Da metà giugno si è aperta la stagione estiva dei rifugi alpini. In Lombardia sono 220 le strutture di proprietà del Cai (oltre 700 in Italia) e di associazioni pubbliche e private pronte ad accogliere quanti percorrono sentieri di montagna più o meno faticosi, oppure si accingono a fare impegnative escursioni e scalate. Appassionati, ma anche famiglie e semplici camminatori amanti del silenzio grazie a buone gambe, voglia di libertà e una discreta dose di adattamento. Un esercito in aumento formato da tante donne, giovani pronti a sudare e a sostare in strutture ricettive sempre più accoglienti, non alberghi (va subito precisato) dotati di tutti i servizi essenziali. Sono dei riferimenti strategici - in particolare in caso di maltempo - fra le vette delle province di Sondrio, Brescia, Bergamo, Sondrio, Como, Lecco e Varese.
Si apre la stagione estiva dei rifugi alpini
Rifugi alpini in estate, tante le proposte ricreative e culturali
Si arriva quasi esclusivamente a piedi, ma ultimamente lungo i sentieri meno impervi si notano sempre più mountain bike. Stagione entrata quindi nel vivo con tante proposte ricreative e culturali ,come concerti in quota e appuntamenti con la poesia e spettacoli teatrali. Ma i rifugi sono soprattutto sinonimo di buona cucina e genuinità: polenta, salumi, formaggi, minestroni, pizzoccheri, stufati e tante, tante buone torte. Senza dimenticare le erbe aromatiche e tutto quanto di commestibile offrono i prati e i boschi (per la stagione dei funghi è presto). Insomma, i rifugi alpini sono diventati ambasciatori del gusto grazie ad una ricerca culinaria che unisce prodotti locali e tradizione.
Per rendersene conto basta salire in Val di Scalve ai 2400 metri del Tagliaferri - regno del cuoco a 5stelle Francesco - in Valcamonica al Tita Secchi, oppure al Petitpierre di Ponte di Legno, un'oasi di serenità gestita da quattro donne della famiglia Donati: ''la risidura'' Fabrizia, con le due figlie Anna ed Elisa e la nipote Patrizia. Scriveva Arthur Schopenhauer: «Il talento coglie un bersaglio che nessuno riesce a colpire. Il genio coglie un bersaglio che nessuno riesce a vedere». In quota, per saper vivere bene e nel rispetto della natura, servono talento e genio!