale.

Nel corso delle indagini, svolte per oltre un anno dai militari della Compagnia di Empoli, a fine settembre sono stati sequestrati nella provincia di Milano circa 80.000 pezzi contraffatti tra etichette, bottiglie, tappi, casse di legno ecc. utilizzabili per confezionare circa 1.100 casse di vino “Sassicaia 2015”, per un totale di 6.600 bottiglie, il cui valore di mercato, laddove il prodotto fosse stato originale, si sarebbe avvicinato ai 2 milioni di euro. La tempestività dell’intervento ha consentito, tra l’altro, di intercettare la consegna di un ordine di 41 casse di “Sassicaia 2015” già confezionate e pronte per essere vendute.

Da quanto emerso, la produzione e vendita del mercato illecito parallelo si attestava su circa 700 casse di vino contraffatto al mese, per un totale di 4.200 bottiglie, con un introito illecito stimato che si aggirava sui 400 mila euro. Secondo le ricostruzioni investigative, diversi clienti tra cui, in particolare, coreani, cinesi e russi avevano già fatto ordini per un migliaio di casse mentre una piccola parte sarebbe stata destinata al territorio nazionale.

All’interno del magazzino utilizzato per l’attività illecita, i due arrestati si occupavano dell’imbottigliamento, dell’apposizione delle etichette e della carta velina sulle bottiglie nonché del successivo assemblaggio della cassa. Contestualmente all’esecuzione delle ordinanze di arresto, sono state eseguite anche perquisizioni nei confronti di ulteriori quattro soggetti, ritenuti dei collaboratori dei due arrestati nella immissione del prodotto sul mercato. Analoga attività è stata svolta nei confronti di un quinto soggetto, che aveva procurato il vino da travasare nelle bottiglie vuote importate dalla Turchia.

Allo stato, risultano indagate 11 persone che, a vario titolo e in vario modo, si ritiene abbiano preso parte alla produzione e commercializzazione del vino contraffatto.

«Una frode che avrebbe potuto danneggiare e svilire l'immagine del vino toscano». Così Francesco Colpizzi, presidente della Federazione Vitivinicola di Confagricoltura Toscana. «Le frodi che riguardano le eccellenze dell'agroalimentare toscano purtroppo sono molto comuni, soprattutto su prodotti di valore che hanno una fama mondiale e la cui imitazione è conveniente per le organizzazioni criminali. Un fenomeno diffuso ovunque, in Europa e fuori - ha aggiunto Colpizzi - Nonostante i vari Consorzi dei vini toscani si adoperino con sempre maggiore impegno nell'attività di vigilanza e tutela delle proprie denominazioni,  l'attuale quadro normativo internazionale non consente oggi una integrale difesa delle produzioni locali dagli episodi di plagio o contraffazione».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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