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Caro prezzi e lotta allo spreco fanno crescere i surgelati: +1,2% nel 2022

Lo riferisce il Rapporto annuale sui consumi dei prodotti surgelati, che ha fotografato l'andamento del settore in Italia nel 2022, che è cresciuto in controtendenza rispetto all'alimentare, in flessione del 4,4%

di Gabriele Ancona
vicedirettore
 
27 giugno 2023 | 14:31

Caro prezzi e lotta allo spreco fanno crescere i surgelati: +1,2% nel 2022

Lo riferisce il Rapporto annuale sui consumi dei prodotti surgelati, che ha fotografato l'andamento del settore in Italia nel 2022, che è cresciuto in controtendenza rispetto all'alimentare, in flessione del 4,4%

di Gabriele Ancona
vicedirettore
27 giugno 2023 | 14:31
 

Con oltre 20 aziende associate, che rappresentano l’80% del mercato, l’Iias-Istituto italiano alimenti surgelati celebra i 60 anni dalla fondazione, in parallelo con l’inizio della diffusione di questa tipologia di alimenti e con quella della tecnologia domestica su larga scala.

Caro prezzi e lotta allo spreco fanno crescere i surgelati: +1,2% nel 2022

Circa un milione di tonnellate di surgelati sul mercato italiano nel 2022

9 italiani su 10 consumano abitualmente surgelati

«Oggi 9 italiani su 10 consumano abitualmente surgelati – ha dichiarato il presidente Iias Giorgio Donegani - Un settore in controtendenza rispetto al mercato alimentare, che nel 2022 ha visto una contrazione dei consumi di oltre il 4% e un aumento della spesa del 6% al carrello. In sostanza, si è mangiato di meno e si è speso di più. L’universo del surgelato si è attestato su circa un milione di tonnellate di prodotto, cha valgono per il 2022 16,6 chilogrammi di consumo pro capite, aumentati a 16,8 nei primi mesi dell’anno in corso. I surgelati sono entrati nelle abitudini anche dei consumatori più giovani, conquistandone la fiducia. Non a caso, per quanto riguarda il “famigerato” asterisco che li contrassegna nei menu della ristorazione, il 64% delle giovani generazioni non lo prende in considerazione e il 18% lo valuta come un’indicazione positiva».

Un'attenta strategia di razionalizzazione della spesa alimentare e una sempre più convinta lotta allo spreco: sono stati questi i rimedi degli italiani per far fronte all'impennata dell'inflazione che, nell'ultimo anno, ha obbligato i consumatori a modificare le proprie scelte d'acquisto. Una strategia che ha premiato ulteriormente il comparto dei prodotti surgelati, che ha registrato un nuovo massimo storico nel 2022, crescendo del +1,2%  A crescere è anche il fatturato del comparto surgelati (+9%), arrivato a 5,3 miliardi di euro. Lo riferisce il "Rapporto Annuale sui Consumi dei prodotti surgelati” di Iias - Istituto Italiano Alimenti Surgelati, che ha fotografato l'andamento del settore in Italia nel 2022.

Caro prezzi e lotta allo spreco fanno crescere i surgelati: +1,2% nel 2022

Il consumo pro capite è stato di 16,6 kg nel 2022

Per Giorgio Donegani «in uno scenario alimentare caratterizzato da non poche criticità, gli alimenti surgelati si confermano parte integrante delle scelte alimentari degli italiani. Dopo il biennio pandemico e dei lockdown (2020-2021), che aveva portato a un boom dei consumi domestici di surgelati (+14% nel 2021 rispetto al 2019) e a un calo del fuoricasa (-24% nello stesso periodo), il post-pandemia mostra un sostanziale riequilibrio dei pesi tra consumi domestici e fuoricasa di surgelati. Il 2022 porta una ulteriore crescita dei consumi dei surgelati».

Surgelati: un valore di mercato che ha raggiunto quota 5,3 miliardi di euro

Il 2022 sarà ricordato come l'anno della ripresa dei consumi del fuoricasa di alimenti surgelati (+17,1% a volume), arrivati a quota 281.000 tonnellate. Un dato che compensa ampiamente la leggera diminuzione del Retail (-2,5%, con 626.947 tonnellate) e quelle percentualmente più significative del door to door (-14,4%, con 72.766 tonnellate) e dell'e-commerce ( -9,1%, con 10.000 tonnellate). Il risultato finale è un saldo complessivo delle vendite a volume degli alimenti surgelati pari al +1,2%, in controtendenza rispetto all'andamento dei consumi alimentari in generale (-4,4%). «Nel 2022, in Italia, i consumi alimentari in generale sono diminuiti e ad essere più penalizzate sono state le famiglie più giovani e con figli piccoli, che hanno ridotto la spesa alimentare domestica del -3,6%», ha ricordato Donegani.

Trend consumi di surgelati: in cima alle preferenze vegetali, ittici e patate

Sostenibilità, ambiente e benessere sono i valori che più delineano l'identità alimentare degli italiani nel 2022. A confermare la propria leadership per volumi consumati nel Retail, pur con una lieve diminuzione rispetto al 2021 (-1,2%), sono i vegetali, con oltre 208mila tonnellate. Vegetali naturali (58.350 tonnellate, + 1,6%), piselli (49.400), zuppe e minestroni (48.700) e spinaci (32.700) risultano le merceologie più consumate. Apprezzati per la capacità di soddisfare la richiesta di benessere e di elevati contenuti nutrizionali, che da sempre accompagna il segmento. Da sottolineare le performance positive delle verdure miste (+3,7%), che hanno superato la soglia delle 10mila tonnellate. I prodotti ittici hanno sfiorato le 94mila tonnellate consumate, tra preparato panato (quasi 34mila tonnellate) e pesce naturale (60mila), con una diminuzione del -7,8% rispetto alle oltre 102mila tonnellate del 2021. In termini percentuali, il calo, in linea con l'andamento delle vendite a volume del pesce fresco, ha riguardato soprattutto i preparati panati (-8,5%), i filetti e i crostacei (-8,2%); in controtendenza l'andamento del pesce misto (+1%) e di quello intero (+3,7%).

Caro prezzi e lotta allo spreco fanno crescere i surgelati: +1,2% nel 2022

Giorgio Donegani

Amate per il gusto e per la praticità di preparazione, le patate surgelate si confermano sul podio delle preferenze degli italiani, totalizzando nel 2022 consumi per oltre 99mila tonnellate, in linea con il 2021. Da segnalare, all'interno del segmento, la performance positiva (+3,6%) dei formati diversi dallo stick, che rimane comunque il prodotto più venduto (89mila tonnellate). I consumi di pizze surgelate hanno superato le 66.000 tonnellate, con una diminuzione del -7% rispetto al 2021 e un trend analogo per i vari formati: pizze rotonde (47.400 tonnellate), XL (9mila tonnellate), small (4.600 tonnellate.). Con quasi 65mila tonnellate, i piatti pronti hanno registrato nel 2022 una sostanziale stabilità, registrando un risultato coerente con l'anno precedente. I risultati più lusinghieri sono stati ottenuti dai primi piatti (+2,5%) e dai contorni ricettati (+3,3%). In un anno di crescente attenzione ai prezzi e al carovita, i piatti pronti hanno continuato a essere premiati dal consumatore per la loro straordinaria componente di servizio, unita alla capacità di coniugarsi al meglio con la migliore tradizione gastronomica italiana e mediterranea. Analogo il discorso - e il successo - relativo ai vegetali preparati surgelati, che hanno aumentato i consumi del +3,4% rispetto al 2021, superando le 21.000 tonnellate. Performance positive anche per le specialità salate, che hanno totalizzato una crescita del +2%, superando le 29.000 tonnellate. A testimonianza del consolidarsi fra gli italiani, anche con la fine della pandemia, della pratica dell'aperitivo "fatto in casa”, che aveva connotato i periodi del lockdown.

Focus sostenibilità: frozen food, da sempre a favore dell'ambiente

I surgelati sono considerati prodotti antispreco per eccellenza. «A renderli sostenibili sono le loro caratteristiche intrinseche: la lunga durata di conservazione; il possibile controllo delle porzioni e delle quantità da consumare; la piena corrispondenza fra ciò che si acquista e ciò che viene mangiato, senza produrre scarti; i minori consumi di acqua (perché gli ortaggi sono già lavati e puliti), ma anche di energia per la cottura dei cibi (perché i tempi di preparazione sono più brevi)» ha sottolineato Donegani.

Lo scorso anno Iias ha pubblicato il suo primo Rapporto Ambientale - il primo in assoluto in Italia dedicato agli alimenti surgelati - per evidenziare come questo comparto metta al centro, e non da oggi, l'impegno al rispetto dell'ambiente, all'uso oculato delle risorse (acqua, energia, materie prime) e alla riduzione delle emissioni inquinanti nell'atmosfera, causa prima dell'emergenza climatica. Nell'ultimo triennio 2019-2021, i risultati ottenuti dalle aziende del settore su questo fronte sono stati significativi:  - 10% di CO2 emessa (per un valore di 31.400 tonnellate, pari a più di 350mila auto che percorrono la tratta Milano-Roma), -4% di uso d'acqua (per un valore di 284.000 m3, equivalenti a più di 3 milioni di docce da 5 minuti) e -2% di utilizzo d'energia elettrica e termica (per un valore di 19mila MWh, pari al fabbisogno energetico annuo di più di 8.500 famiglie di una o due persone). Risultati positivi, soprattutto se considerati nell'ottica di un settore da sempre all'avanguardia nell'innovazione tecnologica e nell'efficientamento dei processi produttivi.

www.istitutosurgelati.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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