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Dai ristori al sostegno, gli aiuti alle imprese oltre i codici Ateco

Dagli ammortizzatori sociali al congedo parentale, nel decreto atteso per la prossima settimana dovrebbero arrivare le misure a favore delle aziende colpite dalla crisi. Per la montagna, intervento ad hoc

 
03 marzo 2021 | 10:27

Dai ristori al sostegno, gli aiuti alle imprese oltre i codici Ateco

Dagli ammortizzatori sociali al congedo parentale, nel decreto atteso per la prossima settimana dovrebbero arrivare le misure a favore delle aziende colpite dalla crisi. Per la montagna, intervento ad hoc

03 marzo 2021 | 10:27
 

Il «cambio di passo» del Governo Draghi passa anche dalle piccole cose. Come il cambio di nome al decreto che, la prossima settimana, dovrebbe indicare le misure d’aiuto ai settori in difficoltà: non più ristori, ma sostegno. Un passaggio necessario e conseguente alla firma sul nuovo Dpcm in vigore dal 6 marzo al 6 aprile; Pasqua compresa. 

Il decreto legge dovrebbe essere presentato la prossima settimana - Dai ristori al sostegno, gli aiuti alle imprese oltre i codici Ateco

Il decreto legge "Sostegno" dovrebbe essere presentato la prossima settimana

Castelli (viceministro Economia): stop ai codici Ateco
A ribadirlo, in diretta a Radio 24, è stata la viceministra all’Economia, Laura Castelli. Il decreto partirà dalle proposte della maggioranza, come la cancellazione dei codici Ateco. Si pensa anche di fare «confronti e calcoli sulle annualità non più mensilità e si considererà il calo di fatturato, con tetti più alti». Infine, Castelli ha spiegato che per la montagna ci sarà un intervento ad hoc, come richiesto dalle Regioni, e che si terrà conto degli alti costi fissi del settore.

Già disponibili 32 miliardi di euro
Sul tavolo ci sono i 32 miliardi di scostamento di bilancio già deciso a dicembre dal Governo Conte con l’allora ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Ma a valere su questi, ci sono circa 10-12 miliardi di contributi a fondo perduto che attendono una più precisa collocazione. Il problema è che queste somme sembrano insufficienti per sostenere tutte le nuove spese: dalla proroga della cassa integrazione (8 settimane in più di Cig e 26 di cassa Covid così da disinnescare lo sblocco dei licenziamenti che va comunque verso un'estensione al 30 aprile) alle spese per la sanità (due miliardi per vaccini, antivirale, trasporto e somministrazione), passando per le varie esigenze dei ministeri e gli aiuti economici alle aziende colpite dalle nuove limitazioni. Necessità che rischiano di richiedere un nuovo scostamento di bilancio.

Da qui l’idea che, anziché essere il capitolo finale di una lunga serie, il decreto sostegno possa segnare l’inizio di una nuova epopea. D’altronde, nelle intenzioni dell’Esecutivo, all’interno del prossimo decreto dovrebbero finire anche interventi a favore delle famiglie (leggi: congedo parentale, per cui verranno stanziati circa 200 milioni di euro) e dei contribuenti (soprattutto per quanto riguarda le rate della rottamazione delle cartelle esattoriali).

Come confermato da Castelli, con il nuovo decreto, il Governo punta a superare il vecchio criterio dei codici Ateco e delle perdite di fatturato riferite al solo mesi di aprile 2020 per passare al rimborso dei costi fissi sostenuti dalle aziende costrette alla chiusura o alla ridotta attività. Rimborsi che saranno accessibili a quelle imprese e partite Iva che abbiano subito oltre il 33% di perdite in tutto il 2020 (ma la soglia potrebbe anche abbassarsi a una forbice fra il 28 e il 30% delle perdite).

Inoltre, sempre sul tema indennizzi, la bozza del decreto legge "Sostegno" prevede la creazione di una nuova piattaforma gestita da Sogei (Società generale d'informatica, controllata al 100% dal Mef) per l’erogazione dei ristori alle attività colpite dalle chiusure. L’obiettivo del governo è quello di erogare i primi indennizzi dopo 10 giorni e comunque entro il 30 aprile. Il nuovo schema per gli aiuti alle attività economiche colpite dalla crisi dovrebbe coinvolgere 2,7 milioni tra imprese e professionisti con fatturato fino a 5 milioni.

Per la montagna, intervento ad hoc
Per la montagna, costretta a rinunciare alla stagione invernale che per molte aziende costituiva una fetta importante del proprio fatturato, si pensa a un intervento specifico; sebbene sia difficile tratteggiare i confini dell’indotto da ristorare per le mancate aperture degli impianti da sci (e che denuncia una perdita di settore di 10 miliardi di euro). La cifra da erogare dovrebbe attestarsi intorno ai 4,5 miliardi di euro e dovrebbe essere concessa solo ai territori compresi nelle zone rosse. Ma i criteri finali sono ancora allo studio del Tesoro. Un primo plafond di 600 milioni verrà messo a disposizione nel decreto "Sostegno", il resto degli indennizzi finirà in un provvedimento apposito.

Il tema fiscale
Andando più nello specifico per quanto riguarda il tema fiscale, il ministero dell'Economia è al lavoro per la proroga delle scadenze dei versamenti delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio dovuti al primo marzo (ma già prorogate al 30 aprile). Tra le misure fiscali allo studio, per esempio, c'è la cancellazione delle cartelle inesigibili pre-2015 per un valore di circa 400 miliardi di euro.

Per snellire la montagna di arretrati dovuti è anche allo studio l'ipotesi di un nuovo saldo e stralcio per le cartelle inferiori a 5mila euro. In bilico invece la possibilità di un nuovo stop alla notifica delle cartelle esattoriali: congelato a più riprese l'invio di oltre 5 milioni di atti di riscossione potrebbe ripartire ma con una dilazione dei tempi nell'arco dei due anni bloccando i termini di prescrizione.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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