Dopo le dimissioni da presidente onorario dell'Accademia dei Maestri Pasticceri Italiani (Ampi) assieme al presidente Gino Fabbri, con tutte le conseguenze (e la lunga scia di polemiche del caso), Iginio Massari al telefono, è di poche, pochissime parole: «Non mi interessa più nulla».
Iginio Massari
Massari: «Dimissioni confermate»
«La situazione - dice - è quella che conoscete già». E, aggiunge, con una punta di sarcasmo: «Ne sapete voi più di me. Ai tempi del Covid - taglia corto Massari - può succedere di tutto.
Certo è che uno che si è separato dalla moglie, la settimana dopo non torna indietro come se nulla fosse accaduto. Niente altro da aggiungere sulle mie dimissioni, che rimangono confermate senza alcun ripensamento. Arrivederci». Stop.
Anche perché, come ci aveva detto la figlia Debora (pure lei dimissionaria dall'Accademia), la situazione si complica.
La lista dei dimissionari si allunga e in giornata potrebbero esserci novità.
La frattura all'interno di Ampi
Le prime crepe all’interno di Ampi si erano intraviste
il 15 aprile, quando a Brescia era stato eletto il nuovo consiglio direttivo di 11 componenti, di cui solo 2 confermati.
Il risultato aveva portato alle dimissioni del presidente Gino Fabbri a cui sono seguite, secondo un
effetto domino, quelle del fondatore e presidente onorario Iginio Massari e di altri 30 colleghi. Valutazioni diverse sul futuro dell'Accademia e forse anche giudizi su alcuni componenti sarebbero alla base di un ribaltone che, nei fatti, avrebbe messo Fabbri di fronte ad una maggioranza in direttivo con idee diverse dalle sue. Da qui la scelta di lasciare.
La prima frattura in Ampi si è consumata il 15 aprile con l'elezione del nuovo consiglio direttivo
L'elezione del nuovo presidente, Sal De Riso
A distanza di due settimane dalle dimissioni di Fabbri e Massari,
il consiglio direttivo, senza una guida, si era riunito per rinnovare le cariche eleggendo a presidente il pasticcere Sal De Riso che a sua volta ha nominato
vicepresidenti: Santi Palazzolo e Paolo Sacchetti. Una decisione che è stata verbalizzata durante un incontro a cui, però, i dimissionari non hanno partecipato. Motivo, quest'ultimo, per una richiesta di spiegazioni, statuto alla mano, sulla correttezza delle procedure.
Spiegazioni che il neo presidente ha dato a Italia a Tavola: «Il regolamento dice che, nel momento in cui il presidente si dimette, il consiglio direttivo può votare un nuovo presidente, anche pro tempore e in vista di nuove elezioni all'interno dell'Assemblea. D'altronde, nel momento in cui Fabbri e Massari hanno abbandonato la barca, l’Accademia aveva bisogno di una nuova guida. Questa cosa è stata fatta; poi il resto sono voci».
Sal De Riso, nuovo presidente di Ampi al posto di Gino Fabbri
Il peso di Massari sull’associazione
Resta che alla base della spaccatura fra gli accademici della pasticceria
ci sono questioni personali che fanno parte di un po’ tutte le associazioni in cui ci sono leader carismatici, come è sempre stato Iginio Massari, il maestro dei maestri pasticceri. Finché l’Accademia era una piccola realtà,
molte cose venivano gestite fra amici, quasi in famiglia, ma col crescere dell’importanza sono emerse idee diverse e non sempre il pensiero di Massari (fondatore di Ampi) era magari condiviso. Un po’ come era successo al maestro dei cuochi Gualtiero Marchesi. Secondo l’attuale maggioranza del direttivo ci sarebbero state in particolare alcune divergenze culminate in due momenti. Da un lato un seminario dell’ottobre scorso a cui avrebbero partecipato solo in 28 associati su 76, facendo poi scattare giudizi negativi sugli assenti. Ed un altro che riguarda la partecipazione di Massari come giudice ad alcune manifestazioni in cui si sarebbe fatto uso di semilavorati, vietati dallo statuto. E proprio sul ruolo di personaggio pubblico di Massari si sarebbero mossi alcuni dei contestatori, dimenticando magari che anche ad altri soci Ampi può essere capitato di aver assistito ad eventi di quel genere. Ma un conto è usarli, cosa che nessun socio Ampi fa, almeno fino a prova contraria, ed un altro è essere presente ad eventi in cui lo si fa.
Il progetto parallelo
Il numero e il peso dei dimissionari che, come confermato da Debora Massari a Italia a Tavola, resteranno soci fino al 31 dicembre, fa presagire che sia in atto un progetto per dar vita a una nuova realtà associativa dedicata alle eccellenze della pasticceria. Qualcosa, in tal senso, si era già mosso nei mesi scorsi, anche se la stessa Debora Massari ha confermato che non ha a che fare con l'uscita dei dimissionari dall'associazione. Nell'attesa, tutto è rinviato all'assemblea che, a bocce ferme, dovrà portare un chiarimento definitivo.
Questo il direttivio in carica ora:Salvatore De Riso - Presidente
Paolo Sacchetti – Vice Presidente
Santi Palazzolo – Vice Presidente
Stefano Zizzola – Tesoriere
Alessandro Dalmasso – Consigliere
Giuseppe Amato – Consigliere
Massimo Alverà – Consigliere
Denis Dianin – Consigliere
Salvatore Gabbiano – Consigliere
Andrea Urbani – Consigliere
Carlo Pozza – Consigliere
Sandro Ferretti – Consigliere
Queste le dimissioni ufficiali finora:
- Iginio Massari
- Gino Fabbri
- Debora Massari
- Fabrizio Galla
- Maurizio Colenghi
- Davide Comaschi
- Giovanni Cavalleri
- Marco Antoniazzi
- Fabrizio Donatore
- Francesco Elmi
- Raffaele Ferraro
- Pier Paolo Magni
- Davide Malizia
- Paquale Marigliano
- Roberto Rinaldini
- Rocco Scutellà
- Emanuele Valsecchi
- Maurizio Busi
- Antonio Campeggio
- Lucca Cantarin
- Domenico Di Clemente
- Giuseppe Mannori
- Gianluca Mannori
- Giovanni Pina
- Vincenzo Santoro
- Vittorio Santoro
- Carmelo Sciampagna
- Salvatore Varriale
- Felice Vananzi