Il suo nome scientifico è Sambucus L.. Stiamo parlando del sambuco, una pianta che appartiene alla famiglia delle Caprifoliacee. L’impiego dei suoi fiori e delle sue bacche a scopo medicale risale a molto tempo prima della loro scoperta da parte degli esploratori europei che raggiunsero il Nuovo Mondo. Ma quali sono le sue proprietà e quando invece è meglio non mangiare il sambuco? Scopriamolo in un articolo di Humanitas Salute che pubblichiamo.
Quali sono le proprietà del sambuco?
Quali sono le proprietà nutrizionali?
100 g di bacche di sambuco, crude, apportano circa 73 calorie e:
- 79,80 g di acqua
- 18,40 g di carboidrati, fra cui 7,0 g di fibre
- 0,66 g di proteine
- 0,50 g di grassi, fra cui 0,247 g di acidi grassi polinsaturi, 0,080 g di acidi grassi
- monoinsaturi e 0,023 g di acidi grassi saturi
- 280 mg di potassio
- 39 mg di fosforo
- 38 mg di calcio
- 6 mg di sodio
- 5 mg di magnesio
- 1,60 mg di ferro
- 0,11 mg di zinco
- 600 UI di vitamina A
- 36,0 mg di vitamina C
- 0,500 mg di niacina
- 0,230 mg di vitamina B6
- 0,140 mg di acido pantotenico
- 0,070 mg di tiamina
- 0,060 mg di riboflavina
- 6 µg di folati
Il sambuco è una fonte di isoramnetina (5,4 mg ogni 100 g) e di quercetina (26,8 mg in 100 g).
Quando non mangiare il sambuco?
Mangiare sambuco potrebbe influenzare l’attività degli immunosoppressori perché può aumentare l’attività del sistema immunitario. Nel dubbio è opportuno chiedere consiglio al proprio medico.
Stagionalità del sambuco
Il sambuco fiorisce tra i mesi di aprile e giugno.
Possibili benefici e controindicazioni del sambuco
I principi attivi del sambuco potrebbero ridurre l’infiammazione ed influenzare l’attività del sistema immunitario; in effetti tale pianta trova impiego contro le infezioni virali come l’influenza (ad esempio sotto forma di sciroppo a base di succo di sambuco).
I suoi frutti ed i suoi fiori sono utilizzabili senza rischi. Il resto della pianta invece, contiene una molecola dagli effetti tossici (sambunigrina). Potrebbe avere delle controindicazioni in caso di malattie autoimmuni.