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Turismo da record nel 2023 per l'Italia. E il cibo fa da traino

Nel nuovo anno ci potrebbero essere oltre 442 milioni di presenze nel Belpaese, che segnerebberp quindi una crescita del 12,2% rispetto all'anno precedente e un balzo in avanti che diventerebbe il migliore di sempre

di Nicholas Reitano
Redattore
 
02 marzo 2023 | 13:37

Turismo da record nel 2023 per l'Italia. E il cibo fa da traino

Nel nuovo anno ci potrebbero essere oltre 442 milioni di presenze nel Belpaese, che segnerebberp quindi una crescita del 12,2% rispetto all'anno precedente e un balzo in avanti che diventerebbe il migliore di sempre

di Nicholas Reitano
Redattore
02 marzo 2023 | 13:37
 

Per il turismo italiano nel 2023 ci sono prospettive da record. Come riferito dalle previsioni dell'Istituto Demoskopika pubblicate in anteprima dalla redazione dell'Ansa, nel nuovo anno ci saranno oltre 442 milioni di presenze nel Bel Paese, che segneranno quindi una crescita del 12,2% rispetto all'anno precedente ed un balzo in avanti che diventerebbe il migliore di sempre per il tricolore. Quanto agli arrivi, invece, se ne potrebbero registrare quasi 127 milioni - terzo dato più elevato della storia (il top fu nel 2019 con 131 milioni seguito dal 2018 con 128 con un rialzo dell'11,2% sull'anno scorso). Effetto traino sulla spesa turistica che, in valore assoluto, sfiorerebbe la soglia degli 89 miliardi di euro con una crescita stimata del 22,8% rispetto al 2022. Inoltre, per lo Stivale, arrivano segnali positivi anche dal fronte dell'incoming: a scegliere l'Italia per le vacanze, infatti, sarebbero quasi 61 milioni di stranieri pari a poco meno della metà del dato complessivo degli arrivi previsti, generando ben 215 milioni di pernottamenti. La voce principale del budget della vacanza in Italia? Il cibo, sottolinea la Coldiretti, con oltre un terzo della spesa destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o souvenir enogastronomici in mercati, feste e sagre.

Turismo da record nel 2023 per l'Italia: segno più per tutte le regioni

Boom per il turismo italiano nel 2023

Il segno + per tutte le regioni d'Italia

Tutte le destinazioni regionali dovrebbero registrare un andamento positivo dei flussi turistici nel 2023. Entrando nello specifico, al di sopra della media italiana, nel modello previsionale dell'Istituto di ricerca, si collocherebbero, in ordine decrescente rispetto alla variazione percentuale dei pernottamenti ben nove sistemi turistici territoriali: Trentino Alto Adige con 52,6 milioni di presenze (+15,4%) e con 12,1 milioni di arrivi (+11,8%), Veneto con 73,3 milioni di presenze (+14,8%) e con 19,1 milioni di arrivi (+11,0%), Marche con 13 milioni di presenze (+13,4%) e con 2,7 milioni di arrivi (+13,8%), Molise con 584 mila presenze (+13,4%) e con 182 mila arrivi (+14,3%), Toscana con 49,8 milioni di presenze (+13,4%) e con 14 milioni di arrivi (+13,5%). Poi, Lazio con 33,8 milioni di presenze (+12,8%) e con 11,5 milioni di arrivi (+12,8%), Sicilia con 15,9 milioni di presenze (+12,7%) e con 4,9 milioni di arrivi (+8,9%), Campania con 20,8 milioni di presenze (+12,3%) e con 5,7 milioni di arrivi (+13,1%) ed Emilia-Romagna con 42,8 milioni di presenze (+12,2%) e con 11,4 milioni di arrivi (+7,4%).

E poi il resto: Sardegna con 14,2 milioni di presenze (+11,9%) e con 3 milioni di arrivi (+10,2%), Friuli-Venezia Giulia con 9,6 milioni di presenze (+11,1%) e con 2,6 milioni di arrivi (+13,7%), Lombardia con 38,8 milioni di presenze (+10,6%) e con 15,9 milioni di arrivi (+12,1%), Puglia con 16,3 milioni di presenze (+10,0%) e con 4,1 milioni di arrivi (+10,6%), Lazio con 33,8 milioni di presenze (+12,8%) e con 11,5 milioni di arrivi (+12,8%), Valle d'Aosta con 3,6 milioni di presenze (+10,0%) e con 1,2 milioni di arrivi (+5,4%), Umbria con 6,4 milioni di presenze (+10,0%) e con 2,6 milioni di arrivi (+13,5%), Calabria con 9,2 milioni di presenze (+8,7%) e con 1,7 milioni di arrivi (+7,5%), Abruzzo con 7,2 milioni di presenze (+7,5%) e con 1,8 milioni di arrivi (+14,0%), Liguria con 16,5 milioni di presenze (+6,3%) e con 5,3 milioni di arrivi (+8,0%), Basilicata con 2,4 milioni di presenze (+4,6%) e con 765 mila arrivi (+14,7%), e, infine, Piemonte con 15,6 milioni di presenze (+4,2%) e con 6,1 milioni di arrivi (+10,0%).

Il cibo al centro della vacanza

Come scrive la Coldiretti, il cibo diventa la voce principale del budget della vacanza in Italia con più di un terzo della spesa destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o souvenir enogastronomici in mercati, feste e sagre di paese. Si tratta di un impatto economico valutato per la sola spesa alimentare in oltre 30 miliardi di euro nel 2023, divisi tra turisti italiani e stranieri che sempre più spesso scelgono il Belpaese come meta delle ferie per i primati a tavola. Un risultato che dimostra l’immenso valore storico e culturale del patrimonio enogastronomico nazionale che è diffuso su tutto il territorio e dalla cui valorizzazione dipendono molte delle opportunità di sviluppo economico ed occupazionale.

Turismo da record nel 2023 per l'Italia: segno più per tutte le regioni

Il cibo diventa la voce principale del budget della vacanza in Italia

Italia leader mondiale del turismo enogastronomico

L'Italia è diventata così leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull'agricoltura più green d’Europa con 5450 specialità che sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, su 320 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, sulla leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche, 25mila agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina, 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica e sulle numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino. Senza dimenticare il boom delle 25.400 aziende agrituristiche italiane, che sono in grado di offrire un potenziale di più di 294mila posti letto e 532mila coperti per il ristoro e quasi 2000 attività di fattoria didattica per i più piccoli. Aumenta nel contempo l’offerta nelle campagne di servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti.

 

Un’offerta che spinge anche i piccoli borghi con meno di cinquemila abitanti dove nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo l’indagine Coldiretti/Symbola, una ricchezza conservata nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture storiche. «L'Italia è il solo Paese al mondo che può contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare che peraltro ha contribuito a mantenere nel tempo un territorio con paesaggi di una bellezza unica», ha affermato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nel sottolineare che i tesori enogastronomici sono delle vere e proprie opere d’arte conservate gelosamente da generazioni di agricoltori che vanno difese dal rischio dell’omologazione e falsificazione.

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