Le malattie urologiche maschili sono forse tra le patologie più sottovalutate, specie quelle che riguardano la prostata. È importante sensibilizzare le persone sull’argomento, specie perché con un’attenta attività di prevenzione, si può davvero fare la differenza. Humanitas salute ha approfondito l’argomento con il Vincenzo Altieri, urologo di Humanitas Gavazzeni, Humanitas Castelli e Humanitas Medical Care di Bergamo in un articolo che pubblichiamo integralmente.
Malattie urologiche: quanto è importante la prevenzione
Prima di tutto è bene ricordare che il tumore alla prostata è la seconda causa oncologica di decesso per quanto riguarda gli uomini: va da sé che la prevenzione sia fondamentale. Nel caso si notino alcune problematiche, è importante quindi rivolgersi allo specialista, in modo da poter agire prima che aumentino di intensità e diventino difficili da curare.
Questo discorso, però, non riguarda esclusivamente la presenza o il rischio tumore: sono anche altre le patologie che, se prese per tempo, possono essere curate con più efficienza, come ad esempio la difficoltà ad urinare, l’ipertrofia prostatica, la prostatite.
La prevenzione, dunque, oltre ad avere un ruolo decisivo nel salvare molte vite, permette anche un miglioramento importante nella qualità della vita di pazienti che, altrimenti, si troverebbero a vivere situazioni difficili da gestire.
Quando fare la prima visita urologica?
La prevenzione sulle patologie della prostata parte sottoponendosi a una visita urologica a partire dai 45 anni. L’attività di prevenzione, in diverse zone d’Italia, è organizzata in modo tale che coloro che dovrebbero iniziare a prenotare una visita ricevano a una casa una comunicazione.
Il limite dei 45 anni non è perentorio: può essere anticipato anche fino ai 40 per quegli gli uomini che hanno una certa familiarità con il tumore prostatico, ovvero coloro che hanno parenti stretti che ne sono stati o ne sono vittime, oppure quando, da un esame del sangue, risulta che il livello del Psa (l’indice di salute prostatica) è superiore ai valori di riferimento.
La visita preventiva eseguita con l’ausilio di un apparecchio ecografico consente di anticipare la diagnosi di patologie spesso asintomatiche, il cui sviluppo porterebbe a trattamenti terapeutici più aggressivi e invasivi – le patologie tumorali urologiche, per capirci, dal tumore del rene, a quello della vescica, a quello del testicolo.
L’ecografia, vale la pena sottolinearlo, non trasmette radiazioni per cui risulta una procedura strumentale diagnostica sicura e applicabile su tutte le tipologie di pazienti.
Psa: quando fare l'esame?
Il Psa è l’esame che, in caso riveli valori fuori dalla norma, deve portare ad approfondire le azioni diagnostiche. Dopo l’età indicata andrebbe effettuato almeno una volta all’anno, fino ai 75 anni. Da quell’età in poi può essere sufficiente sottoporsi a una visita urologica solo nel caso in cui si verifichino delle disfunzioni evidenti.
Prostata: i sintomi da non sottovalutare
Il tumore prostatico, almeno nella sua fase iniziale, è del tutto asintomatico. Per questo motivo la visita preventiva non deve essere eseguita solo a seguito di sintomi. È solo attraverso la visita che lo specialista può rendersi conto se il tumore si è già formato e capire in quale stadio di avanzamento si trova.
Lo specialista va contattato in particolare nel caso si notino delle anomalie al corretto funzionamento dell’apparato urinario, come ad esempio difficoltà a urinare, esigenza di urinare spesso nel corso della notte, frequenza elevata delle minzioni diurne, lunga attesa prima che si riesca a urinare, getto dell’urina lento o minzione che può essere effettuata non con un getto unico e continuo ma in più tempi».
La prevenzione nei giovani
Anche i ragazzi in età puberale, dagli 11 ai 18 anni, dovrebbero sottoporsi a una visita di prevenzione. Questo perché in questa fascia d’età avvengono i principali cambiamenti corporali che portano alla maturazione sessuale e psichica.
La visita urologica è quindi importante per escludere la presenza di condizioni patologiche come il varicocele, i testicoli ritenuti o ipermobili, e altre condizioni che potrebbero comportare uno sviluppo fisico non adeguato, fino ad arrivare all’infertilità.