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Carbonara Usa, parola alla difesa. Parla Kay Chun, autrice della ricetta

Lei è la giornalista che ha proposto sul New York Times la ricetta che ha fatto infuriare i puristi del piatto. In esclusiva a Italia a Tavola spiega con quali obiettivi l'ha fatto. «Volevo insegnare a cucinare questo tipo di pasta offrendo sapori nuovi e metodi semplici, in modo che tutti potessero provarci»

 
27 febbraio 2021 | 08:30

Carbonara Usa, parola alla difesa. Parla Kay Chun, autrice della ricetta

Lei è la giornalista che ha proposto sul New York Times la ricetta che ha fatto infuriare i puristi del piatto. In esclusiva a Italia a Tavola spiega con quali obiettivi l'ha fatto. «Volevo insegnare a cucinare questo tipo di pasta offrendo sapori nuovi e metodi semplici, in modo che tutti potessero provarci»

27 febbraio 2021 | 08:30
 

Ben vengano le animose discussioni da bar sport. La coltre di preoccupazione perenne cagionata dalla pandemia oramai ovatta le nostre propensioni al ridere, al sorridere e a dibattere anche di argomenti ameni. Fortuna che a volte le occasioni sono così tanto ghiotte che le preoccupazioni si dissolvono ed il piacere della discussione ritorna.

Nel caso specifico la “ghiotta” ancorché “golosa” occasione è fornita da un articolo di Kay Chun, autorevole firma della rubrica “cooking” del New York Times. Cosa fa e cosa racconta Mrs. Kay? Mrs. Kay, in empito creativo, ricorrendo a buone tecniche di cucina, ovviamente la “sua” cucina, si inventa una sua ricetta che ardisce accostare alla nostra venerata Carbonara.

Carbonara Usa, parola alla difesa Parla Kay Chun, autrice della ricetta

 

Nulla di delittuoso, nulla da condannare alla pena della “fucilazione a vita” (!), Kay oltre agli ingredienti canonici di cui anche negli Usa sono a conoscenza, fa di necessità virtù e quindi utilizza il bacon, il loro prosciutto somigliante alla nostra pancetta, al posto dell’introvabile guanciale e poi di suo aggiunge il pomodoro affumicato.

Alcuni passaggi denotano una buona conoscenza della ricetta. Ad esempio, rifugge dall’errore marchiano di spadellare le uova (ne sortirebbe un pateracchio di “cacio e uova”). Però commette la lesa maestà di questa intrusione ribalda: il pomodoro affumicato! Oh, my God! Esclamerebbero da quelle parti.

Ad ogni modo, tutti tranquilli, Joe Biden ancora non si è espresso. Noi non ancora abbiamo ritirato il nostro ambasciatore a Washington e non ancora siamo usciti dalla Nato. Suvvia, alcune italiche posizioni ci sono parse un tantino eccessive. Non vi era intento alcuno di pontificare, di dettare le regole e di insegnare a noi come si fa la Carbonara.

Parentesi: ad ogni modo, senza le truppe statunitensi in Italia con le loro razioni alimentari e il loro mix egg/bacon, forse non avremmo la Carbonara. Chiusa parentesi, ci accingiamo a resocontare la piacevole ed interessante conversazione avuta in esclusiva per Italia a Tavola con la collega Kay Chun.

Ciao, cara Kay. Leggo che le tempeste di neve a New York non sono terminate. O meglio, erano terminate, con sollievo di tutti, ma tu con un tuo articolo ne hai procurata un’altra che non ancora è finita
Ciao, Vincenzo. Per un attimo mi sono domandata quale tempesta di neve potevo io procurare, poi ho capito a cosa ti riferisci e ne rido. Entro nel merito. Permettetemi innanzitutto di dire che amo la Carbonara, e in nessun modo questa ricetta intendeva descrivere e raccontare il vostro piatto di pasta tradizionale. Lo dico chiaramente nella nota di testa all'inizio della ricetta. Tu lo hai letto e me lo hai confermato, ma vorrei che tutti leggessero, prima di commentare, che io riconosco appieno la vera Carbonara e le sue origini. Non solo, affermo anche che l'aggiunta del pomodoro non è tradizionale.

Ma fa parte del mio lavoro raccontare le mie ricette. E nel raccontare questa ricetta mi ero posta due obiettivi principali:
1. Insegnare alle lettrici ed ai lettori come preparare facilmente la Carbonara in casa. Può essere complicato preparare la salsa (senza strapazzare le uova), quindi mostro un modo per ottenere con successo la salsa liscia.
2. Offrire un profilo aromatico diverso, qualcosa di divertente per chi ama provare nuovi sapori. Per chi cucina tutti i giorni per la famiglia, è bello avere varietà.

Difatti io ho molto apprezzato la tua meticolosità nello spiegare che le uova non vanno strapazzate, altrimenti non si ottiene la consistenza desiderata. Né, men che meno, hai suggerito di spadellare le uova
Grazie per averlo notato, Vincenzo. Penso che sarai d'accordo, una delle bellezze della Carbonara è questa “salsa lussuosa” che richiede solo pochi ingredienti.

Altroché se sono d’accordo, Kay. Tu che vivi a NYC e che grazie al tuo lavoro hai un osservatorio privilegiato, sai dirmi come viene considerata nella Grande Mela la cucina italiana?
New York ama il cibo italiano, caro Vincenzo! I newyorkesi amano la pasta, la pizza, il risotto, gli antipasti, il gelato. E ti sto citando soltanto alcune delle Vostre prelibatezze che noi amiamo. Il cibo italiano fa parte della vita quotidiana a New York.

Kay Chun con il piatto - Carbonara Usa, parola alla difesa Parla Kay Chun, autrice della ricetta

Kay Chun con il piatto

Cara Kay, come tu benissimo sai, voi negli Usa il 12 ottobre celebrate il Columbus Day ed io da italiano di ciò vado orgoglioso. Ma tu non pensi che dovremmo essere anche noi italiani a celebrare Colombo? Partì a mani vuote, tranne “gadget” per gli indigeni, e tornò con quelle che adesso denomineremmo eccellenze agroalimentari, e qui voglio citare solo il pomodoro.
Vincenzo, penso che questa sia una conversazione che meriti maggiore ampiezza ed uno sviluppo su più livelli. Ad ogni modo, sì. I viaggi e le esplorazioni hanno portato nuovi cibi preziosi e hanno cambiato il panorama alimentare globale.

Nel tuo prossimo viaggio in Italia, a quale piatto di certo non vorrai rinunciare?
Tante cose, mica una sola. Innanzitutto, quanta più pasta possibile. Poi, dacché lo desidero da sempre, vorrò assaggiare la Porchetta di Ariccia e la vera Bistecca alla Fiorentina. Inoltre, quando verrò a Napoli non vedo l'ora di riassaggiare la Sfogliatella. La mangiai solo una volta e da allora me lo sogno.

Ci salutiamo qui, Kay, con la promessa di rivederci in Italia appena possibile. Vuoi salutare i nostri lettori? Vuoi dirci un’ultima cosa?
Grazie, Italia, per una così bella cultura del cibo. Ho avuto la fortuna di venire in Italia molti anni fa e non vedo l'ora di tornare. Vorrò imparare sempre di più l'arte del cibo e sperimentare nuovi piatti sempre attingendo alla Vostra tradizione. Dell’Italia ho ricordi meravigliosi e vorrò tornare presto.

Ringraziamo Kay Chun e l’aspettiamo in Italia.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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