Si è conclusa The Queen of Taste Cortina d'Ampezzo , manifestazione enogastronomica che rivisita in chiave gourmet le migliori ricette ampezzane, grazie a talentuosi cuochi ai fornelli. L'evento che si è svolto nella celebre località turistica bellunese, conosciuta come la Regina delle Dolomiti, è stato organizzato dall’Associazione Cortina For Us, con un grande successo di pubblico. Erano 150 i foodlover partecipanti alla StrEat Chef di sabato sera, la cena itinerante tra i ristoranti di Cortina Chef Team e 100 i commensali che in piazza Angelo Dibona hanno gustato i piatti proposti per il pranzo StrEat Lunch.
Il tour enogastronomico, firmato Chef Team e dedicato agli appassionati, vuole promuovere la cucina ampezzana. Cortina vuole diventare il punto di riferimento della cucina di alta quota, che la proietta verso le prossime Olimpiadi invernali, che si terranno nel 2026.
The Queen of Taste Cortina d'Ampezzo 2022
Le erbe spontanee e la lotta allo spreco hanno fatto da filo conduttore a The Queen of Taste Cortina d’Ampezzo. La manifestazione era divisa in due giornate: nella prima si è tenuta una cena itinerante, mentre la seconda si è aperta con un convegno, seguito da “Stre-eat lunch”, un pranzo in piazza. Tra le tappe della prima giornata: Baita Fraina, Villa Oretta, Al Camin, Lago Scin e, dulcis in fundo, un finale dolce alla Pasticceria Alverà. Le toque hanno accolto gli ospiti con menu legati al territorio in abbinamento ai vini.
La manifestazione, organizzata dall’Associazione Cortina For Us e giunta alla sua 6ª edizione promuove la tradizione culinaria ampezzana, perché Cortina vuole diventare il punto di riferimento della cucina di alta quota, per proiettarla verso le prossime Olimpiadi invernali.
Erano 150 i foodlover partecipanti alla StrEat Chef di sabato sera, la cena itinerante tra i ristoranti di Cortina Chef Team e 100 i commensali che ieri in piazza Angelo Dibona hanno gustato i piatti proposti per il pranzo StrEat Lunch.
«La risposta del pubblico premia ancora una volta l’alto livello della proposta gastronomica di The Queen of Taste, a cui quest’anno si aggiunge il momento di confronto offerto dal convegno – sottolinea Franco Sovilla, presidente di Cortina For us - Un appuntamento che alla prossima edizione contiamo di ripetere con ulteriori approfondimenti, così come faremo anche per il workshop dedicato ai giovani, attività che ci sta particolarmente a cuore con l’obiettivo di contribuire alla formazione degli chef di domani».
I protagonisti di The Queen of Taste Cortina d’Ampezzo 2022
I cuochi che hanno partecipato all'evento attraverso i loro piatti hanno sottolineato il valore dei sapori di montagna, non solo molti nei loro piatti hanno usato erbe spontanee, bucce o scarti, dimostrando come si possano evitare gli sprechi, risparmiando. A dimostrazione dell’accoglienza entusiasta del pubblico, i biglietti messi in vendita sono andati velocemente esauriti. L’evento del 10 e 11 settembre ha visto come sponsor ufficiale anche il Consorzio Tutela Vini Collio. I piatti della tradizione ampezzana, rivisitati in chiave gourmet, sono stati abbinati otto tipologie di vini bianchi Doc Collio: Friulano Doc Collio, Ribolla Gialla Doc Collio, Malvasia Doc Collio, Collio Bianco Doc, Sauvignon Doc Collio, Pinot Grigio Doc Collio, Pinot Bianco Doc Collio, Chardonnay Doc Collio.
Per primo in piazza Angelo Dibona si è tenuto un aperitivo a cura dello chef Livio Mancini di El Gringo (Calalzo di Cadore, BL) poi dopo quattro navette di Cortina Express hanno portato gli ospiti nelle varie tappe: Baita Fraina con lo chef Edoardo Caldon di Fuel (Padova), Villa Oretta con lo chef John Mark Nanit di Vetri (Murano, VE) , Al Camin con gli chef Manuel Gobbo de Le Beccherie (Treviso), Valentino Cecconi di Fvsion (Cortina d’Ampezzo) , Lago Scin con la chef Silvia Moro del ristorante Aldo Moro di Montagnana (PD) ed infine un dolce finale alla Pasticceria Alverà, con Massimo Alverà e Imma Iovine della Pasticceria Cucchi (Milano). Noi che abbiamo avuto il piacere di assaggiare le specialità d’autore, ci siamo soffermati di fronte a qualche piatto per la ricercatezza.
Le proposte culinarie di The Queen of Taste Cortina d'Ampezzo 2022
Nel “brasato di tuberi con spuma di patate e alloro”, presentato da Edoardo Caldon, la carne è scomparsa completamente, al suo posto sono state brasate con vino rosso: patate, sedano rapa, topinambur, carote. Ha creato un piatto dal profumo intenso, spezzato dalla spuma di patate. “I Tortelli al fagiolo Verdon, con brodo alle bucce di patata, robiola di capra e anguilla affumicata”: un impasto scurito dall’aglio nero, complesso da preparare perché a base di fagioli Verdon di Quarto d’Altino, qualità antica recuperata. Questo fagiolo ha la caratteristica di essere più digeribile, grazie alla sua buccia sottile ed è ricco di sali minerali e vitamine. Il brodo di recupero è un meraviglioso viaggio in Oriente: è stato realizzato con scarti di patate messe alla brace e soia.
Ci hanno entusiasmato i sapori contrastanti del “Paté di fegato di pesce, cipolla rossa caramellata, pinoli tostati e sorbetto alle mele” di John Mark Nanit Catamco I Vetri. L’aceto della cipolla si sposava perfettamente con la dolcezza del paté e il freddo del sorbetto.
Domenica si è tenuto lo StrEat Lunch in piazza Angelo Dibona pranzo a cura di Cortina Chef Team assieme agli stellati: Lionello Cera di Antica Osteria Cera (Lughetto, VE) Renzo Dal Farra di Locanda San Lorenzo (Puos d'Alpago, BL) Raffaele Ros del ristorante San Martino (Scorzè, VE) Davide De Pra di Harry’s Piccolo (Grand Hotel Duchi D’Aosta, Trieste). Anche in questo caso ci ha entusiasmato il “Risotto con acqua di pomodoro, plancton, acciughe, basilico e capperi” Di Davide De Pra Harry’s Piccolo Restaurant. È il piatto iconico del ristorante, ormai presente nel menu da tempo. Perfetta la sua cottura e particolari i sapori creati dall’acidità del pomodoro.
Chi volesse avvicinarsi alla ricetta e cimentarsi davanti ai fornelli, la proponiamo: tostare il riso, sfumare con vino bianco, fare evaporare, poi ultimare la cottura con brodo e acqua di pomodoro in parti uguali alla fine mantecare il riso con olio, burro e plancton. Sopra al risotto capperi e basilico. Dissalare, asciugare e friggere i capperi in olio bollente. Tagliarli finemente fino ad ottenere una polvere. Sbollentare velocemente il basilico e raffreddare in acqua e ghiaccio. Frullare con olio EVO , olio di semi di girasole, sale e pepe qb. Perfetti, equilibrati erano i “ravioli del plin di coniglio, salsa allo zafferano del Cadore, polvere di kafa Forest Cofee e spugnole” Di Graziano Prest.
Ed infine ci ha deliziato il dessert (Namelaka di cocco, gel alla menta, salsa di liquirizia e sorbetto al finocchio) di Renzo Dal Farra.
Gastronomia e montagna, un convegno per discuterne il connubio
“Il coraggio della differenza, gastronomia e montagna secondo The Queen of Taste e lo Chef Team di Cortina“, è stato il titolo del convegno organizzato con la collaborazione di Marco Colognese, critico enogastronomico.
Sotto i riflettori, i giovani come risorsa. La ristorazione come affronta un giovane, c’è spazio per creare qualcosa di nuovo? Sono intervenute Silvia Moro, chef ristorante Aldo Moro di Montagnana. Una storia vissuta, dalla laurea in economia alla piccola rivoluzione nel ristorante di famiglia Graziano Prest, chef ristorante Tivoli - La testimonianza di un veterano Paolo Cavasin, docente Istituto Maffioli di Castelfranco Veneto e IPSSAR di Falcade, sommelier Ais. Durante l’incontro sono emerse problematiche attuali. Se in passato si andava a raccogliere funghi ed erbe di montagna con i genitori, oggi questo sapere sta scomparendo. Invece occorrerebbe ritornare alle origini, interessando i giovani, entusiasmandoli alla professione. Purtroppo la “cultura social” distrae, anzi molti si fanno condizionare. La vita di uno chef “è stata deviata dalle trasmissioni televisive”, che non è spettacolo, ma “sacrificio”. La soluzione proposta? dare più tempo libero e maggiore responsabilità, coinvolgendo i giovani in cucina.
I protagonisti del convegno dedicato a gastronomia e montagna
La situazione dei giovani e il futuro dell'enogastronomia
La prospettiva di un consorzio vinicolo: Lavinia Zamaro, direttrice del Consorzio durante il panel “Costruire il futuro: i giovani e il mondo della ristorazione, sfide e opportunità”: «Come Consorzio di Tutela Vini Collio porteremo l’esempio del nostro territorio, dove i giovani produttori si stanno facendo spazio, acquisendo un’ottica sempre più lungimirante che riguarda il Consorzio stesso. Infatti, all’interno del nostro Cda rinnovato la scorsa primavera, abbiamo esponenti che rappresentano le idee di una nuova generazione di produttori e di aziende vitivinicole», ha sottolineato Lavinia Zamaro.
L’insostenibilità del sostenibile? “Sostenibilità”: un termine ormai abusato, ma Davide Santer, casaro è la dimostrazione concreta che in quota si può realizzare un regno tutto “Bio”. La sua storia affonda le radici nei sapori della tradizione pastorale della valle ampezzana. Inizia la sua avventura nel 1989 con una malga ormai in disuso per arrivare a creare un ristorante dove propone piatti della tradizione insieme ai suoi prodotti caseari. Non si può non citare Heinrich Abraham, grande esperto di erbe spontanee, che insegna nei corsi la natura: hanno talmente successo, che non può accontentare tutti gli appassionati. A testimonianza che le erbe spontanee possono rendere un piatto particolare ed unico, sono stati molti piatti presentati nella manifestazione ampezzana.