Provvedimenti per prevenire e curare i disturbi della nutrizione e dell'alimentazione”, questo l'impegnativo titolo della legge approvata - cosa rara - all'unanimità dal Consiglio Regionale lombardo. Una questione quella della corretta alimentazione (anche al tempo del Covid) tutt'altro che secondaria, che sta colpendo soprattutto i giovani, e le donne in modo particolare.
Il piano a sostegno dei giovani
Una norma scritta in equipeLa norma è stata costruita e condivisa con
pazienti,
medici e operatori con l'
obiettivo di ascoltare i ragazzi affinché non si sentano mai soli. Il provvedimento prevede l'istituzione di una apposita Rete regionale; l’implementazione in ogni
Asst di interventi ambulatoriali per l’intercettazione precoce, la diagnosi e l'eventuale invio dei pazienti alle strutture più appropriate; l'individuazione di Asst specifiche nelle quali costituire unità funzionali specialistiche adibite al trattamento anche ospedaliero dei pazienti; la creazione nelle Asst di equipe funzionali composte almeno da uno psichiatra, un neuro-psichiatra infantile, un medico internista, un
dietologo, uno psicologo psicoterapeuta, un tecnico della riabilitazione psichiatrica, un dietista, un infermiere ed eventuali altri professionisti con formazione specifica in merito ai disturbi della nutrizione e dell'alimentazione.
Infine la
programmazione e l'attuazione di politiche a sostegno delle famiglie e dei caregiver dei pazienti, valorizzando anche le iniziative già presenti sul territorio e la definizione di iniziative e corsi specifici di
formazione riservati a operatori sanitari e sociosanitari, tra cui medici di
medicina generale e pediatri di libera scelta.
Un milione e mezzo di euro all'annoA sostegno degli obiettivi viene stanziato
un milione e mezzo di euro all’anno. ll provvedimento, dopo la sua approvazione in Aula, è stato presentate dagli amministratori regionali e dall'attrice
Ambra Angiolini, autrice del libro “InFame” nel quale racconta la sua battaglia contro il disturbo alimentare della bulimia che l’ha accompagnata per 11 anni.
«Bisogna ridare un peso e una forma giusta a quello che davvero conta, facendo venire fuori la bellezza che c’è in ciascuno di noi e facendo crescere l’
autostima personale - ha detto Ambra Angiolini - queste non sono malattie che hanno a che fare con l'immagine estetica che abbiamo di noi stessi, queste sono malattie dell'
anima».
Il tema dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione presenta un impatto generazionale profondo. Si tratta infatti della seconda causa di
morte della popolazione femminile italiana in adolescenza dopo gli incidenti stradali e colpisce un numero crescente di giovani. In prevalenza sono interessati l’1% delle adolescenti per anoressia nervosa e il 3% per bulimia nervosa; forme subcliniche caratterizzate da una minore gravità del quadro sembrano colpire mediamente il 10% dei soggetti di sesso
femminile. In adolescenza, il rapporto maschi/femmine per anoressia nervosa è 1 a 9. In Italia, le donne con anoressia sarebbero circa 25mila, mentre quelle con bulimia circa 100mila.