Una data certa ancora non c’è per la discussione in Consiglio dei ministri del decreto Sostegni (forse venerdì?). I tempi dell’ex Ristori V si allungano rispetto a quanto preventivato mentre imprese e partite Iva sono alle prese con l’ennesima serrata.
Il decreto sostegni dovrebbe essere discusso venerdì dal GovernoTesto asciutto per accelerare gli accreditiDiverse le questioni ancora aperte prima di arrivare a una quadra. Innanzitutto, c’è una questione meramente
formale ossia il tentativo di rendere quanto più chiaro (e asciutto) possibile il
testo del decreto che dovrebbe fermarsi sotto la soglia dei 50 articoli. Un passaggio propedeutico a
velocizzare anche il varo dei decreti attuativi chiamati a mettere in pratica quanto disposto dal Governo. Tradotto:
rimborsi che arrivano più velocemente nelle tasche degli interessati.
Una platea allargataImpresa che deve tener conto del
numero degli aventi diritto agli aiuti: circa tre milioni di persone. L’obiettivo, infatti, è quello di abbracciare tutte le attività economiche con un
fatturato 2019 fino a 10 milioni e con perdite di fatturato pari al 33% nel 2020. Soglie in cui dovrebbero rientrare anche diverse
partite Iva e
professionisti (dagli avvocati ai commercialisti) – compresi quelli legati alle gestioni separate.
Per quanto riguarda gli stagionali, invece, asse portante del turismo e dell’accoglienza in genere, gli aiuti dovrebbero arrivare direttamente dall’Inps secondo lo schema già utilizzato in passato.
32 miliardi a disposizionePer quanto riguarda i
fondi a disposizione, detto che la torta è composta dai 32 miliardi dell’ultimo scostamento di bilancio (approvato dal Governo Conte 2), le
ripartizioni prevederebbero 12 miliardi di aiuti a fondo perduto, 9 miliardi per il rifinanziamento degli
ammortizzatori sociali e due miliardi per coprire tutte le proroghe a livello fiscale.
Dalla sospensione del cashback potrebbero arrivare 2-3 miliardi in piùCashback e cartelle esattoriali: che si fa?A rimpolpare i fondi a disposizione potrebbero essere anche quelli precedentemente
messi a disposizione per il cashback. Da più parti, infatti, si sta spingendo per
sospendere momentaneamente il programma che permette un rimborso sulle spese effettuate con carta di credito o moneta elettronica negli esercizi commerciali fisici. Un’operazione che, se stoppata a luglio, prima del nuovo semestre di conteggio dei rimborsi, potrebbe far
guadagnare circa 2-3 miliardi da mettere nel decreto Sostegni.
Più “
politica”, invece, la questione delle
pendenze fiscali del periodo 2000-2015. In questo caso è la Lega che spinge per azzerare oltre 60 milioni di cartelle esattoriali di difficile recupero. Si tratterebbe, secondo quanto riferito dal sottosegretario del Carroccio
Claudio Durigon di tutte quelle pendenze inferiori ai 10mila euro. La viceministra
Laura Castelli (M5S) va addirittura oltre e propone un azzeramento completo (che sa tanto di condono).