Il chinotto è un agrume; è il frutto del Citrus myrtifolia, specie che appartiene alla famiglia delle Rubiaceae. È un frutto esotico, alcuni studi dicono che provenga dall'India, mentre altri dalla Cina (sembra che il nome “chinotto” derivi proprio dal termine “China”) e che deriverebbe da una mutazione nel Citrus aurantium (l’arancio amaro). Furono i portoghesi a portarlo in Europa nel 1494.
La pianta e il frutto del chinotto
Presente nel Vecchio continente oramai da secoli, ne esistono diverse varietà, fra cui la più conosciuta è il chinotto piccolo. In Italia la pianta è coltivata soprattutto in Liguria (in particolare nella Riviera di Ponente). I fiori della pianta di chinotto sono bianchi, piccoli ed intensamente profumati; i frutti, invece, sono simili a dei mandarini e vengono impiegati sia per produrre canditi, marmellate e mostarde e sia per aromatizzare liquori, sciroppi ed altre bevande. Humanitas salute ne ha parlato diffusamente in un articolo che pubblichiamo integralmente.
Chinotto, quali sono le proprietà nutrizionali?
Il chinoto è una fonte di:
- beta-carotene,
- naringina,
- vitamina C.
Quando non mangiare il chinotto?
Non risultano esservi particolari interazioni tra il consumo di chinotto e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. È però noto che numerosi agrumi possono interagire con l’assunzione delle molecole metabolizzate dal CYP3A4. Per questo motivo e in caso di dubbio è sempre bene chiedere consiglio al proprio medico.
Stagionalità del chinotto
Il chinotto - a seconda della sua destinazione - viene raccolto in tre momenti diversi dell’anno. Dalla prima raccolta (tra settembre e ottobre) si ottengono dei frutti ancora immaturi; i chinotti che vengono raccolti a novembre sono invece semi-maturi; quelli di dicembre hanno invece raggiunto la maturazione completa.
Possibili benefici e controindicazioni
Il suo frutto è ricco di molecole dalle proprietà antiossidanti; fra queste sono incluse la vitamina C (un alleato prezioso del sistema immunitario e dei tessuti che contengono collagene), il beta-carotene (precursore della vitamina A) e la naringina. Quest’ultima - oltre che antiossidante - è anche un antinfiammatorio. Sia la scorza e sia i fiori del chinotto vengono utilizzati in fitoterapia contro l’insonnia, come digestivi e per combattere i cali di energia (astenie). A volte le proprietà della pianta sono invece sfruttate preparando infusi di foglie secche, che vengono bevute dopo i pasti. Sembra, infine, che le bevande a base di chinotto contribuiscano a dare sollievo alle gambe pensanti.