Il 2 febbraio Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti) e Ascom Confcommercio Bergamo hanno promosso il convegno “Il turismo verso la ripartenza. Bergamo resterà in prima fila?”. Il dibattito si è sviluppato sulla pagina Facebook e sul canale You Yube di Ascom Bergamo con l’obiettivo di offrire un contributo a più voci per la ripartenza.
Nel 2020 per Bergamo l’incidenza negativa in merito agli arrivi è stata del 71%
L’incontro si è aperto con i saluti di
Daniela Guadalupi, presidente
Ucid Bergamo, e
Claudio Bolandrini, consigliere della
Provincia, che hanno ricordato l’importanza di
fare sistema in questo momento che sta delineando nuovi modelli di ricettività e servizio, sottolineando gli elementi di valore da sviluppare del
turismo di prossimità.
Persone e famiglie dietro i numeri negativiIl doloroso quadro della situazione è stato fornito da
Giorgio Beltrami, presidente
VisitBergamo, sito ufficiale del turismo locale. «Il territorio – ha spiegato – conta
290 hotel, 7mila camere, 13mila posti letto e 5mila addetti. Da maggio a dicembre 2020 il
calo di presenze negli alberghi è stato del 75%, dell’82% quello relativo a bed&breakfast e case vacanze. Il f
atturato totale dell’ospitalità ha fatto registrare un
-85%. Numeri dietro ai quali ci sono persone e famiglie. È indispensabile garantire la
sicurezza sanitaria e la
ripresa dei voli aerei. Bergamo deve
puntare sull’intero territorio: città, montagna, laghi».
Roberta Garibaldi
Nel nostro Paese il turismo internazionale riprenderà nel 2024Roberta Garibaldi, professore di Tourism Management all’
Università degli Studi di Bergamo, presidente
Associazione italiana turismo enogastronomico e socia Ucid, ha moderato l’incontro e messo in evidenza il fatto che nel 2020, secondo l’Organizzazione mondiale del turismo, l’andamento degli
arrivi internazionali ha fatto segnare una perdita di 1 miliardo equivalente a un mancato introito di
entrate turistiche pari a 1,1 miliardi di dollari. Nel nostro Paese il turismo internazionale riprenderà nel 2024. Ma guardando avanti, quali sono i nuovi valori del turista 2021? «Il 53% - ha segnalato Roberta Garibaldi - dichiara di non sentirsi a proprio agio a viaggiare fino a quando non ci sarà un
vaccino o una cura per il Coronavirus. Il 36% sogna a occhi aperti tutti i giorni di
viaggiare, percentuale che sale al 47% tra chi è in smart working. Sono in atto
nuove modalità di viaggio. Il 42% preferisce soggiornare in una
casa vacanze o in un appartamento e il 46% sceglierà di non andare al ristorante. La prossimità sarà il denominatore comune dell’anno in corso. Il 43% ha intenzione di visitare una
nuova meta nella regione o nel Pase in cui vive e il 62% è interessato ad andare in vacanza in destinazioni che si trovano a
breve distanza da casa».
Nel 2021 le
attrazioni domestiche aumenteranno la loro popolarità. Il 53% in futuro vuole
viaggiare in modo più sostenibile e il
turismo enogastronomico può soddisfare questa esigenza. Favorisce infatti stili di vita salutari e ha un basso impatto ambientale, stimola l’adozione di approcci sostenibili riducendo il gap tra aree urbane e rurali, valorizza la cultura e le identità locali e aiuta a salvaguardare il paesaggio enogastronomico.
Da maggio a dicembre 2020 il calo di presenze negli alberghi è stato del 75%
Alessandro Nucara, direttore generale
Federalberghi ha puntualizzato il fatto che il 2021 è iniziato peggio di come è finito il 2020, che ha fatto segnare un
crollo medio nazionale del 69%. «C’è bisogno di liquidità per aiutare le imprese – ha ammonito – Gli alberghi non hanno nemmeno potuto godere dei vantaggi del delivery.
Il mercato ripartirà, ma in modo diverso e le nostre strutture si stanno organizzando, per esempio, per offrire un
tampone rapido a basso costo per consentire agli ospiti di rientrare nei Paesi di origine evitando la quarantena».
Giorgio Gori
«Le previsioni sul turismo – ha sottolineato il sindaco di Bergamo
Giorgio Gori – sono condizionate dalla campagna vaccinale. Ma dobbiamo guardare avanti e
proiettarci al 2022-23 con un progetto di lungo periodo per rafforzare il territorio. Un meccanismo di innesco virtuoso è rappresentato da
Bergamo e Brescia, Capitali italiane della Cultura 2023».
Allargarsi all'Europa«Il turismo nel territorio bergamasco - ha spiegato
Christophe Sanchez, amministratore delegato
VisitBergamo – nel 2020 ha fatto segnare
-61,5% di arrivi e
-55,3% di presenze rispetto al 2019. Per Bergamo l’incidenza negativa in merito agli arrivi è stata del 71%. Il nostro turismo di prossimità, grazie all’aeroporto, è quello europeo. Per essere attrattivi dobbiamo allargarci».
Bergamo deve puntare sull’intero territorio: città, montagna, laghi
In effetti Orio al Serio è stato uno snodo rilevante per la crescita del turismo nel
2019 con
oltre 13 milioni di passeggeri. «E i mesi di gennaio e febbraio del 2020 – ha precisato
Giovanni Sanga, presidente
Sacbo Aeroporto Orio al Serio – avevano registrato un incremento del 7% sull’anno precedente. Poi la pandemia, che a fine anno ha messo a bilancio una perdita di passeggeri del 75%, nonostante il buon andamento del periodo estivo che ha visto privilegiare le mete nazionali, soprattutto meridione e Sardegna. Per l’anno in corso è previsto un ampliamento delle destinazioni e l’arrivo di
nuove compagnie. Siamo sempre impegnati nel mantenimento ad alto livello degli
standard sanitari e di servizio». ?
Orio al Serio: previsto un ampliamento delle destinazioni e l’arrivo di nuove compagnie
«Il
turismo e l’
aeroporto per Bergamo sono importantissimi – ha ribadito
Giovanni Zambonelli, presidente
Ascom Confcommercio - Lo ha confermato il Covid.
Il turismo è un bene da tutelare, dobbiamo difendere un settore che vale il
13% del pil italiano. In futuro avremo un turismo diverso e sarà necessario riconvertire le strutture per assecondare le nuove esigenze dei nuovi turisti. Bergamo e il suo territorio si devono proporre come
meta di primario interesse anche
per gli italiani».
Per informazioni:
ucid.it/sezionebergamo –
www.ascombg.it –
www.federalberghi.it –
www.visitbergamo.net –
www.robertagaribaldi.it –
www.milanbergamoairport.it