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Ristoranti aperti la sera (zona gialla). Possibilista il Cts, ora però serve il Dpcm e la decisione politica

Dagli scienziati sì di massima alla proposta Fipe e Fiepet e aprire in zona gialla fino alle 22. Così anche nei locali in zona arancione per il pranzo. Ma il Ministro Speranza è contrario. Per il viceministro Sileri si potrebbe invece aprire a fine febbraio. La decisione tocca ai politici e servono norme rigide e controlli.

di Alberto Lupini
direttore
05 febbraio 2021 | 12:47
Ristoranti aperti la sera (zona gialla). Possibilista il Cts, ora però serve il Dpcm e la decisione politica
Ristoranti aperti la sera (zona gialla). Possibilista il Cts, ora però serve il Dpcm e la decisione politica

Ristoranti aperti la sera (zona gialla). Possibilista il Cts, ora però serve il Dpcm e la decisione politica

Dagli scienziati sì di massima alla proposta Fipe e Fiepet e aprire in zona gialla fino alle 22. Così anche nei locali in zona arancione per il pranzo. Ma il Ministro Speranza è contrario. Per il viceministro Sileri si potrebbe invece aprire a fine febbraio. La decisione tocca ai politici e servono norme rigide e controlli.

di Alberto Lupini
direttore
05 febbraio 2021 | 12:47
 

Con alcuni distinguo e la richiesta di un rafforzamento delle norme e dei controlli, nonchè col solo riferimento a quei locali che possono disporre di ampi spazi, c'è stato l'atteso parziale via libera da parte degli scienziati che si occupano del controllo della pandemia per una possibile riapertura di quei ristoranti (che possono garantire la totale applicazione dei protocolli di sicurezza) la sera nelle zone gialle e a pranzo in quelle arancione. Ogni decisione è in ogni caso rinviata ai politici, tenendo anche conto della condizione dei contagi che a oggi è ancora preoccupante. Una possibilità che, va sottolineato, è in ogni caso condizionata da una netta distinzione fra locali che hanno volumetrie e aree per con posti a sedere ben identficati e contingentati (e che applicano i protocolli di sicurezza) e chi non può invece offrire queste garanzie.

Non siamo ancora al disco verde, che può venire solo da un nuovo Dpcm, ma certo la proposta avanzata con forza da Fipe e Fiepet trova un primo sostegno a cui la politica non può non dare ora una risposta. C’è un preciso verbale del Cts e, aspetto non trascurabile, ora Conte, che è fuori gioco, non può più fare finta che non ci sia stato un pronunciamento esplicito.

Sì alle aperture serali - Ristoranti aperti la sera Via libera del Cts. Ora serve il Dpcm

Sì alle aperture serali


Speranza e Sileri divisi sulle aperture
Va peraltro detto che questa ipotesi non piace per nulla al Ministro Speranza che anche su questo caso si trova oggi in contrasto col suo vice Sileri, che invece plaude al documento approvato dal Cts e da giorni parlava dell'ipotesi di riaprire, con le debite precauzioni, i ristoranti con più spazio. Posizioni davvero molto contrastanti tanto che anche oggi il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, intervistato da Radio Popolare riguardo a questo tema ha detto che «da molti mesi credo che i ristoranti possano essere riaperti, in zona gialla, in sicurezza e con controlli rigidi fino alle 22. Sicuramente per le zone gialle credo che l’indirizzo sarà quello di tenere aperti i ristoranti alla sera».

Per parte sua, invece, pare che il Ministro Roberto Speranza, che non vuole esporsi in un momento delicato in cui potrebbe perdere l'incarico nel prossimo governo, avrebbe preferito chiedere al Cts (che risponde direttamente a lui) di rilasciare una oggi nota con cui gettare un po' di acqua sul fuoco delle speranze per non creare troppe attese. Un comunicato, va sottolineato, anonimo e senza pareri di nessuno scienziato. E proprio questo ha portato Sileri, che è medico, a repplicare a questa nota "anonima" ricordando che «con il progredire dell'immunità, che comunque c'è, e la campagna vaccinale, oltre ai ristoranti la sera in zona gialla potrebbero riaprire, sempre con controlli rigidi, cinema, teatri e via dicendo. Controlli la temperatura, una fila sì e una no, i posti sono assegnati...», tenendo anche conto che occorre subito intervenire non appena scatti una variabile nella situazione che lo richieda. E tutto questo a partire dalla fine di febbraio.

speranza e sileri - Ristoranti aperti la sera, zona gialla Cts possibilista, ora serve il Dpcm


Il Ministro Speranza e il Viceministro Sileri, pareri oppositi sulle riaperture dei locali

Non dimentichiamo in ogni caso che a ottobre, contro l'esplicito parere del Cts, Conte e Speranza avevano deciso di chiudere tutti i pubblici esercizi simulando una richiesta in tal senso da parte degli scienziati, e ciò allo scopo di distogliere l'attenzione dai veri problemi del momento: i mancati interventi per mettere in sicurezza scuole e trasporti.

Ricordiamo che le attuali norme scadranno il 5 marzo, ma già il 15 febbraio verrà meno il divieto di spostarsi fra le regioni e in più riapriranno le stazioni sciistiche in zona gialla. Una decisione come la riapertuta dei ristoranti potrebbe essere forse anche presa presa dal governo dimissionario anticipando la scadenza del Dpcm in corso.

Dopo l’incontro dello scorso 18 gennaio di Fipe-Confcommercio e Fiepet Confesercenti con il Ministro Stefano Patuanelli e la Sottosegretaria Alessia Morani, c’erano stati espliciti segnali di una apertura del Governo in questa direzione e proprio il viceministro della Sanità Pierpaolo Sileri era stato il primo ad esprimersi favorevolmente per una svolta che potrebbe restituire speranza e dignità, alle imprese del comparto. Impostazione che oggi ha, come visto, puntualmente confermato.

Fino a fine mese difficile una soluzione
Questo non significa che da domani avremo un decreto (probabilmente bisognerà attendere che Mario Draghi riesca a formare il suo Governo a cui gli italiani ripongono una crescente fiducia), ma è certo che per le associazioni imprenditoriali è davvero una prima vittoria che premia il buon senso e l’impegno che, a conti fatti, sono le uniche armi con cui si può vincere la battaglia per rimettere in movimento il mondo dell’accoglienza. E da qui a fine mese è possibile che la situazione trovi uno sblocco definitivo.

I vincoli posti dal Cts sono quelli che Fipe e Fiepet per primi avevano avanzato e riguardano una valutazione responsabile di valutare se un locale può, o meno ospitare un certo numero di clienti in sicurezza e seduti. Un po’ come avviene per i negozi e le attività commerciali. È evidente che questa scelta impone una selezione fra i locali in base alle superfici disponibili, ma a a ben guardare questo era il tema, a conti fatti ineludibile, che fin dai primi giorni della pandemia come Italia a Tavola avevamo posto con forza: chi può garantire distanziamenti sicuri e posti a sedere dovrebbe poter lavorare, pur con tutte le attenzioni obbligatorie, dalle mascherine alle igienizzazioni, dalle prenotazioni alla registrazione dei presenti.

Il che vuole dire che da un lato molti ristoranti potrebbero riaprire, mentre per molti bar questo sarebbe impossibile. È peraltro fondamentale che le istituzioni aumentino i controlli per evitare abusi e non danneggiare i ristoratori in regola. Una svolta che è in linea con l'impegno di Fipe e Fiepet di rendere semrpe più sicuri i locali, tanto che non a caso avevano chiesto al Governo di prevedere anceh una corsia preferenziale per vaccinare il personale dei pubblici esercizi, così da garantire in tempi brevi locali covid-free.

Lino Stoppani e Stefano Patuanelli - Ristoranti aperti la sera! Via libera del Cts, ora serve il Dpcm
Lino Stoppani e Stefano Patuanelli

Il tutto, sempre che possa trovare applicazione, è sottoposto a molte condizoni da parte del Cts che con grande prudenza ricorda la necessità di "cautela" nelle scelte da fare "prima di adottare ulteriori allentamenti delle misure di contenimento". Il primo è la ripresa delle scuole in presenza, per il quale bisognerà attendere almeno 14 giorni per valutarne l'impatto; il secondo è correlato "all'andamento in Europa della pandemia, che rimane a livelli di alta circolazione registrando, tra l'altro, una possibile maggiore trasmissibilità" dovuta alle varianti del virus.

Per questo, è la conclusione degli scienziati, "circa la previsione di rimodulazione delle misure previste nelle diverse fasce di rischio, specificatamente per il settore della ristorazione in zona gialla e arancio, si rimanda alle valutazioni del decisore politico, segnalando tuttavia che una rimodulazione complessiva dei pacchetti di misure potrebbero modificare l'efficacia nella mitigazione del rischio.

Sempre relativamente al rischio, per il Cts andrebbero peraltro "considerate le diverse tipologie dei pubblici esercizi destinati alla somministrazione di cibi e/o bevande, distinguendo anche fra quelle con disponibilità o meno di tavoli per il consumo (ristoranti Vs bar, enoteche, minimarket, ecc.), considerazione peraltro inserita nel documento proposto e condivisa dal CTS.
Il CTS evidenzia poi che il “Protocollo giornaliero” è una rielaborazione delle misure contenute nelle Schede tecniche dell’Allegato 9 “Linee guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome dell’8 ottobre 2020” del DPCM 14/01/2021 che prevede un rafforzamento di alcune delle misure ivi previste per lo specifico settore della ristorazione. 

Tornando al confronto Fipe-Fiepet e ministero dello Sviluppo economico, va detto che questa strategia (che è all’opposto delle proteste sterili o alle violazioni delle regole senza alcun risultato) sta dando i primi risultati concreti. Ed è più che mai importante che i gestori, se mai arriverà il Dpcm di sblocco, si attengano alle disposizioni del Cts che chiede il massimo rigore sull’applicazione misure di sicurezza sanitaria: distanziamento di un metro non solo tra i tavoli, ma anche nelle aree di passaggio, l’utilizzo sistematico dei dispositivi di protezione individuale per gli addetti al servizio, l’esposizione di una chiara informativa all’esterno dei locali con l’indicazione della capienza massima.

Queste in pratica alcune delle norme da rispettare per la riapertura dei ristoranti:

  • mascherina obbligatoria per i clienti finchè sono in piedi
  • distanziamento di un metro fra i tavoli e nei passaggi
  • 4 persone al massimo per tavolo (se non si tratta di conviventi)
  • niente buffet

E ricordiamo che comunque ci sono anche norme per i bar, fra cui:

  • al bancone distanza di un metro fra i clienti
  • distanza di un metro nelle file alla cassa
  • niente buffet
  • niente giornali
  • niente carte di gioco
La soddisfazione di Fipe e Fiepet
Senza enfasi, ma con grande senso della realtà, nonchè consapevole dell’impegno della sua struttura sindacale per questa svolta, Lino Stoppani presodente della Fipe così ha commentato: «È un risultato significativo che arriva grazie ad un confronto non certo urlato, ma molto intenso e propositivo. Dopo un anno nel quale le nostre attività sono state costrette a rimanere chiuse o a lavorare in condizioni proibitive, ai tavoli istituzionali ci siamo evidentemente fatti portavoce del grande disagio del settore, ma abbiamo anche cercato delle soluzioni realistiche e tempestive, dimostrando che era possibile tornare a lavorare in sicurezza». Stoppani ha poi ringraziato il Ministro Patuanelli, la Sottosegretaria Morani e il CTS per l’attenzione dimostrataci e per la volontà di arrivare ad un risultato.

«Ci auguriamo –
ha aggiunto - che il Governo che si sta costituendo in questi giorni provveda nel più breve tempo possibile all’emanazione di un nuovo Dpcm per consentire di aprire a cena fino alle 22 in fascia gialla e durante le ore diurne in fascia arancione a chi ha spazi con tavoli. Sarà un banco di prova importante per dimostrare da parte del nostro settore maturità e rispetto delle regole e chiediamo alle forze dell’ordine e alle amministrazioni comunali di darci una mano con i controlli in questa direzione».  Sottolineando i nuovi criteri di valutazione, che segnano un cambiamento importante nell’approccio alla questione sicurezza nei pubblici esercizi, anche il presidente di Fiepet, Giancarlo Banchieri, ha ringraziato le istituzioni, aggiungendo che «con le corrette misure di prevenzione, sarà possibile far ripartire il servizio al tavolo a cena nelle regioni in fascia gialla e a pranzo in fascia arancione. Adesso ci aspettiamo che la novità venga recepita al più presto in un provvedimento legislativo, che elimini anche le inique restrizioni sulla vendita d’asporto che colpiscono le enoteche. Dopo un anno terribile, le imprese della somministrazione vogliono tornare a lavorare in sicurezza».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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