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Gli aiuti contro il caro bollette coprono solo il 6% dei rincari. Allarme rosso per bar, ristoranti e hotel

Secondo la Cgia di Mestre, gli aiuti aiuti del Governo sono un'inezia rispetto ad aumenti per luce e gas di 89,7 miliardi fra famiglie e imprese. A rischio 500mila posti di lavoro. Servirà Cassa integrazione urgente per migliaia di aziende. L'intervento del Governo copre solo chi consuma più 16,5 Kw

di Alberto Lupini
direttore
22 gennaio 2022 | 19:26
Gli aiuti contro il caro bollette coprono solo il 6% dei rincari. Allarme rosso per bar, ristorati e hotel
Gli aiuti contro il caro bollette coprono solo il 6% dei rincari. Allarme rosso per bar, ristorati e hotel

Gli aiuti contro il caro bollette coprono solo il 6% dei rincari. Allarme rosso per bar, ristoranti e hotel

Secondo la Cgia di Mestre, gli aiuti aiuti del Governo sono un'inezia rispetto ad aumenti per luce e gas di 89,7 miliardi fra famiglie e imprese. A rischio 500mila posti di lavoro. Servirà Cassa integrazione urgente per migliaia di aziende. L'intervento del Governo copre solo chi consuma più 16,5 Kw

di Alberto Lupini
direttore
22 gennaio 2022 | 19:26
 

Il Governo per questo primo trimestre ha messo sul tavolo 5,5 miliardi di euro di aiuti a famiglie e imprese contro il caro bollette, ma da mondo delle imprese è quasi corale la disapprovazione perchè l'importo rimane, purtroppo, del tutto insufficiente a mitigare i costi addizionali per gli utenti di aziende e famiglie. E a dare conferma a questa levata di scudi, facendo un po' di conti, è la Cgia, l'Associazione artigiani e piccole imprese di Mestre, secondo cui bisogna fare molto di più: a fronte di un rincaro di luce e gas che per il 2022 ammonterebbe ad almeno 89,7 miliardi, il tasso di copertura a oggi supera di poco il 6%.

A rischio i conti di famiglie e piccole imprese, a partire da bar e ristoranti Gli aiuti contro il caro bollette coprono solo il 6% dei rincari. Allarme rosso per bar, ristoranti e hotel

A rischio i conti di famiglie e piccole imprese, a partire da bar e ristoranti

Bar e ristoranti rischiano di chiudere

Una situazione che è se è più che preoccupante per l'industria, diventa drammatica per il mondo dei pubblici esercizi. Parliamo di aziende che che oggi fra, timori del covid, super green pass e inflazione, sono alle prese con una caduta spesso verticale delle prenotazioni. Le previsioni di Fipe e ConFcommercio parlano di aumenti medi del 100% per i bar, del 73% per i ristoranti, del 62% per i negozi alimentari e del 61% per gli alberghi. E le prime bollette che stanno arrivando in questi giorni lo confermano. Rispetto ad un costo medio di un locale di 1500 euro al mese, la bolletta Enel è già schizzata ad oltre 2.700 euro. Se a ciò si aggiungono gli aumenti del gas o delle materie prime (pensiamo al +30% delle pere, al +10,8% della pasta o al +9,8% dei frutti di mare) si può ben capire come per i pubblici esercizi si sia giunti davvero ad una situazione di allarme rosso, tanto che si parla di un rischio chiusura per molti locali, soprattutto per quelli più marginali.

Sulle imprese una stangata da quasi 60 miliardi e da 31 per le famiglie

Tornando allo studio di Cgia: nel 2022 il rincaro energetico sarebbe come detto di 89,7 miliardi: 30,8 in capo alle famiglie e 58,9 alle imprese. Finora il Governo Draghi ha approvato una serie di misure per mitigare gli aumenti delle tariffe energetiche che ammonta complessivamente a 10,2 miliardi: 4,7 erogati per la seconda parte del 2021, altri 3,8 sono stati introdotti con la legge di Bilancio 2022 a cui si sommano 1,7 miliardi stanziati ieri per decreto.

 

Servirà cassa integrazione immediata per almeno 500mila persone

La percentuale di abbattimento dei costi addizionali in capo a famiglie e imprese prevista nel 2022 è di fatto contenuta al 6%. Se non verranno trovate nuove risorse in grado di calmierare le bollette energetiche, molte attività imprenditoriali (soprattutto le piccole imprese, i negozi e i pubblici esercizi per primi) non reggeranno questi aumenti di costo e i soldi pubblici risparmiati dovranno essere spesi per pagare le Cig o l'indennità di disoccupazione ai lavoratori che si perderanno il posto. Secondo la Cgia nelle settimane scorse, sono quasi 1,8 milioni gli addetti che lavorano nei settori cosiddetti energivori. Se questi rincari dovessero perdurare per una buona parte del 2022, non è da escludere che 500 mila rischiano, anche temporaneamente, di stare a casa.

 

Il Governo riduce i costi dell'energia solo per utenze superiori ai 16,5 Kw

Sul fronte del caro energia il Governo ha azzerato gli oneri di sistema in bolletta. Destinatarie dello sconto, che vale solo nel primo trimestre, sono le imprese o le attività con utenze di potenza pari o superiore a 16,5 Kw. Il che vuol dire escludere dal calcolo tutti i negozi, la gran parte degli uffici e le abitazioni. Per le imprese cosidette energivore, che hanno subito un aumento del costo per Kwh di oltre il 30% rispetto al 2019 è, inoltre, previsto un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, pari al 20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata durante il primo trimestre 2022.

C'è poi stato un via libera del Governo al contributo da richiedere alle imprese energetiche che registrano extra profitti. Una norma vincola i produttori di energia che non patiscono gli effetti dell’ aumento dei beni energetici (si tratta in particolare degli impianti fotovoltaici, eolici, geotermici e idroelettrici) a versare una differenza calcolata, tenendo conto di prezzi equi ante-crisi. Sono, per ora, congelate le misure che puntavano ad aumentare la produzione nazionale di gas metano e a utilizzare le riserve strategiche.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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