Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
lunedì 23 dicembre 2024  | aggiornato alle 01:55 | 109769 articoli pubblicati

Siad
Siad

Pizza, la dipendenza che fa bene. Piatto unico concentrato di salute

La combinazione tra grassi, zucchero e sale fa felice il cervello, stimolando l’amigdala. Si può mangiare non più di una volta a settimana preferendo la base sottile farine semi integrali o integrali

 
12 marzo 2021 | 06:30

Pizza, la dipendenza che fa bene. Piatto unico concentrato di salute

La combinazione tra grassi, zucchero e sale fa felice il cervello, stimolando l’amigdala. Si può mangiare non più di una volta a settimana preferendo la base sottile farine semi integrali o integrali

12 marzo 2021 | 06:30
 

È il piatto più amato al mondo. Piace praticamente a tutti e per alcuni è una vera e propria “ossessioneculinaria a cui non si può dire di no. Stiamo parlando della pizza. Il piatto Made in Italy per eccellenza che dà dipendenza. A provocarla sarebbe la “sinfonia” degli ingredienti: una combinazione tra grassi, zucchero e sale fa felice il cervello, stimolando positivamente l’amigdala. Lo spiega la dottoressa Martina Gozza, dietista di Humanitas, in un articolo apparso su Humanitas Salute che pubblichiamo.


La pizza fa “felice” il cervello
Perché la pizza piace così tanto da creare una sorta di dipendenza? Una domanda semplice, con risposte complesse. Gli ingredienti hanno senza dubbio un ruolo, così come lo ha perfino l’esperienza a cui associamo il suo consumo, cioè lo stare in famiglia o tra amici.

«Sono affascinato dal fatto che le persone mangino quasi ogni tipo di pizza, non necessariamente la migliore – evidenzia Gail Vance Civille, fondatrice e presidente di Sensory Spectrum, società di consulenza che aiuta le aziende, comprese le pizzerie, a capire come gli stimoli sensoriali guidano le percezioni dei consumatori – e parte di ciò è il fatto che è la scelta superba di ingredienti che contengono grassi, zucchero e sale, che soddisfa l’amigdala, un’area cerebrale, e rende il cervello molto felice». Herbert Stone, analista sensoriale da 50 anni, evidenzia anche che «non importa quale sia lo stile della pizza, se ne hai una in forno, avrà un buon profumo e ti farà venire fame».

La buona combinazione tra la base e la mozzarella (ma funziona anche con il parmigiano) costituisce un abbinamento complementare di ingredienti aspri e piccanti. Poi c’è il pomodoro cotto, con un carattere fruttato che completa il sapore del formaggio.

Pizza, la dipendenza che fa bene Piatto unico concentrato di salute

La pizza fa “felice” il cervello

I valori nutrizionali della pizza
Il tutto va a comporre un piatto nutrizionalmente completo seppur corposo di calorie, dunque da concedersi non più di una volta a settimana nell’ambito di un regime ipocalorico di sana alimentazione.

È stato calcolato che una pizza Margherita fornisce un apporto energetico pari a circa 600-700 kcal, con una suddivisione in macronutrienti pari al 73% di carboidrati, 19% di grassi e 8% di proteine. Le calorie aumentano se si aggiungono salse, condimenti e farciture ricche di grassi, ad esempio la pizza ai 4 formaggi può arrivare a sfiorare quasi le 900-1000 kcal.

La pizza vanta una serie di proprietà nutrizionali importanti per la salute: la salsa di pomodoro, ad esempio, è ricca di licopene, un composto antiossidante associato a un basso di rischio di tumore prostatico, la cui biodisponibilità aumenta grazie all’aggiunta di olio extravergine di oliva a crudo. La qualità delle materie prime, la preparazione dell’impasto, la guarnizione e la cottura sono fondamentali.

È senza dubbio preferibile scegliere una pizza con la base sottile, preparata con un impasto di farine semi integrali o integrali, poco processate, ricche in fibra e composti micronutrienti (es. zinco, ferro, vit. del gruppo B ecc…), sottoposta a lunga lievitazione, grazie a un uso ottimale del lievito madre, ed impreziosita da condimenti semplici, a base di verdure.

Un equilibrio di gusto e colore
Umida come la salsa di pomodoro, ma senza rinunciare né alla croccantezza della crosta né alla masticabilità del formaggio. Se la pizza è fatta bene nessuno degli ingredienti si sovrappone all’altro e arriva insieme in un modo unificato. Anche i colori giocano un ruolo importante nella capacità di far venire l’acquolina in bocca. Il colore della salsa più “attraente”? È un rosso molto profondo. La sinfonia di ingredienti rende al meglio soprattutto se associamo la pizza a una serata tra amici davanti a una partita in tv o con i nostri cari. Negli Usa gli hanno dato addirittura un nome: “pizza experience”.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Electrolux
Italmill

Electrolux
Italmill

Consorzio Asti DOCG
Sigep