Il periodo è delicato. Ansie e paure non sono svanite dopo la pandemia. Eppure c'è bisogno di guardare oltre. Andare avanti e pensare in positivo. Conpait ci prova. Con la formazione e con le nuove “leve” che quotidianamente vengono invogliate e coinvolte.
Da dove ripartire? Dalle emozioni e dalla varietà incredibile dei nostri dolci. Che ricchezza le nostre tradizioni. Ognuno così diverso, ognuno così identificativo e identitario di una città, di un borgo, di una regione, di una semplice strada o di un rione. Possiamo certamente dire che questa è anche la nostra ricchezza. Ogni volta, in ogni luogo, si impara qualcosa in più e si conosce una ricetta diversa. Allo stesso modo i nostri clienti e chi entra nelle nostre attività. Da quelle vetrine, allestite con passione sacrifici e impegni, spesso si ha l’imbarazzo della scelta. “Prendo questo, anzi quello…». Un patrimonio che la cultura pasticcera ha ormai donato al popolo italiano. Non possiamo, dunque, far disperdere tutto ciò: ecco perché serve continuamente aggiornarsi per crescere. Anzi, “per non fermarsi”, come recita il nostro slogan sulla formazione. Conpait crede in questi principi e porta avanti ogni singola richiesta proveniente da tutte le zone.
Il periodo è delicato. Ansie e paure non sono svanite dopo la pandemia. Eppure c'è bisogno andare avanti e pensare in positivo. Conpait ci prova
Bisogna andare oltre la semplice vendita del dolce
Serve però anche un messaggio diverso: tutti noi pasticceri, ognuno per proprio conto, dobbiamo promuovere le eccellenze e le tradizioni, oltre che le ricette e i segreti dei nostri dolci. Come? Organizzando eventi, partecipando alle iniziative pubbliche, raccontando ai giovani come si fa quella preparazione o quell’impasto. Trucchi e saperi di una professione che deve andare oltre la semplice vendita di un dolce. Una bella sfida, veramente. Ed una visione in positivo che può far passare in secondo piano quelle preoccupazioni che accompagnano tutti noi.