Nessun sorpresa. Anche dopo la lunga maratona notturna della commissione Bilancio, che ha concluso l'esame di tutti gli emendamenti presentati alla legge di Bilancio, è arrivata la conferma: nel testo della manovra che giungerà alla Camera non ci sarà la norma sul Pos che tanto ha fatto discutere. La misura è stata infatti soppressa e restano le multe per i commercianti che si rifiuteranno di accettare pagamenti elettronici di qualsiasi cifra.
Il tema, però, non può dirsi di certo esaurito e dalla commissione sono comunque uscite novità importanti. Verrà, infatti, attivato un tavolo permanente tra le categorie interessate ed è al vaglio un contributo straordinario per per ridurre i costi delle commissioni bancarie sulle transazione elettroniche.
Pos, salta la norma in manovra
In manovra niente norma sul Pos: si torna al passato
Dopo il lungo tira e molla, sulle sanzioni ai commercianti che rifiutano pagamenti elettronici non cambia quindi nulla. Prevale la linea europea, con la Commissione che aveva bocciato la misura del Governo, che voleva definire una soglia sotto la quale le attività avrebbero potuto rifiutare la carta di credito senza essere multati. Dalla soglia di 30 euro iniziale, si era saliti a 60 euro nella seconda versione della manovra. Il Governo sembrava poi orientato a un mezzo passo indietro: qualcuno aveva parlato di 40 euro, altri di un ritorno a 30. Si è, invece, arrivati al passo indietro definitivo, con lo stralcio della norma.
In questo modo commercianti e professionisti non possono più rifiutare i pagamenti tramite carte di debito, di credito o prepagate, pena una sanzione pecuniaria pari a 30 euro, aumentati del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento.
Un tavolo di confronto e contributi straordinari per le commissioni
Per trovare soluzioni per mitigare i costi delle transazioni elettroniche fino a 30 euro a carico degli esercenti la politica ha pronta un'alternativa. Arriva, infatti, un tavolo permanente tra le categorie interessate. Se entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio il tavolo non avesse trovato un «livello di costi equo e trasparente», per il 2023 scatta per i prestatori dei servizi di pagamento e le banche un contributo straordinario pari al 50% degli utili al netto degli oneri fiscali derivanti dalle commissioni e altri proventi per le transazioni inferiori a 30 euro. L’ammontare sarà destinato a un apposito fondo per finanziare misure «dirette a contenere l’incidenza dei costi a carico degli esercenti con ricavi e compensi fino a 400mila euro per transazioni tra 0 e 30 euro».
Questo l'intervento previsto da un emendamento bipartisan alla manovra approvato in commissione Bilancio alla Camera e introdotto in manovra come ristoro per l'eliminazione della norma sul Pos.