Alla ricerca della proteina perfetta: scopriamo gli alimenti proteici

Protein Search è il fenomeno emergente nel mondo del cibo e del fitness, con una crescente enfasi sulle proteine nelle diete quotidiane. Questo trend è guidato dalla consapevolezza dell'importanza delle proteine per la salute e il benessere, sostenendo muscoli, pelle e metabolismo. Le proteine ora attraversano diverse diete, dalle vegane alle cheto, rendendo gli alimenti proteici accessibili a tutti

25 giugno 2024 | 08:30
di Enza Bergantino

Se c'è un protagonista indiscusso nel mondo del cibo e del fitness degli ultimi tempi, quello è sicuramente il “Protein Search”. Le proteine, una volta appannaggio esclusivo degli appassionati di palestra, stanno conquistando sempre più spazio anche nelle diete di tutti i giorni. Ma perché questa corsa alle proteine e perché sembra che tutti vogliano creare la versione “proteica” di ogni alimento?

Protein search: alla ricerca della fonte perfetta di energia

Dietro questa corsa verso le proteine c'è una combinazione di fattori intriganti. Prima di tutto, c'è una crescente consapevolezza sul ruolo fondamentale che le proteine giocano nel mantenere un corpo sano e attivo. Sono le mattonelle su cui costruire una struttura muscolare solida, nonché essenziali per una pelle radiosa e un metabolismo attivo.

Ma c'è di più: in un'epoca in cui le diete assumono forme sempre più variegate, da quelle vegane a quelle cheto, le versioni “proteiche” degli alimenti diventano il ponte che unisce le esigenze di tutti, offrendo una soluzione per chiunque voglia mantenere un'alimentazione sana senza rinunciare al gusto.

Protein search: la risposta di brand e aziende

Brand e aziende hanno assimilato il trend e cavalcato l’onda aggiungendo ai loro portafogli prodotto alimenti sempre più protein-oriented: non solo barrette energetiche e beveroni salta-pasto ma anche farine, yogurt, pasta, dessert. La categoria merceologica una volta riservata solo agli alimenti fitness oggi si è espansa arrivando nelle case del consumatore medio che, fino a pochi anni fa, guardava con indifferenza il proprio apporto proteico.

Un esempio di brand “pop” che ha accettato questa sfida fitness è Philadelphia che, conscio della richiesta di mercato, ha creato la versione proteica della sua famosissima crema spalmabile. A conferma del trend c’è l’utilizzo dei colori dei packaging che attingono dalla tavolozza “fitness”: nero, fluo e tonalità accese riescono a dare l’impressione, a prima occhiata, di un prodotto che promette risultati miracolosi. Il risultato è uno scaffale Gdo decorato da nuovi claim e promesse per il consumatore che cambia: un tempo il mantra era “evita i grassi”, oggi è “assumi proteine”.

Protein search: etichette fuorvianti e promesse da marinaio

Non sempre, però, proteico significa sano. Molte aziende hanno cercato di puntare sul trend “aggirando” l’ostacolo con trucchi di marketing non proprio trasparenti. Un esempio comune è quello di ingrandire il formato di un determinato prodotto che, con l’aumentare dei grammi, aumenta di conseguenza l’apporto proteico al suo interno.

Un altro è quello di segnalare in grande le proteine del prodotto intero (es. bottiglia di bevanda vegetale) e in piccolo quello della porzione (es. un bicchiere). Il consumatore, già bombardato di informazioni, si trova davanti allo scaffale della Gdo confuso e speranzoso di trovare una soluzione facile e sana alla sua spesa quotidiana.

Non sappiamo ancora quale sarà il futuro dei cibi proteici, se ci sarà un’inversione di marcia verso prodotti più “semplici” o cercheremo un’integrazione sempre più complessa. Ad oggi siamo certi che l’obiettivo dei brand dovrebbe essere quello di creare chiarezza sui benefici degli alimenti senza promesse da marinaio o messaggi fuorvianti garantendo così trasparenza e educando il consumatore ad uno stile di vita sano, consapevole e a… leggere le etichette!

Marketing tips: trasparenza e onestà nella comunicazione “protein-oriented”

Quando si parla di prodotti proteici la trasparenza è fondamentale, per questo la strategia marketing dev’essere sì accattivante ma onesta per evitare di alimentare aspettative irrealistiche. Ecco alcune best-practice per una comunicazione efficace:

  • Promuovi i veri benefici: focalizzati sui benefici realistici e a lungo termine senza promettere risultati da copertina di rivista.
  • Lascia parlare l’etichetta: assicurati che i tuoi prodotti siano etichettati chiaramente, con informazioni validate sul contenuto proteico e i valori nutrizionali.
  • Educa coi social: racconta ai tuoi consumatori l'importanza delle proteine nella loro dieta e come integrarle in modo sano con storytelling social.
  • Storie vere, persone vere: utilizza testimonianze reali per dimostrare l'efficacia dei tuoi prodotti o servizi.

5 fonti di proteiche “marketing free” che esistono da prima della rivoluzione proteica

  • Dal mondo animale: Carne magra, pesce e frutti di mare sono fonti di proteine di alta qualità.
  • L'intramontabile uovo: Un'opzione economica e versatile, ricca di proteine e nutrienti.
  • Ricchezza vegetale: Legumi, cereali integrali e verdure verdi sono tesori di proteine vegetali e nutrienti essenziali.
  • Latticini leggeri: Latte, yogurt e formaggi a basso contenuto di grassi offrono una buona dose di proteine e calcio.
  • Frutta oleosa: pinoli, mandorle, pistacchi, noci, nocciole e anacardi

Profilo Instagram

@sofiamontagna: Atleta, viaggiatrice e amante del cibo sano, regala consigli quotidiani per uno stile di vita sano e positivo.

Parola del mese: Protein Search

La tendenza crescente a cercare alimenti e bevande ad alto contenuto proteico, spingendo chef e produttori a innovare e creare nuove versioni “proteiche” di vari cibi, riflettendo una cultura orientata al benessere e alla performance fisica.

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