Mario Draghi ce la farà? «Non ci sono alternative, con lui l'Italia può davvero ripartire». Ne è convinto Ettore Prandini, presidente nazionale della Coldiretti dopo l'incontro con quello che con ogni probabilità sarà il prossimo Presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi.
Mario Draghi e Ettore Prandini
Confronto costruttivo, pronto 1 milione di posti di lavoro«Ha ascoltato molto attentamente le nostre
proposte - sottolinea Prandini - e ci ha promesso che il mondo
agricolo avrà l'attenzione che merita nell'ambito della ripartizione dei
209 miliardi del Recovery plan. Con un serio piano di riforme nei prossimi anni il comparto
agroalimentare potrebbe creare un milione di posti di lavoro».
Un
incontro insomma positivo per i rappresentanti delle associazioni di categoria, che hanno rimarcato l'importanza di un settore primario per la nostra economia.
209 miliardi, importante investirli bene«Al primo punto delle nostre proposte - ricorda ancora Prandini - ci sono le
infrastrutture, per essere competitivi a livello europeo e mondiale.
Aeroporti, alta velocità ferroviaria, il sistema dei
porti perché assisteremo in futuro alla crescita dei mercati
africani. Ma pure le fonti
rinnovabili. Ci sono 209 miliardi, che possono essere tanti ma anche pochi, ma che devono essere ben investiti».
Non solo grandi opere. Il presidente della Coldiretti, ribadisce che è «fondamentale la
sostenibilità ambientale e la digitalizzazione. Essenziali sono gli investimenti su una rete dati dell'agricoltura di precisione che segua la produzione dalla semina al
blockchain, fino al
QR code per la tracciabilità dei prodotti. Si tratta di un piano che ci permetterebbe di recuperare in tempi brevi i 100 miliardi che perdiamo a causa del fenomeno dell'italian sounding e i prodotti contraffatti».
Nessun accenno invece sul futuro
ministro dell'Agricoltura, mentre il commento finale riguarda il tentativo di Draghi che «può riportare l'Italia - conclude Prandini - ad una centralità politica che storicamente ci appartiene nell'Unione Europea».