Un
ottimismo quasi disarmante che, se non fosse per le
buone considerazioni che sta incassando dagli addetti ai lavori della
ristorazione e del
turismo, risulterebbe quasi fuori luogo. Trasuda di fiducia il ministro al Turismo,
Massimo Garavaglia intervenuto nella serata di mercoledì a Tg2Post tanto che verrebbe voglia di prenotare subito un viaggio per l'estate.
Il Ministro Garavaglia prevede un'estate di vacanzeSi riparte solo con il passaporto vaccinaleLa strategia per la
ripartenza (che Garavaglia dà per certa per l'estate) ha un solo fulcro, il passaporto vaccinale. Una strada cavalcata ormai da molte parti, ma che come
Italia a Tavola, per primi, abbiamo voluto perseguire suggerendola come soluzione per far ripartire il turismo e la ristorazione. Già in tempi non sospetti avevamo proposto il passaporto vaccinale come una sorta di check-in che permettesse ai vaccinati di prendere aerei, entrare al ristorante, alloggiare in un albergo.
«Sarà fondamentale mettere in atto il
passaporto vaccinale - ha detto il Ministro - di cui si sta occupando l'Unione europea in modo univoco (oggi Draghi sarà al Consiglio europeo proprio per
affrontare anche questa tematica ndr.). L'obiettivo è quello di avere un
documento condiviso che non favorisca qualche Paese a discapito di altri. Certo, in Italia bisogna accelerare sulla
campagna vaccinale, ma penso che stiamo andando nella direzione giusta. Se vacciniamo ai ritmi che stiamo prendendo adesso, in un attimo è fatta».
Cosa sta succedendo all'esteroDa parte dell'
Unione europea sono
arrivate aperture ampie sulla possibilità con il presidente della Commissione europea,
Ursula Von der Leyen che ha pienamente appoggiato il progetto. I Paesi però stanno
agendo un po' per conto loro, più nei fatti che nelle parole.
Israele di fatto è già uscita dalla
pandemia con l'attuazione del cosiddetto Green Pass per ristoranti al chiuso e visita alle attrazioni turistiche.
Francia e
Germania avevano annunciato altri lockdown duri che non facevano promettere nulla di buono; il tiro - almeno per quanto riguarda la Germania - è stato un po' corretto con la cancelliera
Angela Merkel che ha ritirato la serrata.
No alle aree Covid freeGaravaglia intanto ha annunciato che dal 31 marzo in
Sardegna apre il centro per i test Covid in modo che sull'isola si arriverà solo se negativi al tampone o vaccinati. Un modo per mettere in sicurezza sia i
sardi che tutti i turisti, una ricetta vincente per far ripartire la macchina del turismo sarda, determinante per l'economia della
Regione e di quella nazionale.
Predisporre dei
test per accedere in una località
non è però il preludio alla creazione di isole felici "
Covid free". «Ripeto - ha detto Garavaglia - se andiamo avanti al meglio con la campagna vaccinale ne usciremo alla grande, già vediamo la fine. Ecco perchè non vedo per l'estate delle zone Covid free e delle altre no. Tutta Italia sarà un' "
isola" dove poter trascorrere le vacanze». Un'ipotesi molto rosea che attualmente sembra essere in contrasto con la linea che stanno seguendo alcuni Paesi, come la Grecia che punta a rendere le isole Covid free. Guardando all'estero c'è poi la questione del
Regno Unito, con
Boris Johnson che ha previsto multe per chi trascorre vacanze all'estero con ripercussioni negative sul turismo italiano.
Ha commentato Garavaglia: «Ognuno a casa sua fa ciò che vuole. Loro in particolare sono molto avanti con la campagna vaccinale per cui vogliono
difendere a tutti i costi la sicurezza sanitaria. Io credo che bisogna marciare tutti a pari passo e verso una meta comune per ripartire
insieme e più forte».
Cambiare strategia, soprattutto nelle città d'arteUna ripartenza che, però, non può fondarsi su quello che si stava costruendo prima della pandemia perchè il
mondo è cambiato e perchè i nervi scoperti prima nascosti sotto al
tappeto sono venuti a galla, con gli interessi. Tra i nodi da risolvere c'è il turismo nelle
città d'arte la cui situazione stava sfuggendo di mano tra turismo
mordi e fuggi e turismo di
massa.
«Con i
sindaci delle principali città (che hanno steso un decalogo per rinascere ndr.) - ha detto Garavaglia - affronteremo punto per punto ogni tipo di proposta. Nel
Decreto Sostegni abbiamo stanziato 200 milioni di euro per riqualificare i centri storici. Sappiamo che il turismo deve ripartire anche dalla
cultura e che le città d'arte traggono troppo poco dal turismo mordi e fuggi, che lascia poco sul
territorio».
A proposito di soldi Garavaglia ha ricordato anche i 500 milioni stanziati dal
Mef, i 2 miliardi previsti dal Decreto Sostegni e i 700 milioni di euro destinati alla
montagna, un modo per sostenere e per chiedere "scusa" agli operatori del settore che non hanno potuto aprire la stagione
invernale e che sono stati bloccati proprio mentre stavano per riaprire.