La Corte dei Conti, il massimo organo adibito al controllo della spesa pubblica dello Stato, ha individuato una relazione tra sviluppo digitale e corruzione nei Paesi dell’Unione Europea. Un fenomeno sul quale molto dovremmo riflettere e che vede l’Italia tra i Paesi meno “virtuosi”. I dati si riferiscono al 2019: fatto 100 il livello “zero” di corruzione e il livello massimo di sviluppo digitale, quando la somma dei due addendi esprime un valore vicino a 200 siamo in presenza di Paesi virtuosi. E allora vogliamo fare una classifica?
Un tavolo completamente digitale. Sarà questo il futuro nei ristoranti?
I primi quattro Paesi della classifica sono quelli che in questo periodo usiamo etichettare come i “Paesi frugali”. (Per leggere meglio, l’addendo BC sta per Bassa Corruzione e l’addento SD sta per Sviluppo Digitale, ndr).
Ecco il ranking: al primo posto troviamo la Danimarca con 157 punti (92BC + 65SD), davanti alla Svezia con 150 punti (87BC + 63SD), alla Finlandia con 148 punti (89BC + 49SD) e ai Paesi Bassi, quarti con 143 punti (83BC + 60SD). Preso dalla lettura di questi numeri a tre cifre vicini al 200 massimo teorico, a momenti dimenticavo la collocazione del nostro Bel Paese. L’Italia si colloca al 25° posto, quindi quart’ultima, con un punteggio di 76 dato da 43BC + 22SD.
Eppure, lo si comprende perfettamente analizzando bene i dati, con una corretta politica digitale l’Italia potrebbe combattere corruzione ed evasione. Perché permane questa inconsapevolezza della correlazione tra Sviluppo Digitale e Corruzione nel nostro Paese? Non ci vuole tanto a capire che il nostro Sotto Sviluppo Digitale pervade tutte le altre emergenze ed inefficienze del Sistema Italia, dall’evasione fiscale allo spreco passando appunto per la piaga della corruzione.
Sempre più locali stanno adotttando il menu digitale
Ma quale tipo di Sotto Sviluppo Digitale è quello che alligna in Italia se poi si scopre che siamo nella UE il Paese con il più alto numero di smartphone rispetto alla popolazione? Evidentemente manca una visione di Sistema Paese che inneschi un processo di “confidenza” con il mondo digitale che vada ben oltre lo smanettamento compulsivo, i selfie ed i like. Manca in Italia una corretta politica del digitale che rimetta al centro della questione anche l’etica e la consapevolezza della suddetta correlazione.
E se il mondo della ristorazione, quello che sta sorgendo dal lockdown, oramai nella necessità di abbandonare soggezione, supponenza e scetticismo nei confronti del mondo digitale, divenisse proprio
l’elemento catalizzante lo Sviluppo Digitale del Paese? La nuova ristorazione sta obbligatoriamente prendendo
confidenza con la digitalizzazione delle sue attività, sia di back-office che di front-office. Ciò innesca ricadute positive su tutti noi cittadini.
Overview dell’anno 2020 della Corte dei Conti, sarà lo score dell’Italia un valore maggiore dell’attuale 76? Sarà la 25ª posizione un ricordo del passato e guadagneremo posti in classifica? Nel rispondere adesso, quindi tutto sommato nell’effettuare pronostico, ci si dichiara pessimisti e ci addolora ammetterlo. Ma sapere che la nuova ristorazione, settore vitale per l’Italia, sta finalmente approcciandosi ad un utilizzo sapiente e consapevole delle tecnologie digitali, lascia comunque ben sperare.