Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 22 novembre 2024  | aggiornato alle 14:59 | 109171 articoli pubblicati

Siad
Siad

Ais Campania: “Il sommelier? Un moltiplicatore del fatturato del ristorante”

Tommaso Luongo è il nuovo Presidente di Ais Campania: classe 1969 è stato eletto con 1326 preferenze. Tra gli obiettivi: ridurre il gap digitale in un’ottica di sana competizione con gli altri territori del vino

 
16 luglio 2022 | 18:00

Ais Campania: “Il sommelier? Un moltiplicatore del fatturato del ristorante”

Tommaso Luongo è il nuovo Presidente di Ais Campania: classe 1969 è stato eletto con 1326 preferenze. Tra gli obiettivi: ridurre il gap digitale in un’ottica di sana competizione con gli altri territori del vino

16 luglio 2022 | 18:00
 

Con 1326 preferenze, il nuovo presidente dell’Associazione italiana sommelier della Campania è Tommaso Luongo. Classe 1969, iscritto all'Ais dal 1987, Luongo è erede di una tradizione di famiglia che ha visto il padre tra i fondatori della sommellerie campana. Luongoè stato già delegato di Napoli. È un uomo colto, raffinato con non comuni capacità comunicative. Ecco cosa ha detto a Italia a Tavola.

Tommaso Luongo Ais Campania: “Il sommelier? Un moltiplicatore del fatturato del ristorante”

Tommaso Luongo


Presidente Luongo, è stato eletto come nuovo presidente dell’Ais Campania con 1326 preferenze. Che effetto le fa e quali saranno gli obiettivi futuri dell’Ais Campania?
Tremano un po’ i polsi… essere il terzo presidente regionale più votato in Italia fa un certo effetto: un misto di orgoglio e preoccupazione. Una bella iniezione di adrenalina che mi accompagnerà nel quadriennio del mio mandato. Il primo obbiettivo è consolidare il lavoro svolto fin qui per poi rilanciare la sommeliere campana e far “pesare” sempre di più la tessera della nostra Associazione in sinergia con il nuovo organigramma nazionale.


La Campania è una terra “Felix” anche dal punto di vista vitivinicolo con tante specificità e tanti prodotti di qualità. Come si posizione, dopo il Covid, il settore vitivinicolo campano?
Più che dopo, direi, durante il Covid: la dimensione più frequente dell’impresa vitivinicola campana è, con poche eccezioni, medio piccola. Fondamentale diversificare i mercati e i canali di vendita; ridurre il gap digitale è quindi una condizione imprescindibile per affermare e valorizzare la nostra identità in un’ottica di sana competizione con gli altri territori del vino. Saper fare è importante quanto saper comunicare e l’Ais Campania investirà tante risorse in questa direzione per offrire alle nostre aziende e agli operatori della filiera enogastronomica contenuti didattici e innovazione tecnologica per affrontare tutte le nuove sfide che si presenteranno.

 


L’attenzione e l’interesse delle persone verso il comparto del vino è sempre più rilevante. Quanti iscritti ci sono all’Ais Campania e quali saranno i prossimi appuntamenti e/o eventi formativi?
Oggi partiamo da un dato significativo: 2733 soci, una comunità che ha un grande senso di appartenenza, come ha testimoniato l’alta affluenza al voto on line, con oltre il 55% degli aventi diritto al voto. In realtà non ci siamo mai fermati: masterclass, degustazioni ed eventi vengono organizzati a ciclo continuo, per soddisfare la nostra platea di associati che ha mostrato in questi anni di essere gratificata da appuntamenti che riescono a coniugare aggiornamento professionale e convivialità.


Il sommelier è una figura importante nella ristorazione e nei servizi ricettivi di qualità. Qual è il quadro in Campania da questo punto di vista e quanti sommelier lavorano effettivamente nel settore?
La presenza di un sommelier Ais ha un effetto moltiplicatore del fatturato in tutte le aziende ristorative e ricettive che affidano a questa figura la gestione e la selezione del beverage. Tantissime le richieste di inserimento professionale in questo settore che non riusciamo a soddisfare: sta a noi, confrontarci con le istituzioni scolastiche più vicine a questo mondo per avviare un progetto di reclutamento partendo soprattutto dalle nuove generazioni.


Se dovesse fare un abbinamento cibo-vino quali prodotti sceglierebbe?
Il clima torrido di questi ultimi giorni mi fa immaginare un luogo decisamente estivo: una spiaggia assolata in compagnia di una colorata zuppa di pesce: molluschi, “ranfetelle” di polpo, crostacei, tranci di rana pescatrice e freselle; il tutto macchiato dal pomodorino del piennolo, appena raccolto, dai campi del Vesuvio. Per il pairing scelgo un dissetante Campi Flegrei Piedirosso, un vino vulcanico, snello e agile, trasversale nell’interazione con il cibo, con il quale si può giocare anche con la temperatura di servizio, abbassandola di qualche grado, per rafforzarne la bevibilità.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
Consorzio Tutela Taleggio
Pavoni
Bonduelle

Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
Consorzio Tutela Taleggio
Pavoni

Bonduelle
Onesti Group
Molino Grassi