Correva l’anno 1994, in piazza Duomo a Milano, nei pressi della Galleria Vittorio Emanuele ebbe luogo il mio primo incontro con Silvio Berlusconi «Cosa è successo al suo loden?» mi disse «Presidente, i bottoni mi sono stati strappati dai colleghi giornalisti e dai suoi fans durante l'intervista. Continuavano a strattonarmi!». Questo il primo di una lunga serie di scambi di battute che poi sarebbero avvenute con il Presidente.
Berlusconi in paradiso... secondo Giovanni Beduschi
Proprio lo stesso anno, l’uomo, già alla testa di un impero economico-finanziario, sportivo e televisivo, annunciò la propria “discesa in campo” durante un affollato comizio e così facendo rivoluzionò il modo di fare politica, a seguito del crollo della prima Repubblica.
Come cronista politico e caporedattore TGR Rai della Lombardia ho seguito praticamente passo dopo passo l'ascesa dell’indiscusso (e discusso) leader politico. Ho successivamente incontrato per altre decine di volte Silvio Berlusconi. Ricordo, a Brescia, a fine '93 quando si presentò all'ufficio legale di Mino Martinazzoli per chiedergli (poi malamente respinto) di sostenerlo nella sua avventura politica a seguito dello scioglimento della DC. Memorabili le cassette VHS che ci faceva recapitare in Corso Sempione, con le dichiarazioni rese davanti ad una telecamera coperta da una calza per rendere più accattivante e piacevole la sua immagine, grazie all’aiuto del fido regista Gasparotti.
Indimenticabile poi l'incontro Berlusconi-Putin a Villa Gernetto di Arcore nell'aprile del 2010. Misure di sicurezza rigidissime, guardie giurate e forze dell'ordine in ogni angolo della splendida villa e nel vastissimo parco. Grandi sorrisi, rapporti davvero amichevoli. Un altro Putin rispetto a quello visto e conosciuto nel febbraio del 2022, con l'invasione dell'Ucraina. Se la memoria non mi tradisce, ricordo la sorpresa del leader russo per l'accoglienza e i rapporti amichevoli fra i due Paesi. Berlusconi è sempre stato uno statista di grande umanità e dotato di un’innata ironia.
Un altro ricordo indelebile risale al 2002 ed è legato una telefonata che da Roma mi arrivò dalla direzione del TG2. «Renato, parti e vai subito ad Arcore a fare una intervista esclusiva a Silvio Berlusconi. Sei in onda alle 13. Corri!!» Da corso Sempione in men che non si dica, ci siamo precipitati a Villa San Martino. Soliti controlli e verifiche, e ad accoglierci prima dell'ufficio del Presidente, una copia dello splendido gruppo marmoreo delle “Tre grazie” del Canova, opera identica all’originale custodita a San Pietroburgo. Berlusconi ci viene incontro, spontanea la battuta sul magnifico gruppo marmoreo «Grazia, Graziella e..» Una forte stretta di mano, pochi convenevoli, e poi subito a dedicarci all'intervista di 2' sui temi dell'attualità politica.
Mi richiamò successivamente e mi chiese «Ma lei non è quello del famoso loden?»
«Si, Presidente, mia moglie, mi sta ancora rimproverando»
«La saluti, e, con un forte abbraccio, le dica che è colpa mia!»