L'olio di palma è contenuto dal 90% dei prodotti da forno in commercio. Purtroppo però non ci sono molti documenti che trattano l'argomento, se non uno piuttosto interessante. Si tratta dell’aggiornamento sul fabbisogno nutrizionale dei francesi (Anc), pubblicato dall’Anses nel maggio 2011 che parla anche dell’olio di palma.
Come riporta Il Fatto Alimentare, il testo parla dell’effetto aterogeno, ovvero capace di provocare aterosclerosi, di alcuni acidi grassi saturi quando sono assunti a livelli elevati e indica in modo esplicito l’acido palmitico. Quest'ultimo è il componente maggioritario dell’olio di palma. Da queste considerazioni è facilmente intuibile il motivo per cui i nutrizionisti sconsigliano l'utilizzo dell'olio di palma come ingrediente.
Niente a che vedere con il burro, che contiene la meta dell'acido palmitico rispetto a quello che si trova nell'olio di palma. Il burro ha un effetto meno invasivo anche perché è ricco di acidi grassi saturi a corta e media catena e di acido stearico, che secondo l’Anses (Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail) non hanno effetti negativi sull’organismo. Evitare di consumare olio di palma è necessario per salvaguardare la propria salute.